Hockey Ghiaccio, l’Italia avrà i giocatori NHL a Milano Cortina 2026? Facciamo chiarezza tra boutade e realtà dei fatti
Nei giorni scorsi è tornato d’attualità un tema di cui si disquisisce da mesi, ovverosia la possibilità che l’Italia possa convocare per i Giochi olimpici di Milano Cortina 2026 i giocatori NHL “dotati” di antenati provenienti dal nostro Paese. Il presupposto di partenza è rappresentato dal fatto che la NHL, la ricchissima lega professionistica nordamericana, […]

Nei giorni scorsi è tornato d’attualità un tema di cui si disquisisce da mesi, ovverosia la possibilità che l’Italia possa convocare per i Giochi olimpici di Milano Cortina 2026 i giocatori NHL “dotati” di antenati provenienti dal nostro Paese.
Il presupposto di partenza è rappresentato dal fatto che la NHL, la ricchissima lega professionistica nordamericana, abbia concesso ai propri giocatori il nullaosta per poter partecipare a Milano Cortina 2026, situazione che viceversa non si era verificata nè a PyeongChang 2018, nè a Pechino 2022. Si tratta di un’ottima notizia per lo spettacolo, poiché i migliori del mondo potranno essere della partita sul ghiaccio italiano.
L’Italia però non ha mai convocato in nazionale chi milita in NHL, soprattutto perché esistono delle regole internazionali da rispettare. In particolare, se si parla di chi ha “origini italiane”, si parla in realtà di cittadini canadesi o statunitensi. Dunque, si dovrebbe portare a compimento un autentico cambio di passaporto. Parliamo di chi sarà “italo-“ quanto si vuole, ma è a tutti gli effetti canadese o americano!
Qui si incontra la prima barriera, quella normativa. Quando un giocatore cambia passaporto e vuole partecipare a una manifestazione internazionale in rappresentanza del nuovo Paese, deve dimostrare di aver preso parte per almeno due stagioni hockeystiche e 480 giorni consecutivi alle competizioni nazionali della terra “d’adozione”. I tempi sono dimezzati nel settore femminile, ma il concetto non cambia. Nel caso di specie, se non giochi in Italia, non puoi essere convocato per l’Italia.
Un’eventuale presenza degli NHLers comporterebbe dunque la necessità di agire in deroga a delle regole di portata globale, che andrebbero letteralmente aggirate (per non dire infrante). L’ovvia conseguenza sarebbe quella di generare un pericolosissimo precedente in ottica futura. Non si parlerebbe solo di Italia, sia chiaro, bensì di qualsiasi altro Paese.
In secondo luogo, esiste una barriera etica. Sarebbe giusto, nei confronti del movimento nostrano e autoctono, convocare chi di italiano ha solo i bisnonni, ma vuole sfruttarli per due settimane allo scopo di avere una vetrina olimpica? Perché, sia chiaro, non si andrebbero a convocare chissà quali stelle. “Giocatore NHL” non significa necessariamente “fuoriclasse in grado di spostare gli equilibri”, soprattutto se messo in un contesto pullulato di suoi “simili”.
In Italia, arriverebbero solo i giocatori che non hanno possibilità di partecipare a Milano Cortina 2026 con la loro vera nazione, ovverosia il Canada o gli Stati Uniti, in quanto autentiche seconde o addirittura terze scelte. In altre parole, ognuno di essi userebbe la casacca azzurra pro domo sua, dismettendola appena finiti i Giochi olimpici, ritornandosene poi allegramente negli Usa o in Canada.
Al di là della questione legale, vogliamo parlare di quella morale? Perché precludere agli italiani che nei giorni scorsi sono andati in Romania a giocare il torneo di I Divisione (l’equivalente della Serie B), guadagnandosi la promozione in Top Division, di coronare la propria carriera con un’edizione olimpica di casa? Sono peraltro gli stessi che difenderanno i colori dell’Italia dopo Milano Cortina 2026. Un “dopo” che, chiaramente, non interessa agli NHLers!
A margine, ma neppure troppo, è doveroso sottolineare come non ci sia nulla di nuovo rispetto a quanto non si sappia già. L’ipotesi è sorta nei mesi scorsi ed è ancora viva, ma è difficilmente realizzabile, come è stato spiegato. Dunque perchè la notizia è risaltata fuori?
Perché rilanciata è stata da un giornalista austriaco su X/Twitter, seppur per ragioni totalmente aliene a Milano Cortina 2026! Ci sono vicende di politica sportiva legate alla presenza delle squadre italiane nella Ice Hockey League (la lega professionistica d’Austria) e la news è stata rispolverata per lanciare un messaggio in tale ambito.
Qualcuno, dalle nostre parti, l’ha letta e – senza avere cognizione di causa – l’ha ripresa, generando un tam-tam mediatico fine a sé stesso. Esattamente come, fine a sè stessa, sarebbe la presenza degli NHLers a Milano Cortina 2026, dove sarebbe eticamente corretto giochi la nazionale italiana. Non la nazionale italo-americana…