Ferrari ha capito come andare più forte domani a Suzuka
Ferrari nutre un obiettivo difficile per domani: sistemare la vettura e mettersi in lotta per la pole. A livello ipotetico non è impossibile, tenendo presente quello che abbiamo visto nella giornata odierna. Una vettura ancora carente in rotazione, scomposta nei tratti più lenti e incapace di sfruttare le coperture appieno. Inoltre, la sessione spezzettata di […]

Ferrari nutre un obiettivo difficile per domani: sistemare la vettura e mettersi in lotta per la pole. A livello ipotetico non è impossibile, tenendo presente quello che abbiamo visto nella giornata odierna. Una vettura ancora carente in rotazione, scomposta nei tratti più lenti e incapace di sfruttare le coperture appieno. Inoltre, la sessione spezzettata di continua ha interrotto il lavoro dei piloti nelle Fp2. Per questo le speranze ci sono.
Le speranze di lottare al vertice ci sono a Suzuka
Vasseur non ne fa mistero e in pratica ribadisce i concetti da noi spesi nelle varie analisi realizzate quest’oggi. Il manager di Draveil sostiene inoltre come i due ferraristi, in linea generale, fossero soddisfatti del bilanciamento. A noi non risulta proprio così, in quanto via radio le lamentele sono arrivate. Con ogni probabilità la fiducia è dovuta principalmente al fatto che c’è ancora un certo margine da estrarre dalla monoposto.
E questo è un buon segnale, perché tra la piscina di Albert Park e il doppio zero della Cina, domenica sera, quando la storica scuderia farà armi e bagagli per tornare in Bahrain, quasi un mese e mezzo dopo i pre-season test, il risultato a cui pensare sull’aereo deve essere totalmente diverso. L’obiettivo primario non è vincere, ma per lo meno lottare al vertice e dare fastidio alla super McLaren.
Inoltre, Mercedes non è che sta mica a guardare. Sino ad ora la numero 63 tra le mani del britannico è risultata sempre la seconda forza del campionato, con Russell in grado di prendere le redini della situazione alla grande dopo l’addio di Lewis. Anche Verstappen va comunque considerato, perché sebbene la sua Red Bull non sia al top, i tecnici ottimizzeranno il rendimento e Max contribuirà con la sua classe smisurata.
Le regolazioni in vista di domani
“Mettere tutto assieme” non è mai facile in F1. C’è poi una questione interessante da valutare. Parliamo della pioggia che, come ricorda il team principale della Rossa, potrebbe scombussolare tutto quello costruito sino a domenica. Un fattore che per forza di cose va tenuto in stretta considerazione, non certo per l’assetto, visto che con le wing car non esistono setup da bagnato, ma bensì con l’estrema concentrazione al volante.
Hamilton e Leclerc sono sufficientemente preparati per affrontare questo scenario, sempre se arriverà. Il meteo è infatti ancora incerto e non sappiamo con precisione quando e se la pioggia cadrà sulla pista giapponese. Nel mentre, i ferraristi sperano che le regolazioni che saranno apportate alle monoposto, a valle dello studio al simulatore, possano offrire la massima prestazione centrando il punto di lavoro della vettura.
Oggi sono andate in onda diverse regolazioni, a partire dalla prima sessione di prove libere dove, specie sulla monoposto del sette volte campione del mondo di F1, i ritocchi sospensivi si sono sprecati. Un piano di lavoro interessante che di fatto ha indirizzato il team verso quella che sembra la strada corretta. Sino a domani, però, non sapremo se tutti i parametri valutati per il cambio saranno efficaci.
Gestione gomme cruciale per la qualifica
Senza dubbio un elemento è chiaro: la Ferrari che abbiamo visto oggi non ha espresso tutto quello che poteva. Ne abbiamo parlato attraverso la nostra analisi con la telemetria, sempre molto interessante per capire dove la monoposto debba migliorare e quali siano i punti di forza da mantenere e ottimizzare. Il team di Maranello ha tutto nelle sue mani. Può realizzare un ulteriore step in avanti in attesa dei primi aggiornamenti.
Per riuscirci, la terza sessione di prove libere sarà ancora una volta decisiva. Sul fattore pneumatici non si sono spese troppe parole, ma vale la pena farlo. Il fantastico tracciato nipponico è una pista vecchio stile e il piano di riferimento di Suzuka, per il tipo di layout, rende la gestione termica degli pneumatici di vitale importanza. Il carico verticale che viene generato sulle mescole trasmette un quantitativo di energia molto alto.
In questi casi il surriscaldamento dei compound è molto probabile se l’outlap non viene gestito nella maniera più corretta. C’è il rischio di overheating se si inizia con le gomme pronte nel T1, oppure, se i piloti scelgono di non scaldare troppo le gomme prima di partire nel loro tentativo, nelle prime curve può mancare del grip. Serve un equilibrio perfetto per sfruttare appieno l’aderenza e accedere alla massima prestazione.
Non parliamo pertanto solo di sola messa a punto, ma della capacità della scuderia, a seconda delle caratteristiche intrinseche della vettura, di studiare la perfetta warm-up strategy per massimizzare l’attivazione. Senza dimenticare un fattore… chissà che Pirelli non cambi un’altra volta le pressioni. Una mossa che, lo abbiamo toccato con mano anche nel 2025, a prescindere mette sempre in difficoltà la Ferrari…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv