Ecco come l’aerodinamica delle Formula 2 si adatta alle diverse piste
Le monoposto di Formula 2 di nuova generazione possono adattarsi alle caratteristiche dei diversi circuiti: ecco come varia il setup aerodinamico Le vetture di Formula 2 sono caratterizzate da un regolamento tecnico profondamente diverso rispetto alla Formula 1, sia per quanto riguarda gli elementi nascosti ... Leggi tutto L'articolo Ecco come l’aerodinamica delle Formula 2 si adatta alle diverse piste proviene da F1ingenerale.

Le monoposto di Formula 2 di nuova generazione possono adattarsi alle caratteristiche dei diversi circuiti: ecco come varia il setup aerodinamico
Le vetture di Formula 2 sono caratterizzate da un regolamento tecnico profondamente diverso rispetto alla Formula 1, sia per quanto riguarda gli elementi nascosti sotto la carrozzeria, come i motori, sia, ad esempio, per l’aerodinamica. Tutte le monoposto condividono infatti lo stesso telaio e la medesima configurazione aerodinamica, motivo per cui appaiono identiche alla vista.
Nel 2024 è stata introdotta una nuova generazione di vetture, ispirate anch’esse al concetto delle attuali F1 a effetto suolo, con l’obiettivo di semplificare l’aerodinamica per ridurre le turbolenze, favorire gli inseguimenti e aumentare le opportunità di sorpasso.
Come già accennato, tutte le vetture mantengono la stessa configurazione per l’intera stagione e non sono soggette ad aggiornamenti prestazionali come avviene in Formula 1. Questo approccio comporta vantaggi in termini di contenimento dei costi e parità tecnica, ma anche alcune limitazioni: la principale riguarda l’adattabilità delle vetture a piste con caratteristiche molto diverse.
Come cambia il setup aerodinamico
Nella precedente generazione, gli alettoni erano progettati per consentire la regolazione manuale dell’incidenza dei flap, così da adattare il carico aerodinamico al tracciato. Nelle monoposto attuali, invece, elementi come il mainplane dell’ala posteriore sono realizzati in un unico blocco, rendendo impossibili regolazioni di incidenza.
Questo crea una criticità evidente su circuiti a basso carico come Monza, dove un’ala troppo carica può amplificare eccessivamente la differenza tra DRS aperto e chiuso, influenzando negativamente i duelli in pista. Per ovviare a questo, la FIA ha introdotto ali modulari: l’elemento mobile del DRS posteriore può essere sostituito, mentre sull’ala anteriore è possibile rimuovere il secondo flap superiore.
Nel dettaglio, i team possono sostituire il secondo elemento del DRS posteriore con una versione più scarica, dotata di una superficie ridotta e di una caratteristica “gobba” centrale, utile a garantire un buon livello di carico. Questo profilo più efficiente è inoltre privo del gurney flap nella parte terminale, riducendo ulteriormente la resistenza aerodinamica.
Anche l’ala anteriore, in configurazione a basso carico, può essere modificata: rimuovendo il secondo flap superiore, si riduce il carico anteriore e si ristabilisce l’equilibrio aerodinamico con il retrotreno.
Con il nuovo regolamento, la Formula 2 punta a contenere i costi senza compromettere le prestazioni delle monoposto. Le soluzioni modulari rappresentano un chiaro esempio di questa filosofia, permettendo ai team di riutilizzare gli stessi componenti per tutta la stagione, con semplici modifiche in base alle esigenze di ogni circuito.
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