Il reddito fisso riscopre il suo ruolo di scudo contro la volatilità

In un 2025 segnato da crescenti timori per la crescita e da nuove incertezze politiche, il reddito fisso di alta qualità riconquista il suo posto come pilastro della diversificazione. Con i mercati più nervosi e la Fed alle prese con sfide complesse, le obbligazioni tornano a offrire protezione agli investitori, mentre la selezione attenta dei titoli diventa cruciale per navigare un contesto sempre più imprevedibile.

Mag 8, 2025 - 15:55
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Il reddito fisso riscopre il suo ruolo di scudo contro la volatilità

Quest'anno le aspettative nei mercati globali dei capitali hanno decisamente cambiato rotta. Sebbene gli indicatori economici retrospettivi appaiano ancora solidi – la disoccupazione è bassa, l'inflazione si è attenuata e i fondamentali aziendali sono in generale robusti – gli investitori mostrano una maggiore cautela.

Lo si legge nel report di Gene Tannuzzo, Responsabile reddito fisso globale di Columbia Threadneedle Investments, secondo cui l'ottimismo che aveva raggiunto l'apice dopo le elezioni statunitensi ha lasciato il passo ai timori legati ai rischi al ribasso per la crescita. I mercati hanno reagito a questo mutato atteggiamento con la correzione dei listini azionari, l'ampliamento degli spread creditizi e la discesa dei rendimenti dei Treasury.

Il grafico qui sotto mostra il cambiamento delle aspettative (Daily News Sentiment Index).

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Fonte: Federal Reserve Bank di San Francisco, al 31 marzo 2025.

Il Daily News Sentiment Index è un indicatore ad alta frequenza del sentiment economico basato sull'analisi lessicale degli articoli a tema economico. Valori più alti indicano un sentiment più positivo e valori più bassi indicano un sentiment più negativo.

All'inizio del 2025, si legge nel report, gli investitori si aspettavano che le politiche pro-crescita (deregolamentazione e tagli fiscali) avessero la precedenza. La priorità è stata invece data ai dazi e all'inasprimento delle politiche sull'immigrazione, implementando misure che potrebbero erodere la crescita. Anche la Federal Reserve (Fed) statunitense ha riconosciuto che i rischi sono sbilanciati al ribasso.

Il grafico sottostante mostra i rischi previsti per la crescita del Pil (Numero di membri del comitato direttivo della Fed)

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Fonte: Federal Reserve statunitense, al 31 marzo 2025.

Con gli investitori intenti ad affrontare con queste sfide, secondo Tannuzzo, il reddito fisso ha riconquistato il suo tradizionale ruolo di efficace elemento diversificatore del portafoglio. In un tale contesto, afferma il top manager "è essenziale concentrarsi su obbligazioni di alta qualità e selezionare attentamente le esposizioni creditizie".

Da inizio anno, si legge nel report, diversi fattori hanno plasmato la performance del mercato obbligazionario:

  • Minori aspettative per la crescita Usa: la crescita economica nel 2024 è stata solida, ma aumentano le preoccupazioni di sviluppi negativi nel corso del 2025. I rischi geopolitici, l'incertezza sulle misure politiche e l'indebolimento della fiducia di imprese e consumatori hanno minato l'ottimismo degli investitori.
  • Incertezza sull'inflazione: benché l'impennata dell'inflazione del 2022 sia stata in gran parte riassorbita, l'impatto potenziale dei nuovi dazi è un elemento di preoccupazione. Gli investitori, probabilmente anche per via del recency bias (proiezione nel futuro di risultati recenti), temono uno scenario in cui l'inflazione riaccelera, che potrebbe costringere la Fed a mantenere i tassi invariati più a lungo di quanto attualmente previsto.
  • Spesa pubblica e politiche pro-crescita al di fuori degli Stati Uniti: solitamente è il mercato obbligazionario statunitense a guidare i rendimenti obbligazionari a livello globale, ma nelle ultime settimane sono stati gli sviluppi mondiali a incidere sui mercati statunitensi. In particolare, le aspettative circa gli stimoli fiscali e altre politiche pro-crescita in Germania e Giappone hanno esercitato pressioni al rialzo sui tassi statunitensi.

Da inizio anno ad oggi, il credito ha sottoperformato la duration. Nonostante questa debolezza, come spiega Tannuzzo, i mercati del credito hanno mantenuto un andamento ordinato e gli acquirenti si sono mostrati pronti a sfruttare il miglioramento delle valutazioni. "Il lieve ampliamento odierno degli spread è funzione del calo dei rendimenti dei Treasury, piuttosto che di una vera e propria debolezza dei prezzi delle obbligazioni societarie" afferma Tannuzzo.

Come prevedibile in un tale contesto, il debito a tasso fisso di alta qualità ha fatto meglio dei titoli high yield, dei prestiti bancari e di altri strumenti a tasso variabile. Nel complesso, secondo Tannuzzo, il credito resta alquanto costoso in termini storici. Sempre rispetto alle aspettative di inizio 2025, i mercati emergenti si sono rivelati una fonte inattesa di sovraperformance.

Chi investe nel debito dei mercati emergenti aveva già dovuto affrontare politiche tariffarie simili durante la precedente amministrazione Trump, e i premi al rischio erano stati incorporati nei prezzi lo scorso autunno. Tannuzzo fa notare che le discussioni sui dazi hanno riguardato in egual misura sia i partner commerciali dei mercati sviluppati, come Europa e Canada, sia economie dei mercati emergenti quali Cina e Messico.

La Fed ha lasciato i tassi invariati nell'ultima riunione, ma ha annunciato un rallentamento del suo piano di inasprimento quantitativo. Secondo Tannuzzo, "ciò lascia presagire un lieve spostamento verso un orientamento espansivo, anche se il taglio dei tassi non è imminente. Per la Fed si prospetta un complesso gioco di equilibri. I dazi potrebbero spingere al rialzo l'inflazione, ma anche danneggiare la crescita riducendo la spesa al consumo e gli investimenti aziendali".

Questa dinamica aggiunge un ulteriore livello di complessità al processo decisionale della Fed. La banca centrale americana ha dichiarato di essere disposta a tagliare i tassi due volte quest'anno. Prima di impegnarsi in una direzione, si legge nel report, con ogni probabilità la Fed vorrà vedere segnali più chiari sull'evoluzione del possibile braccio di ferro tra l'aumento dell'inflazione e l'indebolimento della domanda.

L'ampliamento degli spread creditizi ha fatto emergere opportunità nei settori meno esposti ai rischi legati al commercio e alla crescita. Come sottolinea Tannuzzo, "la selezione dei titoli sarà importante, poiché alcuni settori, come le auto e i materiali da costruzione, subiscono maggiori pressioni a causa dei dazi e delle strozzature lungo le filiere produttive, mentre altri, come le industrie chimiche e alcuni settori di consumo, potrebbero mostrare una migliore capacità di tenuta. Riteniamo che la dispersione all'interno del mercato high yield sia destinata ad aumentare e che la selezione dei titoli svolgerà un ruolo determinante ai fini dei rendimenti".

Uno dei temi chiave di quest'anno è il ritorno del reddito fisso come elemento di diversificazione del portafoglio. A differenza degli ultimi anni, in cui le obbligazioni non sono sempre riuscite a proteggere dai ribassi, il reddito fisso di alta qualità ha riconquistato il suo ruolo di cuscinetto contro la volatilità, secondo Tannuzzo. "Vista la continua incertezza che incombe sui mercati azionari, è probabile che questa dinamica mantenga la sua rilevanza".

Gli investitori devono prepararsi al continuo mutamento delle prospettive economiche nel corso dell'anno. I timori per la crescita sono in aumento, l'incertezza sulle misure politiche resta elevata e le prossime mosse della Fed saranno attentamente monitorate. In un tale contesto, conclude Tannuzzo, "è essenziale adottare un approccio attentamente calibrato e diversificato alla costruzione del portafoglio".