Cosa vedere a Taranto: il fascino della Città dei due mari

Alla scoperta di Taranto tra storia, mare e natura: cosa vedere e vivere nella suggestiva Città dei due mari.

Mag 11, 2025 - 12:45
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Cosa vedere a Taranto: il fascino della Città dei due mari

Affacciata tra due specchi d’acqua, Taranto è una città sospesa tra mito e storia, tra vento salmastro e secoli di civiltà. Non è solo un capoluogo pugliese affacciato sull’azzurro del Mediterraneo, ma un luogo che conserva nel suo DNA l’impronta dei grandi imperi che l’hanno attraversata. Viene spesso chiamata la Città dei due mari, per la particolare posizione geografica tra il Mar Grande e il Mar Piccolo, ma è anche nota come la Città spartana, l’unica colonia fondata dagli Spartani al di fuori della Grecia.

Fare tappa qui significa intraprendere un viaggio nei secoli, al cospetto di templi dorici, castelli aragonesi, necropoli antiche e chiese barocche, ma anche lasciarsi sorprendere da architetture moderne che si riflettono sull’acqua.

8 cose da vedere a Taranto

Taranto, insomma, è un racconto da vivere, una città che parla con la pietra, il vento e il mare. Ogni angolo custodisce una storia e ogni scorcio è una finestra aperta su un passato affascinante.

1. Il Castello Aragonese

Appena si arriva sull’isola del centro storico, non si può non rimanere colpiti dalla maestosità del Castello Aragonese, noto anche come Castel Sant’Angelo. La posizione strategica, all’estremo lembo della Città Vecchia, ne svela subito la funzione difensiva. Le sue origini risalgono addirittura al periodo bizantino, intorno al IX secolo, quando si avvertiva la necessità di proteggersi dagli attacchi provenienti dal mare. Le torri originarie erano alte e snelle, perfette per respingere gli assalti con ogni mezzo possibile: dalle frecce alle pietre, fino all’olio bollente.

Ma è nel Quattrocento che il castello assume l’aspetto che conosciamo oggi. Ferdinando II d’Aragona, sovrano cattolico, ne promosse l’ampliamento, rendendolo una fortezza ancora più imponente, con ben sette torri, tra cui il celebre Rivellino, progettato per garantire una via di fuga sicura in caso di assedio.

2. La Città Vecchia di Taranto

Sospesa nel tempo, la Città Vecchia è l’anima autentica di Taranto. Un labirinto di vicoli, stradine strette e tortuose, cortili e piazzette che si estendono su un’isola collegata alla terraferma da due ponti: il Ponte di Pietra e il Ponte Girevole.

Tra un murales colorato e una chiesa barocca, si scorgono ristorantini nascosti e botteghe che resistono al tempo. E proprio qui, a pochi passi dal Palazzo di Città, si ergono due antiche colonne doriche: sono ciò che rimane del Tempio di Poseidone, costruito prima ancora dei templi di Paestum e Siracusa.

3. La Chiesa di San Domenico Maggiore

Lungo via Duomo, nel cuore pulsante del borgo antico, si apre la facciata sobria ma affascinante della Chiesa di San Domenico Maggiore. A distinguerla all’istante è la scalinata a forbice che sembra invitare il visitatore a salire.

La chiesa, per secoli sede della Confraternita dell’Addolorata, custodisce uno dei simboli più amati dai tarantini: la statua della Madonna dell’Addolorata, che ogni giovedì santo percorre in processione le strade della città, in un rito sentito e suggestivo. L’interno, con altare barocco, racconta la devozione profonda che lega la comunità al suo passato spirituale.

4. Il Ponte Girevole

Il moderno Ponte Girevole a Taranto
Fonte: iStock
Veduta del Ponte Girevole

È impossibile pensare a Taranto senza evocare il celebre Ponte Girevole, che fin dal 1887 unisce il borgo antico al borgo nuovo. Non è solo un’infrastruttura, ma un simbolo dell’identità tarantina. Lungo quasi 90 metri, un tempo si apriva grazie a un meccanismo manuale di leve e perni che consentiva il passaggio delle navi militari verso l’Arsenale.

Oggi, modernizzato con un sistema elettrico, continua a stupire ogni volta che si apre, dividendo le due sponde come per magia. Attraversarlo a piedi è un “piccolo rito” per chiunque voglia immergersi nella vita quotidiana della città, ascoltando il fruscio del mare e il passaggio delle imbarcazioni sottostanti.

5. La Cattedrale di San Cataldo

Nel centro della Città Vecchia, la Cattedrale di San Cataldo si impone con la sua presenza solenne: è la più antica cattedrale della Puglia, risalente al X secolo, costruita su fondamenta ancora precedenti. L’interno, a tre navate, è un viaggio nel tempo: dal nucleo bizantino originale alle trasformazioni successive che l’hanno arricchita di elementi romanici e barocchi.

La facciata settecentesca, dall’eleganza sobria, anticipa l’atmosfera raccolta dell’interno, dove riposano alcune delle figure più importanti del passato cittadino. Il vecchio campanile normanno non esiste più, distrutto da un terremoto nel 1400, ma la memoria della sua esistenza è ancora viva tra le pietre e nei racconti.

6. Il Museo Archeologico Nazionale

Per comprendere fino in fondo la grandezza di Taranto, non si può prescindere da una visita al Museo Archeologico Nazionale. Al suo interno, ospitato nell’antico convento dei Frati Alcantarini, si dispiega un patrimonio archeologico di straordinaria importanza. Il primo piano accoglie reperti del passato greco, romano e bizantino della città, tra anfore, monete, statue e gioielli che testimoniano la ricchezza e la raffinatezza della Taranto antica.

Il secondo piano, più recente, svela invece le origini più remote del territorio, con reperti risalenti al Neolitico. Una sezione speciale è dedicata alla storia della città, in un percorso affascinante che accompagna il visitatore dagli insediamenti preistorici fino al IV secolo a.C.

7. Le Necropoli greco-romane

Sotto la superficie di Taranto si nasconde un’altra città, fatta di silenzi e di memoria: è quella delle necropoli greco-romane. Sparse in vari punti dell’abitato moderno, le aree archeologiche raccontano molto del rapporto che gli antichi avevano con la morte e l’aldilà.

La necropoli di via Marche, le tombe di via Umbria e di via Sardegna, fino alla celebre Tomba degli Atleti di via Francesco Crispi, sono state oggetto di importanti scavi che hanno riportato alla luce oltre 160 sepolture. Ogni tomba custodisce un mondo: corpi deposti in posizione fetale, urne cinerarie, oggetti quotidiani, monili e vasellame, tutto pensato per accompagnare i defunti nel loro ultimo viaggio.

8. La Concattedrale Gran Madre di Dio

E infine, a ricordarci che Taranto non vive solo nel passato ma guarda anche al futuro, c’è la Concattedrale Gran Madre di Dio. Nel Borgo Nuovo, è un esempio di architettura religiosa moderna, concepita negli Anni Settanta con uno stile che rompe ogni schema. Dall’esterno, la chiesa appare come una vela spiegata, una struttura leggera e ariosa in acciaio e cemento che si riflette sull’acqua, simbolo di spiritualità proiettata nel tempo presente.

All’interno, l’atmosfera è altrettanto essenziale, quasi minimalista: niente affreschi, niente cupole barocche, ma pareti traforate che lasciano filtrare la luce.

Cosa fare a Taranto: esperienze da vivere

Limpido mare a Marina di Pulsano, Taranto
Fonte: iStock
Il mare cristallino di Marina di Pulsano

Scoprire Taranto è anche un invito a lasciarsi coinvolgere da esperienze autentiche, che permettono di entrare in contatto con la natura, il mare e le tradizioni più radicate di questo angolo di Puglia.

Che siate amanti della biodiversità, appassionati del mare oppure in cerca di emozioni, Taranto ha molto da offrire. Ecco tre esperienze che vale davvero la pena vivere.

Visitare la Riserva Naturale “Palude La Vela”

Poco lontano dal centro abitato, sulle sponde quiete del Mar Piccolo, si cela un angolo di natura ancora selvaggia e preziosa: la Riserva Naturale “Palude La Vela”, tutelata e gestita dal WWF di Taranto, uno degli ecosistemi più variegati della zona, dove acqua dolce e salmastra si incontrano creando un habitat perfetto per una fauna straordinaria.

Tra i canneti che ondeggiano nel vento e le pinete spontanee, si possono scorgere uccelli affascinanti come le cicogne, i fenicotteri e i falchi pescatori. E non mancano i rettili, come le tartarughe palustri e qualche vipera ben nascosta tra l’erba alta, oltre a piccoli mammiferi come scoiattoli, arvicole e topi quercini.

La sensazione, mentre si cammina lungo i sentieri immersi nella vegetazione o si osservano gli uccelli dai capanni per il birdwatching, è quella di essere entrati in una dimensione parallela, dove tutto è più silenzioso, lento, autentico.

Godersi il mare d’estate

Taranto d’estate ha il profumo del sale sulla pelle, il suono delle onde che accarezzano la riva e quella luce intensa che sembra disegnare il paesaggio a ogni ora del giorno. Quando il sole splende alto, non c’è niente di meglio che raggiungere le spiagge della zona, veri e propri gioielli incastonati lungo la costa ionica.

La Spiaggia di Lido Silvana, forse la più conosciuta, è un piccolo paradiso per chi ama la sabbia fine e l’acqua limpida. Ma anche la spiaggia di San Vito, frequentata soprattutto dai tarantini, ha un fascino tutto suo, più riservato e genuino. E ancora Chiatona, ideale per chi desidera un angolo tranquillo dove lasciarsi cullare dalle onde.

Proseguendo verso sud, la costa regala scenari da cartolina: Marina di Pulsano e Marina di Lizzano incantano con dune morbide, mare trasparente e sabbia chiara, perfette per lunghe giornate al sole o per nuotate rilassanti. E se si vuole andare ancora oltre, ecco Campomarino, immerso nella macchia mediterranea, e San Pietro in Bevagna, dove l’acqua è così limpida da sembrare una piscina naturale.

Avvistare i delfini

In pochi luoghi al mondo il legame tra uomo e mare è così profondo come a Taranto. E a ricordarlo, in modo simbolico e potente, c’è il delfino, animale da sempre protagonista dello stemma cittadino e legato al mito della fondazione stessa della città.

Oggi quel legame continua a vivere anche grazie a un progetto straordinario: la Jonian Dolphin Conservation. L’associazione si occupa da anni di monitorare, studiare e proteggere i cetacei che abitano le acque del Golfo di Taranto. Ma soprattutto, rende possibile per chiunque un’esperienza unica: salire a bordo del catamarano Taras e partire per una vera e propria spedizione scientifica in mare aperto.

Durante le escursioni, si possono osservare da vicino i delfini nel loro habitat naturale. Nuotano liberi, giocano tra le onde, accompagnano la barca in un silenzioso spettacolo che commuove e stupisce. A volte compaiono anche altre specie marine, così da rendere il viaggio ancora più sorprendente.

Come arrivare

Raggiungere Taranto è semplice, sia che si scelga di viaggiare in treno che in auto. I collegamenti ferroviari la uniscono alle principali città del sud Italia: è possibile arrivare da Bari, Brindisi o dalla Calabria, grazie alle linee ferroviarie ionica e adriatica che servono quotidianamente la stazione.

Per chi preferisce l’auto, l’Autostrada A14 rappresenta la via principale. Chi proviene dal nord può uscire allo svincolo di Massafra e proseguire in direzione Taranto. Anche la rete delle strade statali offre soluzioni comode e ben collegate: la S.S. 106 Ionica accompagna lungo il versante calabrese, la S.S. 100 arriva direttamente da Bari e la S.S. 7 Appia consente un collegamento diretto con Brindisi.