Gli studi in architettura e il lavoro da McDonald’s: chi è Mark Antony Samson, il 23enne arrestato per l’omicidio dell’ex fidanzata Ilaria Sula
Mark Antony Samson ha confessato l’omicidio di Ilaria Sula, la 22enne scomparsa a Roma dal 25 marzo scorso. Interrogato dagli inquirenti, infatti, il giovane ha ammesso di aver ucciso l’ex fidanzata rivelando anche il luogo dove aveva gettato la valigia con all’interno il cadavere della ragazza, rinvenuta in un dirupo a Poli, a circa 40 chilometri dalla […]

Mark Antony Samson ha confessato l’omicidio di Ilaria Sula, la 22enne scomparsa a Roma dal 25 marzo scorso. Interrogato dagli inquirenti, infatti, il giovane ha ammesso di aver ucciso l’ex fidanzata rivelando anche il luogo dove aveva gettato la valigia con all’interno il cadavere della ragazza, rinvenuta in un dirupo a Poli, a circa 40 chilometri dalla Capitale. “Ho buttato il suo telefono in un tombino a Roma e ho caricato il suo corpo in auto portandolo a Poli” ha dichiarato il giovane alla pm Maria Perna, così come riporta il Corriere della Sera.
Di origini filippine, ma nato in Italia, Mark Antony Samson ha 23 anni e vive in via Homs, nel quartiere Africano, nell’appartamento dove si sarebbe verificato l’omicidio. Studente di architettura alla Sapienza di Roma, il 23enne lavora da McDonald’s, così come riporta La Repubblica. I due, così come spiegato dal fratello della vittima, erano stati insieme per circa un anno ma poi si erano lasciati. Il 25 marzo, giorno in cui Ilaria Sula ha fatto perdere le sue tracce, Mark Antony Samson e la vittima si sono visti nell’appartamento del giovane dove si è consumato il delitto.
Il 23enne ha accoltellato più volta Ilaria Sula, poi ha infilato il suo cadavere in una valigia che ha successivamente gettato in una zona boschiva di Poli. A quanto si apprende sono state le analisi dei tabulati e delle celle telefoniche a incastarlo: il killer, infatti, avrebbe usato il telefono della vittima per postare storie sul profilo Instagram di Ilaria Sula e inviare alcuni messaggi facendo credere che la ragazza fosse viva.