Criptovalute: torna la fiducia nella regolamentazione e cala il timore di nuovi scandali

La fiducia nella regolamentazione del settore delle criptovalute e degli asset digitali è in netta ripresa. A rivelarlo è una nuova ricerca condotta a livello globale da Nickel Digital Asset Management, hedge fund con sede a Londra e leader europeo nel settore degli asset digitali. Secondo lo studio, gli investitori istituzionali e i gestori patrimoniali... Leggi tutto

Mag 15, 2025 - 19:44
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Criptovalute: torna la fiducia nella regolamentazione e cala il timore di nuovi scandali

La fiducia nella regolamentazione del settore delle criptovalute e degli asset digitali è in netta ripresa. A rivelarlo è una nuova ricerca condotta a livello globale da Nickel Digital Asset Management, hedge fund con sede a Londra e leader europeo nel settore degli asset digitali. Secondo lo studio, gli investitori istituzionali e i gestori patrimoniali mostrano una crescente sicurezza, ritenendo che il rischio legato ai cosiddetti “bad actor” — attori malevoli come quelli coinvolti nello scandalo FTX — stia diminuendo sensibilmente.

Il sondaggio, condotto tra organizzazioni già attive nel settore, evidenzia che l’88% degli intervistati ritiene che il rischio di un nuovo scandalo in stile FTX sia in calo, con oltre un terzo (35%) che ne segnala un crollo netto. Si tratta di un miglioramento rispetto a un’analoga indagine condotta nel giugno 2024, quando il 75% riteneva il rischio in diminuzione, ma solo il 20% parlava di un calo marcato. Restano comunque alcune preoccupazioni: il 10% degli intervistati sostiene che il rischio sia rimasto invariato, mentre un piccolo 2% lo considera in aumento. Un anno fa, queste percentuali erano rispettivamente del 18% e del 7%.

Lo studio ha coinvolto investitori istituzionali e wealth manager attivi in Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Svizzera, Singapore, Brasile ed Emirati Arabi Uniti, che complessivamente gestiscono un patrimonio di circa1.100 miliardi di dollari. I risultati confermano che la fiducia nella regolamentazione ha un impatto diretto sulle scelte di investimento nel settore: il 93% degli intervistati afferma che i regolatori influenzano le proprie decisioni, con un 22% che sottolinea un’influenza significativa. Inoltre, quasi tutti (99%) credono che i regolatori a livello globale siano impegnati a sviluppare una normativa solida per il comparto.

Particolarmente centrale appare il ruolo della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, che di recente ha visto un cambio di leadership con Paul Atkins subentrato a Gary Gensler alla presidenza. Secondo l’83% degli intervistati, la SEC avrà un ruolo estremamente o molto importante nella regolamentazione futura. Il 93% considera già efficace o molto efficace l’operato dell’autorità americana.

Tuttavia, secondo lo studio, i regolatori europei esercitano oggi l’influenza maggiore sugli investimenti in criptovalute. Il 34% degli intervistati indica l’Europa come l’area con più peso decisionale, seguita da Asia (19%), Stati Uniti e America Latina (13%), Regno Unito (12%) e Medio Oriente (9%).

La crescente fiducia nella regolamentazione, unita a un contesto normativo sempre più definito, sembra dunque aprire una nuova fase di maturità per il settore crypto. Un segnale importante per gli investitori, ma anche per le istituzioni chiamate a gestire una rivoluzione finanziaria in continua evoluzione.