Crisi Nissan e Honda anche in Giappone tagli e fabbriche chiuse

Un taglio di 20 mila posti di lavoro e la chiusura di sette stabilimenti entro il 2027, alcuni dei quali in Giappone. La crisi della Nissan si aggrava, tanto che il taglio della forza lavoro è salito al 15%. Unica strada percorribile per provare a salvarsi è ridurre il perimetro e la capacità produttiva. Strada […] L'articolo Crisi Nissan e Honda anche in Giappone tagli e fabbriche chiuse proviene da Iusletter.

Mag 14, 2025 - 16:50
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Crisi Nissan e Honda anche in Giappone tagli e fabbriche chiuse

Un taglio di 20 mila posti di lavoro e la chiusura di sette stabilimenti entro il 2027, alcuni dei quali in Giappone. La crisi della Nissan si aggrava, tanto che il taglio della forza lavoro è salito al 15%. Unica strada percorribile per provare a salvarsi è ridurre il perimetro e la capacità produttiva. Strada che probabilmente dovranno imboccare anche altri costruttori vista la situazione. E il quadro potrebbe aggravarsi con i dazi americani che per un sistema globalizzato come quello dell’auto rischiano di essere insostenibili. Basti pensare che gli operai di Ford sciopereranno in Germania in cento anni di attività della fabbrica di Colonia.

Nissan si aggiunge all’elenco di case, come Merceds-Benz, Stellantis e Volvo, che non vogliono fare previsioni rispetto al prossimo anno finanziario. Nell’anno fiscale concluso a fine marzo il rosso di Nissan ha superato di poco i 4 miliardi di euro, mentre l’utile operativo è crollato dell’87%. «Fare previsioni con l’attuale volatilità è un compito a dir poco arduo», ha commentato l’amministratore delegato fresco di nomina, il messicano Ivan Espinosa, chiamato ad arginare una crisi che si fa sempre più profonda. «Le dimensioni del gruppo non sono sostenibili, e se non prendiamo questo tipo di decisioni adesso il problema diventerà ancora più grave», ha ribadito.

L’azienda con sede a Yokohama ha dichiarato che le vendite globali di veicoli sono calate di oltre il 40% in un periodo di sette anni, passando da 5,77 milioni di unità nell’anno fiscale 2017, a una stima di 3,3 milioni di unità nel 2024. L’obiettivo è recuperare la redditività entro la fine dell’anno fiscale 2026. Le case giapponesi, insieme a quelle coreane, rischiano di essere tra le più colpite dai dazi al 25% di Trump sul settore automotive. Un’altra casa nipponica, Honda, ha detto di aspettarsi un crollo dell’utile netto del 70% a 250 miliardi di yen, pari a circa 1,51 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, con gli effetti dei dazi statunitensi che ridurranno l’utile operativo di 450 miliardi di yen. D’altronde anche il primo produttore, in termini di volumi, al mondo, la Toyota hagià detto che stima un calo del 34,9% dell’utile netto nel 2025-2026 a causa delle tariffe sulle importazioni di auto.

Tramonta poi del tutto l’ipotesi di nozze tra i due marchi del Giappone, al massimo ci saranno collaborazioni. I bilanci in rosso della Nissan pesano su Renault, che con il 36% del capitale sociale della casa nipponica deve mettere in conto 2,2 miliardi di euro di svalutazioni e costidi ristrutturazione.

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