Elezioni Coni? Uno vale… due: lo strano caso di Andrea Mancino, che può votare due volte (per lo stesso candidato)
In politica non tutti i voti sono uguali, alcuni pesano più di altri. Quello di Andrea Mancino, storico n.1 del biliardo italiano e fedelissimo di Giovanni Malagò, vale addirittura il doppio, letteralmente: è l’unico presidente che nella partita elettorale del Coni voterà infatti due volte. Tra le Federazioni, appunto, per il biliardo, che presiede praticamente […] L'articolo Elezioni Coni? Uno vale… due: lo strano caso di Andrea Mancino, che può votare due volte (per lo stesso candidato) proviene da Il Fatto Quotidiano.

In politica non tutti i voti sono uguali, alcuni pesano più di altri. Quello di Andrea Mancino, storico n.1 del biliardo italiano e fedelissimo di Giovanni Malagò, vale addirittura il doppio, letteralmente: è l’unico presidente che nella partita elettorale del Coni voterà infatti due volte. Tra le Federazioni, appunto, per il biliardo, che presiede praticamente da sempre, ma anche tra le discipline associate, per il bridge, di cui è stato nominato commissario da un paio di mesi. Si avvicinano le elezioni del Comitato Olimpico, con la successione di Malagò che si fa sempre più incerta: a parte il candidato di bandiera Ettore Thermes (vela), al momento le fazioni si dividono tra Luciano Buonfiglio (canoa), che avrebbe la benedizione dello stesso Malagò, e Luca Pancalli (Comitato paralimpico), con l’appoggio del ministro Abodi e dell’opposizione a Malagò (Barelli, forse Binaghi). Anche se entrambi i partiti sembra in attesa dell’arrivo di candidati migliori. In questo scenario ogni voto può diventare decisivo, specie quello dei grandi elettori. Come appunto Mancino, capo indiscusso di una piccola disciplina, con grandi relazioni.
Di lui e della sua Federazione Il Fatto si è già occupato in passato, ad esempio in occasione della fantasiosa fusione tra biliardo e bowling per azzerare il conto dei mandati e permettergli di ricandidarsi (quando la legge sul limite era ancora in vigore). Poi alle ultime elezioni non sono mancate le polemiche per l’esclusione dello sfidante Auro Bulbarelli, storica voce del ciclismo Rai ma anche e soprattutto grande appassionato di biliardo, a cui non è stato permesso nemmeno di candidarsi (i ricorsi sono ancora pendenti). Mancino è un fedelissimo di Malagò, si dice sia proprio una sorta di consigliori del Coni (in particolare in materia fiscale, di cui è grande esperto). Ed è legato personalmente anche a Buonfiglio, basti dire che quest’ultimo gli ha fatto l’onore di presiedere la sua ultima assemblea elettiva nel biliardo. Praticamente scontato il suo voto, dunque. Anzi, i suoi voti: ovviamente per la Federazione Biliardo Bowling, ogni Federazione vota per il presidente. Ma il suo nome figura anche nell’elenco degli aventi diritto per l’elezione indiretta dei due rappresentanti delle Discipline Sportive Associati, che poi a loro volta prenderanno parte alla fatidica assemblea del 26 giugno.
L’anomalia è evidente. Anche perché prassi piuttosto consolidata vuole che le Federazioni commissariate non votino, di sicuro non i commissari di nomina governativa negli enti pubblici perché si configurerebbe una violazione dell’autonomia (non voterà il generale Del Sette per l’ACI), ma nemmeno i commissari “sportivi” (non votò ad esempio nel 2021 Mauro Checcoli per la Fitetrec-Ante, turismo equestre). Esisterebbe pure un vecchio parere del collegio di garanzia a riguardo, che stavolta è stato semplicemente ignorato. La forzatura – perché di questo si tratta – sembra avere ragioni prettamente politiche: la lotta per i rappresentanti DSA è serrata, l’opposizione può vantare un candidato molto forte come Alfio Giomi (ex n.1 dell’atletica, oggi all’orientamento) e ogni voto è prezioso. Meglio ancora se sono due.
L'articolo Elezioni Coni? Uno vale… due: lo strano caso di Andrea Mancino, che può votare due volte (per lo stesso candidato) proviene da Il Fatto Quotidiano.