Giovedì Santo, quali sono i riti e cosa ricorda la tradizione
Oggi, 17 aprile, è Giovedì Santo, una ricorrenza molto importante per il calendario cristiano: nella tradizione, il Triduo Pasquale della passione, della morte e della resurrezione di Cristo inizia esattamente nel pomeriggio del giovedì che precede la domenica di Pasqua. Con il Giovedì Santo si entra quindi nel vivo della cosiddetta Settimana Santa, ovvero il periodo nel quale il cristianesimo celebra gli ultimi giorni di Gesù. Vediamo il significato e i riti della ricorrenza. Indice Significato Giovedì Santo: cosa sapere Riti del Giovedì Santo Significato Giovedì Santo: cosa sapere In quasi la totalità delle confessioni cristiane, il Giovedì Santo corrisponde al giovedì che precede la domenica di Pasqua. Tale giovedì, nell'anno liturgico romano della Chiesa cattolica, è denominato in latino "Feria Quinta in Cena Domini", ovvero "Giovedì della Cena del Signore", mentre nella Chiesa ortodossa viene indicato con la denominazione di "Santo e Grande Giovedì". Il Giovedì Santo, inoltre, è sia l'ultimo giorno di Quaresima che il primo giorno del Triduo Pasquale. Ma questo non vuol dire sovrapposizione: la Quaresima termina prima che inizi la messa in Cena Domini, ovvero la messa vespertina che si celebra nelle ore serali del Giovedì Santo e che dà il via al Triduo Pasquale. La sera del Giovedì Santo, dunque, si celebra la messa in Cena Domini, nella quale viene ricordata l'Ultima Cena di Gesù, l'istituzione dell'Eucaristia e del sacerdozio ministeriale. Riti del Giovedì Santo La giornata del Giovedì Santo si caratterizza per alcuni specifici riti che fanno riferimento alla tradizione del racconto biblico. Nel tardo pomeriggio di tutte le chiese, si assiste per esempio alla celebrazione della Messa in Cena Domini, ovvero la cena del Signore, che ricorda appunto l’evento dell’Ultima Cena tra Gesù e i suoi apostoli prima dell’arresto e della condanna a morte per crocifissione. Altra ritualità osservata durante il Giovedì Santo è quella della lavanda dei piedi, la quale rimanda sempre al racconto dell’Ultima Cena, quando Gesù si tolse i vestiti e, dopo essersi cinto la vita con un asciugamano e aver versato dell’acqua in un catino, lavò i piedi agli apostoli. Un gesto rivoluzionario, da sempre prerogativa degli schiavi e dei servi nei confronti dei loro padroni. Altro rito interessante da annoverare è quello della reposizione dell’eucarestia, per cui al termine della messa vespertina l’eucarestia viene riposta e custodita nell’altare della Reposizione, normalmente in una cappella laterale della chiesa. Qui sono collocati alcuni simboli che rimandano all’Ultima Cena, tra cui: il tavolo, il pane, i dodici piatti degli apostoli e il tabernacolo dove viene posta l’eucarestia. Tutto il resto della chiesa viene oscurato, in segno di dolore per l’inizio della Passione di Gesù. L’altare disadorno, le campane in silenzio, il tabernacolo vuoto e i Crocifissi coperti.

Oggi, 17 aprile, è Giovedì Santo, una ricorrenza molto importante per il calendario cristiano: nella tradizione, il Triduo Pasquale della passione, della morte e della resurrezione di Cristo inizia esattamente nel pomeriggio del giovedì che precede la domenica di Pasqua.
Con il Giovedì Santo si entra quindi nel vivo della cosiddetta Settimana Santa, ovvero il periodo nel quale il cristianesimo celebra gli ultimi giorni di Gesù. Vediamo il significato e i riti della ricorrenza.
Significato Giovedì Santo: cosa sapere
In quasi la totalità delle confessioni cristiane, il Giovedì Santo corrisponde al giovedì che precede la domenica di Pasqua. Tale giovedì, nell'anno liturgico romano della Chiesa cattolica, è denominato in latino "Feria Quinta in Cena Domini", ovvero "Giovedì della Cena del Signore", mentre nella Chiesa ortodossa viene indicato con la denominazione di "Santo e Grande Giovedì".
Il Giovedì Santo, inoltre, è sia l'ultimo giorno di Quaresima che il primo giorno del Triduo Pasquale. Ma questo non vuol dire sovrapposizione: la Quaresima termina prima che inizi la messa in Cena Domini, ovvero la messa vespertina che si celebra nelle ore serali del Giovedì Santo e che dà il via al Triduo Pasquale.
La sera del Giovedì Santo, dunque, si celebra la messa in Cena Domini, nella quale viene ricordata l'Ultima Cena di Gesù, l'istituzione dell'Eucaristia e del sacerdozio ministeriale.
Riti del Giovedì Santo
La giornata del Giovedì Santo si caratterizza per alcuni specifici riti che fanno riferimento alla tradizione del racconto biblico. Nel tardo pomeriggio di tutte le chiese, si assiste per esempio alla celebrazione della Messa in Cena Domini, ovvero la cena del Signore, che ricorda appunto l’evento dell’Ultima Cena tra Gesù e i suoi apostoli prima dell’arresto e della condanna a morte per crocifissione.
Altra ritualità osservata durante il Giovedì Santo è quella della lavanda dei piedi, la quale rimanda sempre al racconto dell’Ultima Cena, quando Gesù si tolse i vestiti e, dopo essersi cinto la vita con un asciugamano e aver versato dell’acqua in un catino, lavò i piedi agli apostoli. Un gesto rivoluzionario, da sempre prerogativa degli schiavi e dei servi nei confronti dei loro padroni.
Altro rito interessante da annoverare è quello della reposizione dell’eucarestia, per cui al termine della messa vespertina l’eucarestia viene riposta e custodita nell’altare della Reposizione, normalmente in una cappella laterale della chiesa. Qui sono collocati alcuni simboli che rimandano all’Ultima Cena, tra cui: il tavolo, il pane, i dodici piatti degli apostoli e il tabernacolo dove viene posta l’eucarestia. Tutto il resto della chiesa viene oscurato, in segno di dolore per l’inizio della Passione di Gesù. L’altare disadorno, le campane in silenzio, il tabernacolo vuoto e i Crocifissi coperti.