Cosa succede ora: Papa Leone XIV e l’agenda per i prossimi giorni
Dall’incontro coi media alla prima messa: tutti gli appuntamenti di Prevost. Tradizione e gesti simbolici: la consegna dell’anello del pescatore e del pallio

Roma, 8 maggio 2025 – La Chiesa cattolica ha un nuovo Papa: è Leone XIV, il cardinale statunitense Robert Francis Prevost. In questi giorni: comincerà ufficialmente il proprio pontificato con una serie di appuntamenti fissati dalla tradizione.Da Prevost a Leone XIV: il significato del nome del nuovo Papa
A suggellare la fine del conclave sarà la prima messa, alla presenza dei cardinali che lo hanno eletto. Molta attenzione verrà prestata al contenuto dell’omelia, che potrebbe già essere una sorta di ‘assaggio’ dell’‘agenda’ del neo papa. Francesco parlò infatti di una Chiesa che deve “camminare, edificare-costruire e confessare”, lasciando intendere il vento progressista del suo pontificato. Contestualmente, dovrebbero esserci alcune udienze con i cardinali, anche per dei momenti di confronto e consiglio.
Non dovrebbe mancare, sulla scia dei suoi predecessori, un incontro con i media. Si tratta di una vera e propria occasione per conoscere meglio il papa: fu in questi incontri che, ad esempio, Ratzinger e Bergoglio spiegarono le ragioni dietro alla scelta del loro nome pontificale. Anche qui si potrebbe sperare di scorgere più da vicino l’idea di Chiesa del nuovo papa.
Ma il momento clou che i fedeli attendono è la messa di inizio del ministero petrino, la cerimonia che è andata a sostituire quella di incoronazione, decisamente più sontuosa. A ordinare il cambiamento fu Papa Luciani (Giovanni Paolo I), che così volle rendere l’evento più diverso possibile dall’intronizzazione di un monarca.
Quando si terrà? Difficile a dirsi: Luciani, Wojtyla e Ratzinger preferirono fissare la messa alla prima domenica successiva all’elezione; Bergoglio la tenne invece di martedì, a sei giorni dalla fumata bianca.
Durante la messa, al nuovo pontefice vengono consegnati alcuni simboli del proprio potere ecclesiastico. Il primo è l’anello del pescatore, un gioiello con stemma – in oro per la tradizione, sebbene Francesco avesse optato per uno meno vistoso in argento – con il quale storicamente il pontefice ‘timbrava’ i propri documenti e sigillava le lettere. A consegnarlo sarà il decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. L’anello verrà distrutto alla morte o alle dimissioni del papa.
Il secondo simbolo è il pallio, un paramento liturgico in lana bianca da apporre sul collo, che rappresenta l'agnello portato in spalla da Cristo. A imporlo al pontefice sarà il cardinale protodiacono Dominique Mamberti, colui che ne ha annunciato l’elezione.
Non mancheranno poi, sempre nei prossimi giorni, dei gesti simbolici. Il giorno dopo la sua salita al soglio pontificio, Papa Francesco si recò ad esempio alla basilica di Santa Maria Maggiore, per pregare per il bene di Roma difronte all’icona Salus Populi Romani. Proprio a fianco di essa è stato poi sepolto. Come dimenticare poi, il 23 marzo 2013, lo storico incontro tra Bergoglio e l’emerito Ratzinger. Certo, questa volta non sarà possibile, ma non è escluso che il nuovo papa si rechi a pregare sulla tomba di Francesco.