Il mondo al cospetto di Francesco
I potenti al funerale del Papa

C’è una grande forza che si sprigiona in questi giorni dallo Stato più piccolo del mondo. C’è storia, fede, cultura, partecipazione universale. Oggi Francesco si ritira a Santa Maria Maggiore, le Porte Sante del Giubileo restano aperte, quella della Cappella Sistina presto si chiuderà per il Conclave. Oggi il mondo dei Grandi saluta il Sovrano più potente della terra, con milioni di persone che hanno scelto di essere suoi sudditi. Lo saluteranno con il rituale consolidato che vedrà allinearsi in prima fila le rappresentanze dei suoi Paesi (Italia e Argentina) e a seguire i monarchi cattolici: perché loro sono "Sua Maestà", ma lui era "Sua Santità". Un gradino più su. Poi tutti gli altri in ordine alfabetico francese, la lingua ufficiale che il Vaticano non ha mai cambiato, per la quale Trump non inizia con la U di Usa, ma con le E di Etats-Unis. Lo saluteranno sul piazzale di San Pietro tra le colonne del Bernini, con la Pietà di Michelangelo ad accogliere gli ospiti all’ingresso della basilica. E poi la porpora dei cardinali, la folla, il rito.
La forma che rivela tutta la sua forza. Inutile fare paragoni. Nel rispetto di tutte le religioni e senza scomodare Oriana Fallaci che dopo aver esplorato fedi e culture, attribuiva valore solo alla nostra; nel rispetto di tutti, non sono possibili confronti. Non c’è capo religioso che venga salutato in questo modo e da un simile parterre. Non ci sono esequie che mobilitino tanti media. Non c’è impatto popolare come quello che ha accompagnato Bergoglio, per non parlare dei 3 milioni che resero omaggio a Wojtyla. E basta aver intravisto la Cappella Sistina per capire che quell’assemblea protetta dal Giudizio Universale e illuminata dalla scintilla della Creazione di Adamo, non possa assomigliare a nessun altro consesso religioso. Fino a quando non uscirà un nuovo Papa. Nel modo più semplice e spettacolare: una fumata. Bianca.