I tesori perduti dell’antica Ninive: l’incredibile scoperta fatta dagli archeologi
Un team di archeologi ha fatto una scoperta eccezionale in Iraq, nella zona che storicamente ospitava l'antica città di Ninive, capitale dell’impero assiro.

La regione attorno a Ninive, l’odierna Mosul, antica capitale dell’impero assiro, rappresenta un territorio dal grande potenziale archeologico. Questa promessa di importanti ritrovamenti deriva sia dalla sua scarsa esplorazione, dovuta all’instabile contesto geopolitico, che dal suo ruolo cruciale nella cosiddetta “transizione neolitica”, ossia il passaggio da un’economia basata sulla caccia e la raccolta a un sistema produttivo fondato sull’agricoltura e il commercio.
E infatti, le ricerche in questa zona continuano a svelare incredibili tesori. Gli ultimi sono stati trovati da un team di ricercatori provenienti dall’Università di Heidelberg che, impegnato in una campagna di scavi in Iraq, ha rivenuto ampie porzioni di un rilievo monumentale che raffigura il sovrano dell’impero assiro del VII secolo a.C. insieme a due importanti divinità e altre figure.
La scoperta del rilievo monumentale a Ninive
Siamo in Iraq, dove un team di ricercatori, scavando nella sala del trono del Palazzo Nord del re Assurbanipal, nell’antica città di Ninive, odierna Mosul, ha trovato un rilievo monumentale scolpito su un’enorme lastra di pietra lunga 5,5 metri e alta tre metri, con un peso approssimativo di 12 tonnellate. Un evento eccezionale non solo per la grandezza del rilievo, ma anche per le scene rappresentate.
Come ha raccontato il responsabile degli scavi, il Prof. Dr. Aaron Schmitt dell’Istituto di Preistoria, Protostoria e Archeologia del Vicino Oriente Antico: “Tra le numerose immagini di rilievi dei palazzi assiri che conosciamo, non ci sono raffigurazioni di divinità maggiori. Questa è un’eccezione”.
Al centro del rilievo, infatti, il re Assurbanipal, l’ultimo grande sovrano dell’impero assiro, è affiancato da due divinità supreme: gli dei Ashur e Ishtar, dea patrona di Ninive. Entrambi sono seguiti da un genio pesce, che concede agli dei e al sovrano salvezza e vita, nonché da una figura di supporto con le braccia alzate, che molto probabilmente sarà ricostruita come uno scorpione-uomo.
Nei prossimi mesi, sulla base dei dati raccolti sul sito, i ricercatori studieranno in dettaglio la raffigurazione, il contesto del ritrovamento e pubblicheranno i risultati in una rivista scientifica.

Cosa sappiamo del ritrovamento
Secondo il Prof. Schmitt, a capo della campagna di scavi, il monumentale rilievo si trovava originariamente in una nicchia di fronte all’ingresso principale della sala del trono, ovvero il luogo più importante del palazzo. I ricercatori dell’Università di Heidelberg, durante gli interventi di scavo, hanno scoperto i frammenti del rilievo in una fossa riempita di terra dietro questa nicchia.
Probabilmente fu scavata in epoca ellenistica, nel III o II secolo avanti Cristo. Secondo quanto ipotizzato dal Prof. Schmitt, il fatto che questi frammenti fossero sepolti è sicuramente uno dei motivi per cui gli archeologi britannici non li trovarono quando arrivarono qui più di cento anni fa. Ninive, infatti, fu scoperta per la prima volta nel 1847 dall’esploratore Austen Henry Layard: fu lui a scoprire i resti di due palazzi, uno dei quali appartenente al re Assurnasirpal II, del IX secolo a.C. Fra il 1845 e il 1851, nel corso di varie campagne, riportò alla luce anche diverse opere d’arte, oggi conservate nel British Museum di Londra.
L’Ente Statale Iracheno per le Antichità e il Patrimonio (SBAH), ha dichiarato che, appena sarà possibile, il rilievo verrà collocato nel suo sito originale e aperto al pubblico per le visite.