Alligatori e investimenti: un parallelismo insolito ma efficace

“Possiamo confrontare gli alligatori e gli investimenti in questa stagione negli Stati Uniti?” si chiede Raheel Altaf, gestore del fondo Artemis SmartGARP Global Equity Fund, di Artemis IM. “Il confronto mi è venuto in mente perché l’attuale stagione degli amori degli alligatori nella Carolina del Nord rende questi rettili più attivi e pericolosi, proprio come... Leggi tutto

Mag 8, 2025 - 13:37
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Alligatori e investimenti: un parallelismo insolito ma efficace

“Possiamo confrontare gli alligatori e gli investimenti in questa stagione negli Stati Uniti?” si chiede Raheel Altaf, gestore del fondo Artemis SmartGARP Global Equity Fund, di Artemis IM. “Il confronto mi è venuto in mente perché l’attuale stagione degli amori degli alligatori nella Carolina del Nord rende questi rettili più attivi e pericolosi, proprio come gli attuali rischi di investimento oltreoceano. Forse è saggio mantenere una certa distanza da entrambi”.

Un paragone tanto colorito quanto calzante per descrivere il clima di tensione e vulnerabilità che aleggia sui mercati, in particolare su quello statunitense. Dopo anni di leadership indiscussa, alimentata dai titoli dei cosiddetti “Magnifici Sette” — Apple, Nvidia, Microsoft, Amazon, Meta, Alphabet e Tesla — gli investitori iniziano a manifestare segnali di inquietudine.

Il dominio dei “Magnifici Sette” e i nuovi timori

Negli ultimi anni, gli investimenti passivi in fondi indicizzati globali hanno tratto enorme vantaggio dalla crescita di questi sette colossi, che oggi rappresentano quasi il 20% dell’indice MSCI World. Ma, secondo Altaf, è giunto il momento di interrogarsi: “Le preoccupazioni per l’impatto dei dazi e la direzione politica poco chiara aumentano il rischio di inflazione e recessione”.

Il dominio statunitense, che rappresenta circa il 65% dell’MSCI World, è oggi un fattore di rischio da non sottovalutare. “Gli Stati Uniti sono la più grande economia del mondo e ospitano alcune aziende straordinarie. Quindi sarebbe sciocco allontanarsene completamente. Ma come possiamo mitigare alcuni dei rischi che affrontiamo in questi tempi incerti?” si chiede Altaf. “Per me, la risposta è concentrarsi sul valore o, piuttosto, sulla crescita a un prezzo ragionevole, il ‘GARP’ nel nome della nostra gamma di fondi SmartGARP”.

I rischi dell’investimento “growth” puro

L’esperienza insegna che, nei momenti di euforia, è facile cadere nella trappola del cosiddetto “growth investing”, ovvero investire in titoli a forte crescita senza tenere conto della loro valutazione. “Le persone prendono il successo di un’azienda in crescita oggi ed estrapolano lontano nel futuro”, osserva Altaf. “Quando il sentiment cambia e le aspettative diventano più realistiche, l’impatto sul prezzo delle azioni può essere doloroso”.

A conferma di ciò, Altaf presenta i dati relativi alla performance da inizio anno di alcuni dei principali indici azionari: l’S&P 500 è sceso del 7,2%, il Nasdaq del 9,4%. Eppure, mercati meno costosi come quello tedesco (DAX +21,3%) o cinese (CSI 1000 +8,4%) hanno tenuto meglio. “Potrebbe sorprendere alcuni vedere che i mercati nel Regno Unito, in Germania e in Cina sono in realtà piatti, persino positivi”, sottolinea.

Il GARP come strategia di equilibrio

La soluzione proposta da Altaf è il GARP — Growth at a Reasonable Price, ovvero crescita a un prezzo ragionevole. Una filosofia d’investimento che si pone a metà strada tra il value investing e il growth investing. “Se ci si concentra su GARP, il portafoglio è naturalmente meno esposto a quei mercati che sembrano tesi e anche a quelle società. Evitiamo quindi gli alligatori!”

L’approccio ha portato Artemis a iniziare l’anno con una ponderazione solo del 45% in Nord America e nessuna esposizione a titoli come Apple o Tesla, che da inizio anno hanno perso rispettivamente il 20% e il 36%.

Come individuare la crescita sostenibile

Ma il GARP non è solo un’etichetta. Richiede un’attenta analisi. “La sfida è identificare le aziende che crescono davvero, e in modo sostenibile”, spiega Altaf. Il fondo Artemis si basa su una combinazione di analisi quantitativa e giudizio umano. “Disponiamo di un programma informatico per elaborare automaticamente tutti questi dati e assegnare un punteggio alle aziende. Dobbiamo applicare il tocco umano solo per verificare la presenza di fattori che potrebbero non essere rilevati da un computer”.

Una delle metriche chiave? Il ritorno sul capitale investito, per valutare quanto efficientemente un’azienda usa le sue risorse per generare crescita.

Conclusione: evitare i pericoli nascosti

In un contesto di incertezza macroeconomica, volatilità e cambiamento politico, Altaf invita alla cautela. “I rendimenti degli investimenti sono una ricompensa per l’assunzione di rischi, ma ciò non significa che devi correre rischi inutili. Lasciamo stare gli alligatori su di giri e i titoli growth troppo costosi e sopravvalutati”.

Il messaggio è chiaro: meglio evitare l’irruenza degli alligatori di Wall Street e scegliere, con prudenza, aziende solide e in grado di crescere in modo sano. Una ricetta semplice ma tutt’altro che banale, per investire con consapevolezza in un mondo sempre più complesso.