I gioielli dei Savoia sono dello Stato, Bankitalia vince la causa

Sentenza del Tribunale di Roma: respinta la richiesta dei Savoia sui gioielli custoditi da Bankitalia. Ecco quanto valgono e perché saranno proprietà dello Stato italiano

Mag 15, 2025 - 19:46
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I gioielli dei Savoia sono dello Stato, Bankitalia vince la causa

Il Tribunale civile di Roma ha respinto la richiesta avanzata dai discendenti di Casa Savoia per ottenere il riconoscimento della proprietà dei gioielli custoditi presso la Banca d’Italia. La sentenza stabilisce che i preziosi, depositati il 5 giugno 1946, tre giorni dopo il referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica, non sono beni personali, ma “gioie di dotazione della Corona”, dunque di pertinenza dello Stato. Il valore stimato del tesoro è di circa 300 milioni di euro, ma in realtà è difficile da calcolare.

La battaglia legale era iniziata nel 2022, quando Vittorio Emanuele, Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice di Savoia avevano citato in giudizio la Banca d’Italia, la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell’Economia, dopo un primo rifiuto formale ricevuto nel 2021. Il tribunale non solo ha dato ragione allo Stato, ma ha giudicato “manifestamente infondata” anche la questione di legittimità costituzionale sollevata dagli ex reali, rigettando la richiesta di rinvio alla Corte di giustizia.

Gioielli dei Savoia restano allo Stato

Secondo le ricostruzioni della stampa, il tesoro conteso è custodito da quasi 80 anni in una cassaforte della sede centrale di via Nazionale della Banca d’Italia. Il contenuto è di:

  • oltre 6.700 brillanti;
  • 2.000 perle di diverse dimensioni;
  • per un totale di circa 2.000 carati.

Un patrimonio dal valore inestimabile, sia per la storia che la cultura e che non è mai stato esposto al pubblico. Le più recenti valutazioni parlano di circa 300 milioni di euro, ma non si può calcolare l’impatto cultura, come l’esposizione in un museo, degli stessi. Il loro valore quindi potrebbe solo aumentare nel tempo.

A consegnarli fu il ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, subito dopo la fine della monarchia. Secondo l’ex avvocato capo di Bankitalia, Olina Capolino:

Si tratta della giusta conclusione di una vicenda che ho seguito professionalmente per anni, e come cittadina spero ora che presto lo Stato esponga questi storici monili in un museo.

Una battaglia legale durata anni

I Savoia avevano avviato la causa sostenendo che i gioielli non fossero della Corona, ma parte del patrimonio personale di famiglia, accumulato attraverso doni e acquisti privati. Il verbale del 1946 descriveva: “Le gioie di dotazione della Corona del Regno d’Italia”. Una formula sufficiente per il giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Roma a confermare la proprietà pubblica.

Il caso è quindi considerato chiuso. Nessuna delle rivendicazioni dei Savoia è stata accolta e  mentre la questione giuridica è archiviata, resta aperta quella culturale. Lo Stato italiano potrebbe rendere finalmente visibile il tesoro storico. Ora che la disputa è terminata, c’è dell’attesa per un nuovo progetto culturale, una mostra pubblica che restituisca ai cittadini un pezzo simbolico della storia nazionale.