Il CEO di Nvidia Jensen Huang avverte che la regolamentazione dell’AI è “troppo lenta” per stare al passo con la tecnologia
Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, è molto critico riguardo la discrepanza crescente tra la velocità di avanzamento delle tecnologie basate su AI e la lentezza dei processi regolatori. Huang mette in guardia contro il rischio che le normative, se non aggiornate tempestivamente, possano risultare inefficaci nel contenere le potenziali derive dell’innovazione. La preoccupazione è […] The post Il CEO di Nvidia Jensen Huang avverte che la regolamentazione dell’AI è “troppo lenta” per stare al passo con la tecnologia appeared first on Key4biz.

Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, è molto critico riguardo la discrepanza crescente tra la velocità di avanzamento delle tecnologie basate su AI e la lentezza dei processi regolatori.
Huang mette in guardia contro il rischio che le normative, se non aggiornate tempestivamente, possano risultare inefficaci nel contenere le potenziali derive dell’innovazione. La preoccupazione è che i legislatori non riescano a tenere il passo con la rapida evoluzione dei modelli linguistici, dei sistemi generativi e delle capacità computazionali delle AI, lasciando un vuoto normativo che potrebbe essere sfruttato in modo improprio.
Il dibattito sollevato tocca temi critici come l’adozione responsabile della tecnologia, il ruolo delle istituzioni nel garantirne un uso etico e le implicazioni per la società e il mercato del lavoro. Huang sembra sottolineare che, in assenza di una governance solida e reattiva, si rischia un’escalation incontrollata, in cui il progresso tecnologico supera la capacità delle società di comprenderlo e gestirlo.
La questione non è solo normativa ma strategica: è necessario trovare un equilibrio tra innovazione e sicurezza, tra libertà di sviluppo e tutela dei cittadini. In definitiva, il messaggio di Huang si inserisce nel più ampio dibattito sulla necessità urgente di definire un quadro globale e adattivo per la regolamentazione dell’AI, che sia all’altezza delle sfide poste dall’attuale rivoluzione digitale.
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La banca centrale neozelandese vede nell’adozione dell’AI un rischio per la stabilità finanziaria
La Reserve Bank of New Zealand lancia un allarme sulle implicazioni dell’adozione dell’AI nel settore finanziario, evidenziando potenziali minacce alla stabilità economica nazionale.
In un report pubblicato in vista del consueto Financial Stability Report semestrale, l’istituto centrale sottolinea come l’integrazione rapida e diffusa di strumenti basati sull’AI possa aumentare i rischi legati a errori sistemici, problemi di integrità dei dati e distorsioni del mercato.
L’affidamento crescente a pochi fornitori di soluzioni AI potrebbe inoltre incentivare la concentrazione del mercato, esponendo il sistema finanziario a nuove forme di contagio e incrementando la vulnerabilità agli attacchi informatici.
Nonostante le preoccupazioni, la banca riconosce anche i vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’AI, tra cui una maggiore produttività, una modellizzazione più accurata, capacità avanzate di valutazione dei rischi e una resilienza informatica potenziata.
Kerry Watt, direttore per la valutazione della stabilità finanziaria, ha evidenziato la forte incertezza che ancora circonda l’evoluzione tecnologica, affermando che l’istituzione continuerà a monitorare da vicino l’adozione dell’AI e il quadro normativo emergente per garantire che il sistema finanziario rimanga solido e preparato ad affrontare i rischi futuri.
L’analisi suggerisce dunque un equilibrio delicato tra innovazione e controllo, invitando a una vigilanza costante per prevenire che il progresso tecnologico si trasformi in un fattore di destabilizzazione economica.
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