ELEZIONI Addio file separate. Uomini e donne saranno insieme

Passa il decreto sul voto. Polemica per l’accorpamento del referendum ai ballottaggi

Mag 14, 2025 - 07:22
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ELEZIONI Addio file separate. Uomini e donne saranno insieme

C’è del simbolico e del concreto nel Dl Elezioni che è passato ieri alla Camera con 131 voti a favore, 77 contrari e 3 astenuti. Il concreto è che l’accorpamento dei Referendum sarà con i ballottaggi dell’8 e 9 giugno e non con il primo turno della amministrative, quindici giorni prima, come invece invocavano i promotori, sperando ovviamente in un effetto traino alle urne. Il simbolico, in realtà, è una piccola grande rivoluzione. Le liste elettorali infatti saranno uniche e non più distinte tra uomini e donne, e questo comporta nei fatti la fine degli elenchi e dunque delle file separate ai seggi. E nelle stesse liste, per le donne coniugate o vedove non dovrà essere più indicato anche il cognome del marito come invece avvevniva fino ad ora. Confermato ingine il voto ai referendum per i fuori sede, ovvero chi si trovi lontano dalla sua residenza da almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro o di cura. Un ultimo punto che innesca la polemica politica perché, però, la norma è ancora transitoria e non strututrale come auspicavano le opposizioni. "Ancora una volta il governo ha perso un’occasione per dare prova di civiltà democratica – dichiara infatti in Aula la presidente dei deputati di Italia viva Maria Elena Boschi, che spiega: "Una strada era stata individuata almeno per i referendum, seppur con ritardi. E invece il governo ha scelto di respingere non solo gli emendamenti, ma perfino gli ordini del giorno che chiedevano un impegno a lavorare in questa direzione".

Soddisfatta invece la maggioranza, secondo cui il decreto contiene "misure importanti per incentivare la partecipazione, come l’estensione del voto al lunedì e l’accorpamento del referendum al ballottaggio. "Chi critica queste misure – ha detto Alessandro Colucci di Noi moderati – non coglie il valore di scelte che facilitano l’esercizio di un diritto". L’attenzione del Pd è , a questo punto, già rivolta alla legge elettorale che "non può e non deve essere una prerogativa della maggioranza di turno" perché, spiega il deputato dem Federico Fornaro, è "parte integrante delle regole del gioco". Dunque: "servono compromessi alti per stabilizzare il tema della legge elettorale" e "noi siamo disponibili al confronto per una legge elettorale che non mortifichi la rappresentanza e il ruolo del Parlamento alterando l’equilibrio tra potere legislativo ed esecutivo".