Detrazioni IRPEF legate a pagamenti da conto corrente cointestato

La regola fondamentale per le detrazioni IRPEF è che la detrazione spetta alla persona che ha effettivamente sostenuto la spesa. Il semplice fatto che il pagamento provenga da un conto cointestato non attribuisce automaticamente il diritto alla detrazione a tutti i cointestatari. È fondamentale verificare a chi è intestato il documento che giustifica la spesa […] L'articolo Detrazioni IRPEF legate a pagamenti da conto corrente cointestato proviene da Fiscomania.

Apr 29, 2025 - 12:38
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Detrazioni IRPEF legate a pagamenti da conto corrente cointestato

La regola fondamentale per le detrazioni IRPEF è che la detrazione spetta alla persona che ha effettivamente sostenuto la spesa. Il semplice fatto che il pagamento provenga da un conto cointestato non attribuisce automaticamente il diritto alla detrazione a tutti i cointestatari. È fondamentale verificare a chi è intestato il documento che giustifica la spesa (fattura, ricevuta, scontrino parlante, ecc.). Le casistiche sono le seguenti:

  • Documento intestato a un solo cointestatario: Se la fattura o ricevuta è intestata a uno solo dei titolari del conto, sarà quella persona ad avere diritto alla detrazione per l’intera spesa, anche se il pagamento è avvenuto dal conto cointestato. Si presume che, pur utilizzando fondi comuni, la spesa sia riconducibile a chi ne è il beneficiario/destinatario come indicato nel documento;
  • Documento intestato a entrambi i cointestatari: Se il documento di spesa è intestato a entrambi i titolari del conto (o riporta entrambi i codici fiscali), la spesa si considera sostenuta da entrambi e la detrazione viene solitamente suddivisa al 50% tra loro;
  • Documento intestato a un familiare a carico: Se la spesa è sostenuta per un familiare fiscalmente a carico (es. figlio), la detrazione spetta al genitore (o ai genitori) che lo ha a carico, nella percentuale in cui è a carico (solitamente 50% ciascuno se a carico di entrambi). Il pagamento dal conto cointestato dei genitori è perfettamente valido in questo caso, e la detrazione si ripartisce tra i genitori che hanno a carico il familiare, indipendentemente da chi dei due sia specificamente nominato sulla fattura (se la spesa è chiaramente per il familiare a carico).

È necessario conservare la prova del pagamento tracciabile (estratto conto bancario o postale) che dimostri l’addebito sul conto corrente.

Detrazione IRPEF per spese da conto cointestato: a chi spetta?

Per i pagamenti effettuati da un conto corrente cointestato la detrazione spetta al soggetto che ha materialmente sostenuto le spese. In altre parole, la detrazione IRPEF spetta alla persona il cui nome e codice fiscale sono indicati nella copia del bonifico e nelle fatture.

L’aspetto rilevante da evidenziare è che il possesso di un conto corrente cointestato non impedisce la possibilità di sfruttare gli oneri deducibili e detraibili IRPEF. A chiarire questo aspetto è stata la Circolare n. 19/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, si devono prendere a riferimento anche i chiarimenti del MEF arrivati in seguito alla sentenza n. 104/21 della Commissione Tributaria provinciale di Perugia, secondo la quale la detrazione spetterebbe a metà.

Pertanto, il soggetto tenuto a compilare il modello 730 inserendo i dati delle spese sostenute nel periodo di imposta tramite conto cointestato è, quindi, la persona a cui sono intestati i documenti fiscali attestanti le compere fatte o i servizi acquistati.

La sentenza n. 104/21 della Commissione Tributaria provinciale di Perugia

La sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Perugiala numero n. 104 emessa il 4 dicembre 2020 e depositata il 26 febbraio 2021, infatti, aveva ad oggetto la predetta questione.

Il giudizio era stato introdotto dal cointestatario con il coniuge di un conto utilizzato per il pagamento della spesa oggetto di detrazione, avverso il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso nei suoi confronti una cartella di pagamento per il recupero parziale a titolo di rimborso. In quest’ultimo l’autorità finanziaria riconosceva solo una detrazione parziale e non totale, sicché il ricorrente chiedeva la parte non concessale.

Sulla vicenda la Commissione ha, invece, affermato la bontà della posizione assunta dall’Agenzia delle entrate, non attribuendo la detrazione integrale. Tuttavia la vicenda ha sollevato non pochi dubbi al riguardo.

La principale argomentazione, invero, introdotta dalla Commissione tributaria di Perugia, circa le detrazioni dei pagamenti, non verteva sulla circostanza che il conto fosse cointestato.

Quindi, ivi si parte dall’assunto che è il contribuente a cui è intestato il documento di spesa a poter accedere alla detrazione dei pagamenti. L’organo afferma che lo stesso non è privo della legittimazione in quanto tale, ma semplicemente non ha offerto la prova di aver proceduto autonomamente al pagamento.

Pagamento da conto cointestato con detrazione per il soggetto intestatario del documento di spesa

Come evidenziato, la questione ha accesso un vivo dibattito su chi abbia diritto alla detrazione. Le opzioni erano le seguenti: se entrambi cointestatari nella misura del 50% ciascuno, o solo uno dei due e soprattutto in base a quale criterio. Sul punto, il MEF ha fornito importanti chiarimenti in merito alle detrazioni fiscali e alle modalità di pagamento

Il diritto alle detrazioni dei pagamenti, invero, spetta al titolare del documento di spesa, anche se il pagamento è effettuato da conto cointestato. Da ciò consegue che non rileva poi chi in concreto abbia materialmente posto in essere il pagamento. Tale aspetto attiene ai rapporti interni fra le parti, che non rilevano ai fini della detrazione.

Tuttavia, si aggiunge, che sarà invece opportuno verificare due fattori per accertare l’imputabilità della prestazione al soggetto titolare del documento di spesa, e quindi si guarda a che l’operazione sia stata effettuata per mezzo della propria carta di credito per pagare le spese detraibili riferite al coniuge, per le quali c’è l’obbligo di tracciabilità. La carta deve però esser stata emessa sulla base del conto cointestato mediante carta bancomat.

I documenti da conservare per la detrazione fiscale

Come abbiamo visto, il fatto di avere un conto cointestato, quindi, non impedisce a chi ha sostenuto la spesa di beneficiare della detrazione IRPEF. Al fine di poter effettivamente fruire della detrazione è importante il rispetto di due requisiti fondamentali, ovvero:

  • Il pagamento effettuato con mezzi tracciabili (stiamo parlando, infatti, di conto corrente cointestato);
  • La conservazione dei documenti giustificativi di spesa.

In particolare, i documenti giustificativi di spesa per le detrazioni IRPEF possono essere i seguenti:

  • Documento commerciale (scontrino), con indicazione del codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa;
  • Ricevute fiscali;
  • Fatture.

Tutto questo per il sostenimento di spese detraibili e deducibili. Sul documento deve essere indicato che il pagamento è avvenuto con mezzi tracciabili.

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