Ferrari: l’ala più carica non è una scelta strategica per la gara

Ferrari non ha dato il massimo nel primo appuntamento della F1 2025. Al contrario ha faticato e non poco per alcuni problemi che ha già sofferto durante la passata stagione. L’inizio nel mondiale è tutt’altro che buono, e sebbene i diversi cambi progettuali sulla monoposto avevano previsto una fase di adattamento, un KO tecnico come quello sofferto nella qualifica odierna non era atteso. Farne un dramma è sbagliato. Molto meglio cercare di capire cosa sia successo e porre rimedio, per far si che una situazione del genere resti una parente isolata.

I problemi non derivano dal troppo carico

Nella giornata di domani le previsioni non escludono la pioggia, uno fattore decisivo per la classifica finale del primo Gran Premio dell’anno. Ci si aspetta tra il 70 e il 90% di pioggia per l’orario della corsa. L’impressione di tanti è che la Ferrari si sia preparata su questo aspetto variando opportunamente il set-up. Alcuni hanno pure pensato che sia una giustificazione a un misero settimo e ottavo posto nella qualifica odierna, ma in gran parte non è affatto così.

La Rossa ha avuto problemi singolari e circoscritti alla sessione classificatoria odierna. Il discorso che abbiano utilizzato una messa punto esclusiva per la gara non reale. La scelta per il posteriore è effettivamente troppo carica, avendo un’area frontale maggiore rispetto alla media delle altre vetture. Soprattutto considerando le decisioni prese dalle altre scuderie che hanno scaricato molto il retrotreno. C’è anche da ricordare che Red Bull e Mercedes utilizzano una filosofia radicalmente differente per costruire il setup in pista.

L’ala posteriore duttile per necessità

Detto questo, il team di Maranello mira a ottimizzare la vettura attorno a questo livello di carico nelle prossime gare. Una procedura strategica, che hanno utilizzato anche lo scorso anno nella primissima parte del campionato. L’attuale specifica farà lo stesso lavoro nei prossimo appuntamenti, benché oggi sia risultata in parte un deficit sul giro secco, sebbene come detto non sia stato questo il fattore che ha limitato la prestazione.

La SF-25 perdeva terreno su alcuni allunghi, ma le verità di punta non erano lontane dalla vetta. Inoltre, sino a ieri, il gap fino si bilanciava con le altre sezioni del tracciato. Sebbene con la pioggia avere maggiore downforce possa aiutare, mettere in preventivo una partenza così arretrata non ha senso a prescindere, non essendo mai né un vantaggio, né una strategia, in quanto recuperare troppe posizioni non è mai semplice.

L’incognita attivazione gomme in gara

In molti pensano che la Ferrari abbia ritoccato leggermente il setup sospensivo, cercando di ammorbidire ulteriormente la vettura. Se ne parla, ma secondo la nostra opinione non è affatto vero, in quanto osservando il comportamento dell’auto tramite gli on board, da questo punto di vista non è cambiato nulla o quasi. Tutte le squadre di F1 sapevano che domani avrebbe potuto piovere ma non sono corse ai ripari con assetti mirati.

C’è poi da considerare che il passo gara della Ferrari pare essere buono, ma con pista bagnata può essere tutta un’incognita. Sull’asciutto i tempi erano in linea con la McLaren, resta da capire, pensando all’alto rendimento della MCL39, i piloti si siano nascondi avendo più ritmo da sfoderare. Per il resto sarà interessante vedere come la Rossa saprà gestire attivazione e mantenimento della finestra operativa degli pneumatici con tanta benzina.

Autori e grafici Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: McLaren – F1Tv