I fratelli di Leone XIV scoprono in tv la nomina a Pontefice: «Io gliel’avevo detto….». La scaramanzia sul nome e la profezia della vicina

«Ero al telefono con mia nipote e non riuscivamo a crederci. Poi il telefono, l'iPad e il mio cellulare sono impazziti». Lo racconta uno dei fratelli del neo Papa eletto, che confessa: «Non ho ancora avuto il tempo di piangere» L'articolo I fratelli di Leone XIV scoprono in tv la nomina a Pontefice: «Io gliel’avevo detto….». La scaramanzia sul nome e la profezia della vicina proviene da Open.

Mag 9, 2025 - 14:52
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I fratelli di Leone XIV scoprono in tv la nomina a Pontefice: «Io gliel’avevo detto….». La scaramanzia sul nome e la profezia della vicina

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Lo ha scoperto come tutto il resto del mondo, con gli occhi incollati alla televisione per vedere chi si sarebbe affacciato dal balcone di San Pietro. «Non pensavo proprio che potesse accadere. C’era qualche possibilità, ma sono rimasto davvero sorpreso quanto tutti quando hanno pronunciato il suo nome». Sono queste le parole di John Prevost, il fratello minore di Papa Leone XIV, che ha raccontato la sua emozione dopo l’elezione di Robert – «Rob», come è solito chiamarlo – ai microfoni della ABC, direttamente dalla sua casa alla periferia sud di New Lenox, in Illinois.

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Il racconto dei fratelli di Papa Leone XIV

Anche l’altro fratello, Louis, il più grande di tre fratelli, cresciuti da un padre dirigente scolastico e da una madre bibliotecaria, nella periferia sud di Dolton, in Illinois, in una casa in mattoni che è in vendita al prezzo di 199mila dollari, ha raccontato come lo ha scoperto: «Ero sdraiato a letto, mia moglie mi ha chiamato è ha detto: “Fumo bianco! Fumo bianco!”. Così ho acceso la tv e ho guardato ed è passata quasi un’ora. E quando il cardinale è uscito, noi stavamo tutti aspettando, ha detto “Roberto”, ho capito immediatamente. Se non fossi stato a letto, se fossi stato in piedi, sarei potuto crollare, perché è stato totalmente inaspettato». E non solo, forse, per scaramanzia, ma perché «è il primo Papa americano, è un punto a suo sfavore – continua Louis -. È giovane, altro punto a sfavore. Ma ha avuto molta esperienza mondiale, nei suoi incarichi precedenti».

John, 71 anni, preside di una scuola cattolica in pensione, è il secondo dei tre fratelli. «È stato un momento scioccante», ha detto, riferendosi a quando ha sentito annunciare il nome di suo fratello Robert, il più giovane dei tre. «Ero al telefono con mia nipote e non riuscivamo a crederci. Poi il telefono, l’iPad e il mio cellulare sono impazziti». E per un bel po’ non è riuscito a elaborare l’ascesa di suo fratello a pontefice, proprio perché il flusso di chiamate, messaggi, mail era incessante.

L’infanzia di Papa Leone XIV

«È stata un’infanzia normale – ha raccontato ancora John -. È un po’ strano, ma tutti e tre sapevamo cosa volevamo fare molto presto nella vita». Il fratello più grande, Louis, ora vive in Florida ed è entrato nell’esercito, John ha scelto una carriera nel campo dell’istruzione, «E Rob sapeva che sarebbe diventato un sacerdote fin da quando ha potuto camminare. Giocava a fare il prete con l’asse da stiro come altare e distribuiva caramelle al posto della Comunione». «Quando eravamo piccoli facevamo sempre baccano con i miei due fratelli più piccoli – racconta il fratello maggiore, Louis -, ma lui era sempre quello santo. E lo prendevamo in giro: “Un giorno sarai Papa, sei troppo santo”. E quando è entrato in seminario è stato… wow, ok! E poi un paio di anni fa quando il Papa lo ha nominato cardinale, è stato tipo… potrebbe succedere, porca miseria». Non erano i soli a pensarlo, evidentemente: «Una volta un vicino di casa ha detto che un giorno sarebbe diventato Papa – racconta ancora John – e guarda un po’… aveva ragione!». Una intuizione, o forse più una speranza, di cui però anche lo stesso Robert doveva avere consapevolezza. Tant’è che la sera prima dell’inizio del Conclave, l’ultima in cui i fratelli hanno potuto parlare al telefono, «mi disse: “Come dovrei chiamarmi?” – ricorda John -. Abbiamo iniziato a snocciolare nomi. Gli ho detto che non doveva essere Leone perché sarebbe stato il 13esimo. Ma deve aver fatto qualche ricerca perché in realtà sapeva che sarebbe stato il 14esimo».

L’incontro con Bergoglio in Sud America

La maggior parte della carriera del nuovo Papa è stata trascorsa in Sud America, soprattutto in Perù. Ed proprio in quelle aree avvenne l’incontro con un sacerdote argentino, di nome Jorge Mario Bergoglio, che sarebbe poi diventato Papa Francesco. «Mi sembra che la loro amicizia sia iniziata così», ha detto John. «Sarà un secondo Papa Francesco. Credo che seguirà le sue orme lavorando per i meno abbienti, ha un profondo sentimento per i diseredati, per i poveri, per coloro che non sono ascoltati. Voleva essere un missionario. Non voleva essere vescovo o cardinale, ma è quello che gli è stato chiesto di fare ed è quello che ha fatto».

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