È illegale lo stadio a Pietralata, non chi protesta! Gualtieri e i suoi hanno già fatto tre cose gravi

Lunedì scorso un nutrito gruppo di cittadini del quartiere romano di Pietralata ha manifestato pacificamente contro il tentativo di distruggere il bosco esistente con il pretesto della esecuzione degli scavi archeologici per realizzare lo stadio. Esercitavano un diritto irrinunciabile, quello di dissentire da decisioni che non condividono, e lo hanno fatto in maniera assolutamente pacifica. […] L'articolo È illegale lo stadio a Pietralata, non chi protesta! Gualtieri e i suoi hanno già fatto tre cose gravi proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 18, 2025 - 10:10
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È illegale lo stadio a Pietralata, non chi protesta! Gualtieri e i suoi hanno già fatto tre cose gravi

Lunedì scorso un nutrito gruppo di cittadini del quartiere romano di Pietralata ha manifestato pacificamente contro il tentativo di distruggere il bosco esistente con il pretesto della esecuzione degli scavi archeologici per realizzare lo stadio. Esercitavano un diritto irrinunciabile, quello di dissentire da decisioni che non condividono, e lo hanno fatto in maniera assolutamente pacifica. E’ la Costituzione repubblicana che riconosce quel diritto.
E invece il sindaco Gualtieri e il suo assessore all’Urbanistica hanno avuto una crisi isterica, affermando che impedire l’apertura del cantiere è stato un inaccettabile sopruso, un affronto alla legalità. I cittadini che manifestano sono illegali.

Davvero? Davvero credono di convincere tutte le persone che hanno legittimi dubbi sul nuovo stadio accusando altri di illegalità? Purtroppo per loro è vero l’esatto contrario: è lo stadio di Pietralata ad essere illegale. Vediamone i tre aspetti più gravi.

Ormai è evidente a tutti che l’area verde esiste ed è in ottima salute. In queste settimane c’è un importante dibattito tra periti nominati dalla Magistratura per chiarire il regime giuridico del bosco stesso e proprio in un momento così delicato con il pretesto degli scavi archeologici si vorrebbe distruggerlo! Questa non è legalità. E’ invece legale difendere l’integrità del bosco come hanno fatto i cittadini di Pietralata.

Ma non è il fatto più grave. Era stato infatti annunciato che il progetto definitivo dello stadio (e cioè un livello di progettazione molto dettagliato) sarebbe stato presentato all’opinione pubblica il 21 aprile scorso. Le leggi dello Stato obbligano ad eseguire gli scavi archeologici prima di avviare le fasi progettuali di dettaglio come quella che si voleva presentare ad aprile. Come mai il sindaco e il suo assessore non hanno preteso che la Roma calcio eseguisse gli scavi negli scorsi anni come prescrivono le norme. Perché gli scavi vengono eseguiti oggi quando il progetto è stato completato? Sono illegali duecento manifestanti pacifici o lo è il Comune di Roma che non ha preteso l’esecuzione degli scavi preventivi archeologici?

Ma c’è ancora di peggio. Con le regole urbanistiche in vigore dal 2008, la Roma calcio non avrebbe potuto neppure progettare lo stadio perché il luogo prescelto è così piccolo che non c’è lo spazio fisico per costruire i parcheggi indispensabili per un’opera che richiama ogni volta decine di migliaia di automobili. La soluzione è arrivata dal Consiglio comunale poco tempo fa: è stato variato anche l’articolo delle norme tecniche che non consentiva di realizzare lo stadio. I parcheggi da realizzare sono stati ridotti proprio per favorire la realizzazione dello stadio.

Una decisione irresponsabile: qual è il problema più avvertito da tutti i romani? La congestione del traffico e la mancanza di aree di parcheggio. Gualtieri e i suoi cari hanno deciso che per costruire uno stadio da 60mila posti non servono parcheggi, perché, sostengono, i tifosi ci andranno in metropolitana. Ripeto, non sono i cittadini ad essere illegali, rivendicano il loro diritto ad avere una città che funziona.

Sono da decenni noti i danni che provoca la presenza dello stadio Olimpico nei quartieri del Flaminio e di ponte Milvio. Eppure in quel quadrante urbano esiste una enorme offerta di posti auto nella zona della Farnesina e dei lungotevere. Ciononostante quei quartieri di bloccano quando si giocano le partite di calcio: a Pietralata si creerà una situazione ben peggiore perché non ci sono aree di sosta.

A Roma esiste un buon numero di luoghi adatti a realizzare uno stadio in modo veloce e positivo per tutta la città. Pochi giorni fa una importante carica istituzionale, il vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, ha ragionevolmente proposto di abbandonare la folle scelta di Pietralata e di realizzare lo stadio sulle aree pubbliche dell’Università di Tor Vergata. Aree interamente pubbliche servite da un’autostrada, dal Grande raccordo anulare, dalla linea “C” della metropolitana e da una linea tramviaria veloce di prossima realizzazione. Se il buon senso alberga ancora in Campidoglio è venuto il momento di abbandonare la follia di Pietralata.

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