De Maria e gli omicidi pianificati di Chamila Wijesuriya e dell’altro collega. L’ipotesi del pm

Mentre la politica comincia a discutere del caso di Emanuele De Maria, il detenuto di Bollate in permesso di lavoro, che dopo aver ucciso e ferito due colleghi di lavoro si è tolto la vita, le indagini proseguono per ricostruire le ultime ore del 35enne e delle sue vittime. De Maria, già condannato a 14 […] L'articolo De Maria e gli omicidi pianificati di Chamila Wijesuriya e dell’altro collega. L’ipotesi del pm proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 12, 2025 - 15:55
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De Maria e gli omicidi pianificati di Chamila Wijesuriya e dell’altro collega. L’ipotesi del pm

Mentre la politica comincia a discutere del caso di Emanuele De Maria, il detenuto di Bollate in permesso di lavoro, che dopo aver ucciso e ferito due colleghi di lavoro si è tolto la vita, le indagini proseguono per ricostruire le ultime ore del 35enne e delle sue vittime. De Maria, già condannato a 14 anni per aver ucciso una giovane prostituta nel 2016, avrebbe pianificato di uccidere prima Chamila Wijesuriya, la barista 50enne dell’hotel Berna di Milano, e poi il collega Hani Nasr, che si è difeso ed è sopravvissuto dopo essere stato operato per 7 ore dai medici dell’ospedale Niguarda.

Il pm di Milano Francesco De Tommasi ipotizza quindi la premeditazione nell’inchiesta sul femminicidio della 50enne accoltellata alla gola. Il pubblico ministero ha disposto le autopsie anche per accertare se l’uomo, autore di un omicidio e di un tentato omicidio, avesse assunto sostanze stupefacenti. Le indagini, affidate a Polizia e Carabinieri, stanno ricostruendo i movimenti di De Maria nelle 48 ore precedenti al suo suicidio per capire dove è stato durante le notti di venerdì e sabato e se qualcuno, ignaro del suo piano omicida, gli abbia dato ospitalità.

Gli accertamenti stanno cercando di appurare cosa abbia fatto negli orari in cui è sparito dai monitor delle telecamere e dalle celle telefoniche. Al momento si sa che ha spento il cellulare e ha chiamato la madre e la cognata con il telefono di Chamila – che poi ha gettato in un cestino in via Bignami – per chiedere “perdono” e spiegando loro di aver fatto una “cazzata”. Dopo le 17 di venerdì, quando è stato ripreso sulle scale della metropolitana, di lui si sono perse le tracce fino alla mattina dopo, quando alle 6.17 è arrivato all’Hotel Berna e ha tentato di uccidere il collega. Poi è sparito di nuovo, fino a quando ieri poco prima delle 14 si è gettato dalla terrazza del Duomo, dove era salito come un normale turista pagando il biglietto e senza essere riconosciuto in quanto i controlli riguardano armi, esplosivi o altro, e non l’identità delle persone.

Hani Nasra, il collega che è sopravvissuto, è già stato sentito da inquirenti e investigatori, e ha spiegato di aver messo in guardia la 50enne, consigliandole di interrompere la relazione in quanto il 35enne aveva una condanna definitiva per aver accoltellato a morte, nel 2016, un’altra donna.

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