Di quanto potrebbe aumentare il prezzo del Prosecco italiano esportato

Il Prosecco, uno dei simboli del Made in Italy, è molto apprezzato negli Usa: ma di quanto potrebbe aumentare il suo prezzo all'estero con l'introduzione dei dazi di Trump?

Apr 9, 2025 - 12:53
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Di quanto potrebbe aumentare il prezzo del Prosecco italiano esportato

Un’imminente crisi sta minacciando il mercato vinicolo italiano. L’amministrazione Trump ha infatti annunciato l’intenzione di aumentare i dazi sui prodotti europei importati negli Stati Uniti, arrivando a livelli che potrebbero raggiungere il 200%. Ciò includerebbe anche i vini italiani come il Prosecco e il Pinot Grigio.

Questo incremento dei dazi è il frutto di una spirale commerciale sempre più complessa, in cui i due attori principali – Stati Uniti ed Europa – sembrano giocare una partita al rialzo. Il risultato? Un aumento dei costi di importazione che potrebbe compromettere gravemente la competitività dei prodotti italiani, in particolare quelli legati alle denominazioni Dop e Igp.

Il Prosecco e il mercato Usa

Il Prosecco è uno dei simboli del Made in Italy, apprezzato in tutto il mondo ma in modo particolare negli Stati Uniti. Questo è il primo mercato di riferimento per tale vino frizzante. Secondo i dati Istat, nel 2024 le esportazioni di Prosecco Dop hanno superato i 100 milioni di litri, con una crescita del 18% rispetto al 2023, raggiungendo un valore di oltre 490 milioni di euro. Questo mercato rappresenta, quindi, una fetta fondamentale del giro d’affari complessivo del settore vinicolo italiano.

Tuttavia, un aumento dei dazi sui vini italiani potrebbe mettere in seria discussione questa posizione dominante del Prosecco nel mercato statunitense. La proposta di Trump di aumentare i dazi fino al 200% rappresenta un pericolo concreto: se applicato, tale aumento farebbe lievitare il prezzo delle bottiglie esportate, riducendo drasticamente la domanda.

La sfida principale non risiede solo nell’aumento dei costi di importazione, ma anche nel rischio di escludere il Prosecco dalla fascia di prezzo accessibile alla maggior parte dei consumatori.

L’impatto dei dazi sul prezzo

Per comprendere meglio l’impatto dei dazi, è utile considerare un esempio concreto. Se oggi un consumatore statunitense decide di acquistare una bottiglia di Prosecco, il prezzo oscilla tra gli 11 e i 16 dollari, a seconda del brand. Tuttavia, con l’applicazione di un dazio del 200%, il prezzo di una bottiglia di Prosecco potrebbe facilmente superare i 40 dollari (circa 36 euro), con un incremento notevole rispetto al prezzo iniziale.

Questo aumento esorbitante dei costi potrebbe avere conseguenze devastanti per la domanda. Le bollicine che oggi rappresentano un prodotto alla portata di molte tasche rischiano di diventare un lusso, facendo perdere al Prosecco la sua accessibilità e minando la sua posizione di mercato nel settore delle bevande a basso costo ma di alta qualità.

Un prezzo superiore ai 30 euro per una bottiglia di vino, che si vende attualmente a meno della metà della cifra, sarebbe difficilmente giustificabile per i consumatori statunitensi. Questi si orienterebbero inevitabilmente verso alternative più economiche.

Le conseguenze per il settore vitivinicolo italiano

L’introduzione di dazi sui vini italiani potrebbe avere effetti devastanti per l’intero settore vitivinicolo. Se i produttori non riusciranno a compensare l’aumento dei costi all’interno della filiera, la conseguenza diretta sarà un rialzo dei prezzi. Ciò non solo minerebbe la competitività del Prosecco, ma potrebbe anche ridurre notevolmente le vendite. In un mercato come quello statunitense, dove la domanda è altamente sensibile ai prezzi, qualsiasi aumento significativo potrebbe portare a una contrazione del volume delle esportazioni.

Inoltre, l’effetto di un aumento dei dazi non sarebbe limitato solo al Prosecco. Anche altre denominazioni italiane di successo, come il Pinot Grigio, rischiano di subire danni significativi. Il Pinot Grigio, in particolare, un altro prodotto veneto molto apprezzato negli Stati Uniti, potrebbe subire un aumento di prezzo simile, passando dai 10-20 dollari attuali a oltre 30 euro a bottiglia, con conseguenze simili a quelle del Prosecco.

Se la produzione di vino italiano non sarà in grado di assorbire questi aumenti e distribuirli in modo equilibrato, l’intero comparto rischia di perdere la sua competitività, con ripercussioni negative non solo sulle grandi aziende, ma anche sulle piccole cantine e sulle filiere agricole locali.

Per questo motivo, è fondamentale oggi l’impegno delle istituzioni italiane ed europee, chiamate ad adottare misure per risolvere la crisi commerciale, facendo leva su trattative politiche per ridurre i dazi e trovare un compromesso che tuteli i produttori di vino e le filiere agroalimentari. La protezione dei marchi Dop e Igp, come il Prosecco, dovrà essere una priorità nelle negoziazioni a livello internazionale.