Ferrari, ecco il metodo Newey che poteva far vincere la Rossa
Ferrari è stata molto vicina a Newey. In F1 sarebbe stato il matrimonio del secolo. Ma il sogno si è spento ancora prima di nascere, purtroppo. Per questo Adrian ha ceduto alle lusinghe canadesi di Stroll, trovando dimora a Silverstone. Una notizia comunque positiva, in quanto tra le ipotesi dopo l’abbandono a Red Bull c’era […]

Ferrari è stata molto vicina a Newey. In F1 sarebbe stato il matrimonio del secolo. Ma il sogno si è spento ancora prima di nascere, purtroppo. Per questo Adrian ha ceduto alle lusinghe canadesi di Stroll, trovando dimora a Silverstone. Una notizia comunque positiva, in quanto tra le ipotesi dopo l’abbandono a Red Bull c’era pure quella del ritiro. Uno scenario che ci avrebbe privato delle sue intuizioni geniali.
La decisione di Adrian
Sulla griglia di partenza del mondiale 2025, dopo decenni non è presente alcuna monoposto ideata dall’illuminato progettista britannico. Anche la RB20 può essere considerata un progetto tecnico supervisionato dall’inglese, auto che però non ha avuto modo di svezzare e correggere con la sua bravura. Dallo scorso aprile, di fatti, Red Bull ha preso atto della volontà di Adrian asciare la squadra di Milton Keynes.
L’ex direttore tecnico è stato allocando su altre attività del gruppo. Poi, due mesi fa, Newey ha iniziato la sua nuova sfida professionale in Aston Martin, di cui sarà anche azionista. Lawrence Stroll non ha badato a spese pur di ingaggiare il deus ex machina dell’aerodinamica, battendo appunto pure la concorrenza della Ferrari, destinazione che sembrava essere quasi scontata all’inizio della scorsa primavera.
Nella scelta di Adrian, hanno fatto la differenza diversi fattori nella sua difficile decisione inerente il suo nuovo e probabilmente capitolo professionale. Restare nella sua “comfort zone d’oltremanica” è stata certamente una delle condizioni prese in considerazione. Mentre dal punto di vista finanziario e organizzativo, la proposta di Stroll non poteva essere pareggiata, nella formula, da parte della storica scuderia modenese.
Newey uomo schivo quanto egocentrico
Siamo sicuri che vincere con Aston Martin abbia meno valore che riportare al successo il Cavallino Rampante? Adrian è una persona schiva, ma enormemente egocentrica. Il cono d’ombra esercitato dalla leggenda del Cavallino Rampante avrebbe potuto oscurare i suoi meriti. Alcuni piloti (in modo anche velenoso) hanno ammesso di doversi confrontare con un progettista, piuttosto che con i piloti, nelle monoposto concepite dall’ingegnere inglese.
Se Aston Martin effettuerà il salto di qualità per competere ai massimi livelli, il merito sarà implicitamente attribuito al designer originario di Stratford-upon-Avon. Intanto Adrian ha avuto modo di apprezzare la qualità degli enormi investimenti effettuati da Stroll. La nuova fabbrica di Silverstone è un impianto all’avanguardia sotto tutti i punti di vista, in particolar modo per quanto concerne la galleria del vento.
La prima sfida di Adrian in Aston Martin
Proprio in merito alla galleria del vento, Adrian ha recentemente ammesso che l’impianto utilizzato da Red Bull è uno dei peggiori tra quelli utilizzati dai team di F1. Nonostante l’infrastruttura di Bedford sia obsoleta già da molti anni, il team austriaco, grazie al lavoro di squadra e alle capacità dell’inglese, è riuscito a compensare il gap tecnologico di una delle risorse fondamentali in F1 per una scuderia.
Tale handicap non ha impedito al team diretto da Christian Horner di produrre due cicli vincenti con Sebastian Vettel e Max Verstappen. Tuttavia, Newey ha lodato la capacità della sua ex scuderia nel lavorare tutti insieme e nello sviluppare un grande gruppo di profili professionali. Il famoso cerchio magico del progettista inglese che ha contribuito a realizzare monoposto che hanno fatto scuola e storia della massima categoria.
Questo è il primo grande obiettivo di Newey in Aston Martin: replicare la modalità di lavoro e la sinergia con un ristretto gruppo di tecnici, in grado di trasformare le sue intuizioni in soluzioni tecniche efficienti. Creare uno zoccolo duro di collaboratori ancor prima di iniziare a lavorare al tecnigrafo. Quello che poteva fare alla Ferrari e che sarebbe servito per cancellare quel fastidioso zero dalla casella dei titoli.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Aston Martin – F1Tv