David di Donatello 2025, il trionfo delle donne registe: Maura Delpero prima in 70 anni
Ai David di Donatello 2025 è il trionfo delle donne. Vermiglio di Maura Delpero, L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario fanno quasi bottino pieno raccogliendo tredici David su 21 a disposizione. Tra questi spiccano i sette David per Vermiglio della Delpero, che già a Venezia aveva vinto il Leone d’Argento-Gran […] L'articolo David di Donatello 2025, il trionfo delle donne registe: Maura Delpero prima in 70 anni proviene da Il Fatto Quotidiano.

Ai David di Donatello 2025 è il trionfo delle donne. Vermiglio di Maura Delpero, L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario fanno quasi bottino pieno raccogliendo tredici David su 21 a disposizione. Tra questi spiccano i sette David per Vermiglio della Delpero, che già a Venezia aveva vinto il Leone d’Argento-Gran Premio della Giuria: miglior film, regia, casting, produzione, sceneggiatura originale, fotografia e suono. Un trionfo che eguaglia i cinque David di C’è ancora domani vinti da Paola Cortellesi lo scorso anno (anche se i premi grossi furono per Io Capitano di Matteo Garrone) e fa battere alla Delpero il record dei record: quello della prima regista donna a vincere il David di Donatello in 70 anni.
Per completare la serata “girl power” dei David ci hanno pensato Valeria Golino che con il suo L’arte della gioia, la miniserie Sky distribuita in due parti al cinema e basata sull’omonimo romanzo di Goliarda Sapienza, che ha portato a casa i David per la sceneggiatura non originale, la miglior attrice non protagonista (Valeria Bruni Tedeschi) e la miglior attrice (la 21enne Tecla Insolia). Da par suo un’altra esordiente alla regia come la cantante Margherita Vicario ha raccolto tre David: miglior esordio alla regia, miglior compositrice e miglior canzone.
Il miglior attore è Elio Germano (sesto David su undici candidature) che indossa i panni lisi del popolare segretario del Partito Comunista Italiano, nel film di Andrea Segre: Berlinguer – La Grande ambizione. Film che con il David a Iacopo Quadri segna due sull’esiguo proprio pallottoliere. Mentre fa la sua onesta figura Le Deluge, il film di Stefano Jodice sull’arresto e l’esecuzione di Luigi XVI e Maria Antonietta, che vince quattro David fin troppo settoriali (come se il film fosse solo elegante calligrafia): scenografia, costumi, trucco e acconciature. Un unico David per Familia, diretto da Francesco Costabile, che era partito bene, proprio dopo lo start del pronti via, con la statuetta a Francesco Di Leva come attore non protagonista. Premio per i migliori effetti speciali va a Napoli – New York di Salvatores. Mentre a bocca asciutta rimangono a sorpresa Parthenope di Paolo Sorrentino e Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini.
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