Via ai controlli Inps per le frodi sul lavoro in mobilità, chi riguardano

Una nuova operazione ispettiva coinvolge l'Inps e altri istituti dell'Ue: gli obiettivi dell'attività, il contributo degli altri Stati e l'impatto sui lavoratori coinvolti

Apr 9, 2025 - 12:53
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Via ai controlli Inps per le frodi sul lavoro in mobilità, chi riguardano

L’Inps ha avviato una nuova operazione ispettiva per contrastare le frodi legate alla mobilità dei lavoratori subordinati all’interno dell’Unione europea. L’intervento rientra nel piano antifrode dell’Istituto e coinvolge in particolare aziende con sede o operatività tra Italia e Belgio.

La Direzione centrale Entrate e la Direzione centrale Internal audit, Risk management, Compliance e Antifrode dell’Inps stanno collaborando strettamente con le autorità ispettive belghe e con l’European Labour Authority (Ela) per verificare la correttezza delle pratiche aziendali nei distacchi transnazionali dei lavoratori.

Obiettivi dell’attività ispettiva

L’obiettivo dell’operazione è duplice:

  • garantire il rispetto delle normative previdenziali e lavoristiche;
  • contrastare pratiche sleali e dumping sociale, fenomeni che possono falsare la concorrenza tra imprese operanti in diversi Paesi dell’Ue.

Questo tipo di attività mira a rafforzare la fiducia nel sistema di welfare e a garantire che tutti i lavoratori possano operare in un ambiente regolato e giusto, indipendentemente dalla loro provenienza.

Chi sono i lavoratori in mobilità

I lavoratori in mobilità sono coloro che operano temporaneamente in un Paese diverso da quello in cui abitualmente lavorano o risiedono, nell’ambito dell’Unione europea. Tra questi rientrano, ad esempio, i lavoratori distaccati da un’azienda con sede in Italia per prestare servizio in un’altra nazione Ue.

Il fenomeno della mobilità transnazionale è regolato da normative europee specifiche, pensate per tutelare sia i diritti dei lavoratori sia la concorrenza leale tra le imprese. La corretta applicazione di tali norme è fondamentale per evitare abusi, come il distacco fittizio o la creazione di strutture societarie volte solo ad aggirare le regole contributive e fiscali.

Collaborazione tra istituzioni europee

L’accesso ispettivo è stato effettuato con il coinvolgimento di:

  • Rijksdienst voor Sociale Zekerheid (Rsz), l’ente belga per la sicurezza sociale;
  • Arbeidsinspectie, l’Ispettorato del Lavoro per i lavoratori distaccati in Belgio.

L’intervento rappresenta un esempio concreto di cooperazione internazionale, indispensabile per fronteggiare in modo efficace le frodi transnazionali.

Impatto sull’occupazione e sui diritti dei lavoratori

L’operazione ha interessato un numero significativo di lavoratori in mobilità. L’obiettivo è verificare le condizioni contrattuali, contributive e previdenziali, accertando che siano conformi alle disposizioni europee.

In particolare, si intende evitare situazioni in cui i lavoratori risultano formalmente impiegati in uno Stato membro con normative più favorevoli (dal punto di vista fiscale o contributivo), ma svolgono l’attività in un altro Stato in condizioni diverse da quelle dichiarate.

Continuità delle attività antifrode

L’Inps ha ribadito la volontà di proseguire le attività di prevenzione e contrasto alle frodi, anche attraverso il rafforzamento della collaborazione con le autorità europee. L’obiettivo è creare un quadro normativo e operativo uniforme, a tutela sia delle imprese corrette sia dei lavoratori coinvolti nei processi di mobilità internazionale.

Il piano antifrode rientra in una strategia più ampia dell’Istituto, che punta a garantire trasparenza, equità e rispetto delle regole, contribuendo così al mantenimento di un sistema previdenziale sostenibile e giusto.