Gaza, nuovi raid: almeno 16 vittime. “Israele richiama migliaia di riservisti, si va verso l’espansione della guerra”

Nuova ondata di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Almeno 16 persone sono rimaste uccise nell’enclave palestinese dall’alba di oggi, secondo quanto scrive Al Jazeera, che cita fonti giornalistiche sul posto. Almeno 12 delle vittime hanno persone la vita al centro di Gaza City. Nella giornata di ieri, aggiunge l’emittente qatarina, i palestinesi morti nella […] L'articolo Gaza, nuovi raid: almeno 16 vittime. “Israele richiama migliaia di riservisti, si va verso l’espansione della guerra” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 30, 2025 - 09:32
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Gaza, nuovi raid: almeno 16 vittime. “Israele richiama migliaia di riservisti, si va verso l’espansione della guerra”

Nuova ondata di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Almeno 16 persone sono rimaste uccise nell’enclave palestinese dall’alba di oggi, secondo quanto scrive Al Jazeera, che cita fonti giornalistiche sul posto. Almeno 12 delle vittime hanno persone la vita al centro di Gaza City. Nella giornata di ieri, aggiunge l’emittente qatarina, i palestinesi morti nella Striscia sono stati in totale 38.

Il quotidiano israeliano Haaretz riferisce che, in base a quanto affermato da funzionari dell’esercito, le Israele Defense Forces sono pronte a richiamare in servizio decine di migliaia di riservisti in vista della prevista espansione dei combattimenti nella Striscia. Secondo i piani dell’esercito, alcuni riservisti saranno impiegati in operazioni in Libano e Siria, mentre altri verranno inviati in Cisgiordania. Questi riservisti sostituiranno le unità di leva, che saranno spostate a sud e inizieranno a prepararsi per le operazioni a Gaza. Tuttavia, riporta ancora il quotidiano, i riservisti sono già stati informati che alcuni di loro saranno tenuti a partecipare anche ai combattimenti all’interno della Striscia. Molti ufficiali e soldati, tuttavia, avrebbero già annunciato la loro intenzione di non presentarsi al prossimo turno di combattimenti, adducendo come motivazione il burnout.

Domenica, durante una conferenza ospitata dal Jewish News Syndicate a Gerusalemme, Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele manterrà il controllo militare sulla Striscia di Gaza e non permetterà all’Autorità Nazionale Palestinese di sostituire Hamas. L’unica ragione per cui Israele non sta distruggendo i “resti” dei battaglioni di Hamas rimanenti è la questione degli ostaggi: 24 quelli ancora in vita da riportare a casa, secondo il primo ministro. “Dobbiamo porre fine alla guerra a Gaza, recuperare i nostri ostaggi e distruggere Hamas”, ha detto Netanyahu al Jns, elogiando il piano del presidente di Donald Trump per quello che ha descritto come il “ricollocamento volontario” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. Nel futuro della quale “Hamas non ci sarà“, ha detto il primo ministro, aggiungendo che “non ci metteremo l’Autorità Nazionale Palestinese. Perché sostituire un regime che ha giurato la nostra distruzione con un altro regime che ha giurato la nostra distruzione? Non lo faremo”.

Nella Striscia “il nostro obiettivo è una vittoria netta e senza compromessi” su Hamas, ha detto oggi il ministro della Difesa Israel Katz, intervenendo durante la cerimonia del Memorial Day sul monte Herzl a Gerusalemme. “È nostro dovere sconfiggere coloro che hanno massacrato i nostri cittadini in quel terribile Shabbat e garantire che nemici di questo tipo non si trovino più vicino ai nostri confini e non rappresentino una minaccia per lo Stato di Israele”, ha affermato, “non permetteremo che lo Stato di Israele venga minacciato di distruzione”.

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