Il ritorno del kākāpō dopo oltre un secolo (anche grazie alle conoscenze Māori)

Dopo oltre un secolo di assenza, il kākāpō, raro pappagallo notturno e non volante, è tornato a farsi sentire nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda. Questo evento eccezionale segna una tappa fondamentale nei progetti di ripristino ecologico della specie. Il protagonista è Motupōhue, un maschio trasferito nel 2023 in un’area protetta del Northland, dove il...

Mag 12, 2025 - 18:31
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Il ritorno del kākāpō dopo oltre un secolo (anche grazie alle conoscenze Māori)

Dopo oltre un secolo di assenza, il kākāpō, raro pappagallo notturno e non volante, è tornato a farsi sentire nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda. Questo evento eccezionale segna una tappa fondamentale nei progetti di ripristino ecologico della specie.

Il protagonista è Motupōhue, un maschio trasferito nel 2023 in un’area protetta del Northland, dove il suo richiamo di accoppiamento – un suono profondo noto come booming – è stato udito per la prima volta in quella regione dal XIX secolo.

Sebbene nell’area non siano ancora presenti femmine, il ritorno del kākāpō rappresenta un successo per le strategie di conservazione ambientale, che integrano tecnologia avanzata, come il GPS, il sequenziamento del DNA e il monitoraggio della dieta, con il sapere tradizionale delle comunità Māori. Il rilascio di Motupōhue non è stato casuale: è stato scelto per la sua buona salute genetica e per un comportamento riproduttivo promettente.

Nel 1995 ne erano rimasti appena 51 esemplari

Il kākāpō (Strigops habroptilus) è una delle specie più singolari al mondo. È il pappagallo più pesante, può vivere oltre 60 anni e, grazie al suo piumaggio verde, riesce a mimetizzarsi perfettamente nel suo habitat naturale. Tuttavia è anche una delle specie più a rischio: nel 1995 ne erano rimasti appena 51 esemplari.

Sorprendentemente, recenti studi genetici hanno rivelato che questa piccola popolazione isolata, pur essendo altamente consanguinea, ha un numero ridotto di mutazioni dannose. Un processo noto come spurgo genetico potrebbe aver favorito l’eliminazione di queste varianti indesiderate nel corso dei millenni. Questo fa sperare non solo per il futuro del kākāpō, ma anche per la salvaguardia di altre specie minacciate.

Attualmente la popolazione ha superato i 200 individui, e le conoscenze acquisite grazie al sequenziamento del genoma permettono di pianificare in modo più mirato le future attività di riproduzione assistita. Il ritorno del canto del kākāpō nell’Isola del Nord è il simbolo concreto che, con impegno, innovazione scientifica e rispetto per la cultura locale, anche le specie più a rischio possono trovare una seconda possibilità.

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