Il cuore della Luna e di Vesta svelato dai dati gravitazionali NASA
Nuove mappe gravitazionali mostrano differenze interne tra i due corpi celesti
La NASA ha recentemente diffuso i risultati di due importanti ricerche che, pur avendo al centro corpi celesti molto diversi tra loro – la Luna e l’asteroide Vesta – condividono un approccio comune: lo studio della gravità per esplorare l’interno di questi mondi senza doverli toccare.
Il metodo usato dai ricercatori, coordinati da Ryan Park del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA in California, si basa sull’analisi dei dati gravitazionali raccolti da satelliti in orbita. La precisione nel seguire i movimenti delle sonde ha permesso di ricostruire modelli dettagliatissimi dell’interno dei due corpi celesti, fornendo indizi preziosi sulla loro composizione e struttura interna.
Nel caso della Luna, i dati provengono dalla missione GRAIL (Gravity Recovery and Interior Laboratory), che tra il 2011 e il 2012 ha monitorato minime variazioni del campo gravitazionale lunare grazie a due piccoli satelliti gemelli chiamati Ebb e Flow. Analizzando i piccoli cambiamenti nella gravità della Luna durante la sua orbita ellittica attorno alla Terra, gli scienziati hanno osservato un fenomeno chiamato deformazione mareale, causato dall’attrazione terrestre. Questo effetto rivela differenze nella struttura interna tra il lato visibile dalla Terra, più flessibile, e quello nascosto, più rigido.