Gp Imola, Ferrari non pervenuta: doppio KO in Q2 per le gomme
Una Ferrari debole sul passo di qualifica: questo il quadro in F1 nelle Fp3 di Imola. Il team di Maranello non è riuscito ad ottimizzare il rendimento dell’auto italiana. Un dato di fatto che non deriva dall’incapacità dei piloti. Il fatto è questo: la SF-25 ha dei limiti che non possono essere superati o risolti […]

Una Ferrari debole sul passo di qualifica: questo il quadro in F1 nelle Fp3 di Imola. Il team di Maranello non è riuscito ad ottimizzare il rendimento dell’auto italiana. Un dato di fatto che non deriva dall’incapacità dei piloti. Il fatto è questo: la SF-25 ha dei limiti che non possono essere superati o risolti con la messa a punto. Parliamo di uno strumento potente per chi ha spazio di manovra. La Rossa non ce l’ha…
GP Imola 2025, Q1: si passa il taglio ma con difficoltà
Il primo run vede le due italiane in pista con le Soft, gomme che sembrano un compromesso tra il coraggio e la prudenza. Il traffico, si sa, sarà il primo nemico da combattere in questa fase iniziale. Lewis non azzecca del tutto il tentativo: il volante si agita in T2 come un direttore d’orchestra alle prime armi, cercando di raddrizzare la barca. Charles fa lo stesso, senza miracoli.
Si torna ai box per un doppio passaggio di “raffreddamento” alle coperture. Bozzi chiede più attenzione alla curva 9 e impone una cura maniacale alle gomme quando non si spinge. Ma il tempo per capire poco serve: Tsunoda si pianta alla Tosa. Fortuna vuole che non sia niente di grave, ma la Red Bull RB21 numero 22 si capotta. Il giapponese ha preso il cordolo come un treno lanciato e ha finito la corsa contro le barriere.
La direzione gara ha alzato la bandiera rossa, fermando tutto e dando modo agli steward di rimuovere il relitto austriaco. Le Ferrari, invece, hanno mostrato qualche incertezza. La sessione riparte dopo un quarto d’ora di attesa, ma muoversi tra tante monoposto diventa un esercizio di pazienza e tattica. Leclerc si ritrova a combattere con il sovrasterzo e deve correggere più volte l’auto. Hamilton, più pulito ma meno brillante.
Le bandiere gialle aiutano…
I ferraristi rientrano al garage per un ritocco alle ali anteriori. I tempi? Poco più di un ricordo. Per questo il team italiano è già costretto a montare un secondo set di Pirelli rosse in Q1. Non è certo un segnale di forza per il Cavallino Rampante, che continua a mostrare la difficoltà di far lavorare bene le gomme. La situazione è delicata: bisogna correre forte per riuscire a tagliare il traguardo e fare il giro buono, con il traffico che non perdona.
Si tenta di capire come risponde la gomma, spingendo all’ultima curva, ma una bandiera (poi red flag) gialla nel T1 rovina tutto. Nessuno segna un tempo. Risultato? Il team passa comunque alla Q2, ma con la consapevolezza che questa qualifica, complicata dagli pneumatici, sarà una battaglia dura da vincere. Per fortuna il set usato non ha subito lo stress completo e con ogni probabilità lo rivedremo nella Q2.
GP Imola 2025, Q2: disastro Ferrari che si auto elimina
Lo stop dura più di prima. Alla pista servono 20 minuti per tornare agibile, dopo che Colapinto si è piantato al Tamburello distruggendo la sua Alpine. Alle 17 in punto, l’azione riprende. Le mescole montate sulle vetture italiane restano le stesse del primo run, quindi usate poco. L’anteriore viene scaldato con ampi zig zag, quindi parte il tentativo lanciato. Stavolta la guida risulta più fluida, probabilmente la migliore finora.
Tutti i problemi però permangono e la Variante Alta continua a tradire. Hamilton sfrutta una scia che lo favorisce, ma rimane comunque due decimi più lento rispetto al suo compagno di squadra. Come accaduto a Miami, le gomme usate, pur offrendo meno grip, si attivano con maggior facilità. Il “male maggiore” si concentra nel T3, dove il divario tra i ferraristi supera i tre decimi. Il carico generale non è sufficiente, elemento che pesa.
Dopo una sosta al garage per montare gomme nuove, si riparte con un set fresco di Pirelli a banda rossa, le “famigerate” C6. Il rendimento però non convince e non basta per superare il taglio verso la Q2. Le correzioni praticamente non ci sono, ma la carenza di rotazione persiste. Fattore che complica l’avvicinamento ai cordoli e la gestione ottimale della traiettoria in certi passaggi.
Alla fine, i risultati parlano chiaro: undicesimo e dodicesimo posto per la Ferrari. Per capire la difficoltà della Rossa, basta guardare i tempi: Sainz infligge a Leclerc quattro decimi netti, e quasi sei a Hamilton. Ancora una volta, la “differente” capacità di gestire le gomme e di trovare il grip necessario fa la differenza. Con le mescole usate la situazione è gestibile, con le nuove invece non c’è stata storia. Un vero disastro pensando a domani.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1