Guida sotto effetto di droghe, cosa cambia con il nuovo CDS
Non si parla più di "guida sotto l’effetto di droghe", ma di "guida dopo aver assunto droghe": una differenza enorme. Rivoluzione per la guida alterata da sostanze stupefacenti: sta tutto scritto nella riforma del Codice della strada, fortemente voluta dal ministero delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha avuto l’ok finale. L'articolo Guida sotto effetto di droghe, cosa cambia con il nuovo CDS proviene da newsauto.it.

La guida sotto l’effetto di droghe è uno dei punti chiave della riforma del Codice della strada, promessa dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e divenuta legge il 14 dicembre 2024. Per consentirci di spiegare di cosa si tratti, occorre iniziare dalle regole attuali. Non si parla più di guida sotto l’effetto di droghe, ma di guida dopo aver assunto droghe: una differenza enorme.
Guida sotto effetto di droghe OGGI (art. 187 Codice della Strada)
Chiunque guida in stato di alterazione psicofisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con una multa articolata (articolo 187 del Codice della strada): 1.500 euro, arresto da sei mesi a un anno, sospensione della patente da uno a due anni, taglio di 10 punti della stessa, confisca dell’auto (lo Stato ne diviene proprietario). Se il guidatore era al volante di una vettura altrui, lo stop alla patente raddoppia.
Affinché la multa scatti, però, è necessario dimostrare che il guidatore abbia fatto uso di droghe immediatamente prima di mettersi in auto, o poco prima. Per integrare il reato si deve realizzare una condizione fondamentale: la guida in stato di alterazione psicofisica, correlato con l’uso di sostanze psicoattive. Occorre la prova circa l’assunzione di sostanze psicoattive: come ottenerla? Con l’analisi di una matrice biologica (sangue o saliva) in un laboratorio di un ospedale (non su strada) in grado di evidenziare effetti attuali sul soggetto, e non pregressi. È necessario il collegamento causale tra l’assunzione di stupefacenti e lo stato di alterazione psicofisica. Lo conferma la Circolare del Ministero dell’Interno del 16 marzo 2012.
Controlli antidroga alla guida
Dal 2025, i controlli antidroga alla guida si sono evoluti: oggi gli agenti possono effettuare test salivari direttamente su strada, senza dover più accompagnare il conducente in ospedale. Il primo passaggio è uno screening con tampone salivare, utilizzato quando vi sia un fondato motivo, debitamente documentato, per sospettare l’assunzione recente di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Per essere punibili per guida sotto l’effetto di droghe, serve una correlazione temporale tra l’assunzione della sostanza e la guida, tale da dimostrare che la droga stesse ancora influenzando le capacità del conducente. Lo chiarisce una circolare congiunta dei ministeri dell’Interno e della Salute, in risposta ai dubbi emersi dopo l’introduzione delle nuove norme del Codice della strada, che puniscono la guida anche in assenza di uno stato di alterazione psicofisica visibile.
La norma, infatti, prevede sanzioni per chi si mette al volante dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, ma richiede comunque la prova di un’assunzione recente, tale da far presumere un effetto ancora attivo al momento della guida.
Controllo salivare: cosa succede dopo il prelievo?
Il campione di saliva, raccolto e conservato secondo le procedure previste, viene inviato a un laboratorio accreditato per un’analisi tossicologica di secondo livello, conforme alle linee guida di medicina legale. Solo l’esito positivo di questo test ha valore legale per avviare una denuncia.
Prelievo in ospedale: quando è ancora previsto
Se le forze dell’ordine non dispongono del kit salivare, oppure in caso di incidente con ricovero, è ancora possibile effettuare un prelievo di saliva o sangue in ospedale, con le stesse finalità e tecniche di analisi.
Rifiuto del test: conseguenze penali
Attenzione: rifiutare il test antidroga equivale, per legge, a un risultato positivo. Il conducente sarà denunciato e, se condannato, subirà le stesse sanzioni penali previste per chi guida sotto l’effetto di droghe.
Sanzioni
Il conducente non può proseguire il viaggio sulla base dei controlli preliminari e nemmeno nel caso in cui non siano disponibili o non sia stato possibile avere l’esito dei controlli successivi.
Il Prefetto dispone la visita medica del guidatore per accertamento dei requisiti psicofisici entro 60 giorni, con sospensione della patente nel caso che questi non si sottoponga a visita, fino all’esame di revisione. Se il soggetto si mette al volante durante la sospensione, è prevista la revoca della patente.
Chi ha meno di 21 anni, anche con Foglio Rosa, se punito con l’articolo 187 del Codice della Strada, non potrà conseguire una patente prima del compimento dei 24 anni d’età.
Oggi le sanzioni amministrative e penali prevedono:
- Ammenda da 1.500 a 6.000 euro.
- Arresto da 6 mesi a un anno.
- Sospensione della patente da 6 mesi a 2 anni.
- Confisca del veicolo, se di proprietà del conducente.
- L’ammenda prevista è aumentata da un terzo alla metà quando il reato è commesso dopo le ore 22 e prima delle ore 7. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo 186, commi 2-septies e 2-octies.
Perché non bisogna assumere droghe prima di guidare
Rischi e pericoli della guida sotto l’effetto di droghe che possono provocare effetti imprevedibili a seconda del tipo di sostanza, della dose assunta e della sensibilità individuale, rendendo il comportamento al volante estremamente imprevedibile. Tieni bene in mente questi due punti:
- Alterazione delle capacità cognitive: le droghe alterano la percezione, la concentrazione, i tempi di reazione e il giudizio, rendendo estremamente pericoloso guidare.
- Rischio di incidenti: la guida sotto l’effetto di droghe aumenta significativamente il rischio di incidenti stradali, con gravi conseguenze per il conducente, i passeggeri e gli altri utenti della strada.
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