F1 | Vasseur minimizza e la Ferrari arranca: ordini di scuderia troppo lenti a Miami, come la SF-25
Il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, ha difeso le scelte della squadra durante il Gran Premio di Miami, rispondendo

Il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, ha difeso le scelte della squadra durante il Gran Premio di Miami, rispondendo alle critiche sulla gestione degli ordini di scuderia tra Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Secondo il manager francese, la squadra ha valutato attentamente la situazione prima di decidere il cambio di posizione, rispedendo al mittente l’idea che la reazione sia stata tardiva.
Durante una gara già di per sé imbarazzante per via delle pessime prestazioni della SF-25, il campione inglese ha chiesto via radio un’inversione di posizioni con il compagno nel tentativo di attaccare Kimi Antonelli. Il team ha atteso prima di intervenire, generando malumori nello stesso pilota britannico, che si è espresso con toni ironici, suggerendo sarcasticamente al muretto Ferrari di “fare una pausa tè”.
Secondo Vasseur, la squadra ha agito in tempi ragionevoli, prendendo in considerazione diversi fattori: “Non ci è voluto molto tempo: un giro e mezzo o giù di lì – ha detto il transalpino. Quando hai due vetture su strategie diverse, la prima cosa da capire è se chi è dietro è più veloce per via del DRS o meno. Ci è voluto un minuto e mezzo per verificarlo, poi abbiamo dato l’istruzione. Onestamente, si può dire che sarebbe stato meglio farlo subito, ma in quel momento non sapevamo quanto influisse l’effetto dell’ala mobile. Non è mai facile chiedere a Charles o a Lewis di scambiarsi le posizioni, ma lo abbiamo fatto, e loro lo hanno fatto in pista. Non molte squadre riescono a fare lo stesso”.
Dopodiché, Hamilton ha avuto difficoltà a recuperare su Antonelli, nonostante montasse gomme medie più fresche ma evidentemente messe già sotto stress per il tempo passato dietro Leclerc. Il sette volte campione del mondo ha spiegato infatti che, nel tempo passato dietro a Charles, le sue gomme avevano già perso parte della loro efficacia. A quel punto, la Scuderia ha deciso di restituire la posizione al monegasco, che ha poi chiuso la gara al settimo posto, davanti a Hamilton, ottavo.
Vasseur ha anche chiarito il motivo di questo secondo scambio: “La nostra politica è chiara: se chiediamo uno scambio, è perché pensiamo che chi è dietro sia più veloce in quel momento. Ma se il sorpasso non produce il risultato sperato, torniamo alla posizione iniziale. Quando è diventato chiaro che non saremmo riusciti a raggiungere Antonelli, abbiamo ristabilito l’ordine di partenza”.
La gestione degli ordini di squadra da parte della Ferrari a Miami ha suscitato opinioni contrastanti, ma per Vasseur si è trattato di una valutazione tecnica ragionata. Dal nostro punto di vista, appare chiaro come lo scambio di posizioni sia avvenuto tardivamente, almeno tre giri dopo l’arrivo di Hamilton alle spalle di Leclerc.
I “tempi tecnici” sono stati fin troppo lunghi: è chiaro che, con strategie diverse e in quel momento con gomme nettamente favorevoli al sette volte iridato, lo “swap” andava fatto all’istante, senza doverci ragionare su, anche perché si poteva prevedere una situazione del genere dopo i pit-stop. Come sempre, in Ferrari passano ere geologiche prima di prendere una decisione. Certo, stiamo parlando al massimo di un sesto posto (poi non raggiunto), ma anche da questi particolari, che tali a dire il vero non sono, si evince la totale confusione in atto a Maranello.