Trasformare il peso delle macchine sui dossi in idrogeno: l'invenzione rivoluzionaria di un gruppo di studenti

Tre studenti della classe 4AC del corso di Chimica, Materiali e Biotecnologie dell’Istituto di Istruzione Superiore “A. Volta” di Alessandria sono stati selezionati per partecipare al Regeneron International Science and Engineering Fair (ISEF) 2025, la più importante competizione scientifica mondiale per studenti delle scuole superiori.   Il loro progetto, dal nome Hydrocult, sarà presentato a Columbus (Ohio, USA) dal 10 al 16 maggio 2025, grazie al supporto dell’azienda Syensqo e di vari enti territoriali. I tre giovani rappresenteranno l’Italia con un’idea che unisce scienza, sostenibilità e tecnologia. Indice Un’idea che unisce mobilità sostenibile e idrogeno Un ciclo virtuoso e a impatto zero Un progetto che nasce a scuola Il riconoscimento delle istituzioni Un’idea che unisce mobilità sostenibile e idrogeno Hydrocult è un sistema innovativo di produzione di energia che punta a rivoluzionare il concetto di ricarica per la mobilità sostenibile. Gli studenti hanno messo a punto un dispositivo in grado di eliminare l’uso delle batterie, migliorando l’efficienza energetica e riducendo l’impatto ambientale.   Il sistema si basa su una tecnologia, chiamata “press bump”, che sfrutta la pressione generata dal passaggio dei veicoli sui dossi stradali per produrre energia elettrica. Questa energia viene poi utilizzata per alimentare un elettrolizzatore che separa le molecole d’acqua in idrogeno e ossigeno. Un ciclo virtuoso e a impatto zero L’idrogeno ottenuto viene immagazzinato in serbatoi e utilizzato per alimentare celle a combustibile, capaci di fornire energia a stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Il tutto senza l’impiego di batterie, in un ciclo energetico autosufficiente e ad impatto ambientale praticamente nullo. L’obiettivo del progetto è quello di rispondere concretamente alla crescente esigenza di soluzioni sostenibili per la produzione e l’utilizzo dell’energia, in linea con gli obiettivi della transizione ecologica. Un progetto che nasce a scuola Il tutto è stato sviluppato sotto la guida del professore Giorgio Laganà, che ha affiancato i ragazzi durante tutte le fasi della ricerca. “Attraverso questo lavoro gli studenti non solo hanno acquisito competenze preziose in ambito scientifico e tecnologico, ma hanno anche dimostrato una profonda consapevolezza delle problematiche ambientali e un forte desiderio di contribuire a un cambiamento positivo”, ha dichiarato Laganà. Il riconoscimento delle istituzioni Anche le istituzioni locali hanno espresso il loro apprezzamento. Il Presidente della Provincia ha commentato: “Il sistema sviluppato dai giovani studenti sotto la supervisione del prof. ing. Laganà, con i quali mi complimento, dovrebbe semplificare il processo delle auto a idrogeno per ‘fare il pieno’, riducendo così l’impatto ambientale necessario per la produzione di idrogeno. La scuola deve essere innovativa e al passo con le esigenze del mondo del lavoro”.  

Apr 17, 2025 - 11:23
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Trasformare il peso delle macchine sui dossi in idrogeno: l'invenzione rivoluzionaria di un gruppo di studenti

dal passaggio delle macchine sui dossi all'idrogeno

Tre studenti della classe 4AC del corso di Chimica, Materiali e Biotecnologie dell’Istituto di Istruzione Superiore “A. Volta” di Alessandria sono stati selezionati per partecipare al Regeneron International Science and Engineering Fair (ISEF) 2025, la più importante competizione scientifica mondiale per studenti delle scuole superiori.  

Il loro progetto, dal nome Hydrocult, sarà presentato a Columbus (Ohio, USA) dal 10 al 16 maggio 2025, grazie al supporto dell’azienda Syensqo e di vari enti territoriali. I tre giovani rappresenteranno l’Italia con un’idea che unisce scienza, sostenibilità e tecnologia.

Indice

  1. Un’idea che unisce mobilità sostenibile e idrogeno
  2. Un ciclo virtuoso e a impatto zero
  3. Un progetto che nasce a scuola
  4. Il riconoscimento delle istituzioni

Un’idea che unisce mobilità sostenibile e idrogeno

Hydrocult è un sistema innovativo di produzione di energia che punta a rivoluzionare il concetto di ricarica per la mobilità sostenibile. Gli studenti hanno messo a punto un dispositivo in grado di eliminare l’uso delle batterie, migliorando l’efficienza energetica e riducendo l’impatto ambientale.  

Il sistema si basa su una tecnologia, chiamata “press bump”, che sfrutta la pressione generata dal passaggio dei veicoli sui dossi stradali per produrre energia elettrica. Questa energia viene poi utilizzata per alimentare un elettrolizzatore che separa le molecole d’acqua in idrogeno e ossigeno.

Un ciclo virtuoso e a impatto zero

L’idrogeno ottenuto viene immagazzinato in serbatoi e utilizzato per alimentare celle a combustibile, capaci di fornire energia a stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Il tutto senza l’impiego di batterie, in un ciclo energetico autosufficiente e ad impatto ambientale praticamente nullo.

L’obiettivo del progetto è quello di rispondere concretamente alla crescente esigenza di soluzioni sostenibili per la produzione e l’utilizzo dell’energia, in linea con gli obiettivi della transizione ecologica.

Un progetto che nasce a scuola

Il tutto è stato sviluppato sotto la guida del professore Giorgio Laganà, che ha affiancato i ragazzi durante tutte le fasi della ricerca. “Attraverso questo lavoro gli studenti non solo hanno acquisito competenze preziose in ambito scientifico e tecnologico, ma hanno anche dimostrato una profonda consapevolezza delle problematiche ambientali e un forte desiderio di contribuire a un cambiamento positivo”, ha dichiarato Laganà.

Il riconoscimento delle istituzioni

Anche le istituzioni locali hanno espresso il loro apprezzamento. Il Presidente della Provincia ha commentato: “Il sistema sviluppato dai giovani studenti sotto la supervisione del prof. ing. Laganà, con i quali mi complimento, dovrebbe semplificare il processo delle auto a idrogeno per ‘fare il pieno’, riducendo così l’impatto ambientale necessario per la produzione di idrogeno. La scuola deve essere innovativa e al passo con le esigenze del mondo del lavoro”.