Cosa prevede l’accordo Usa-Kiev in 6 punti e perché è meglio non chiamarle terre rare
Un ‘fondo’ comune per lo sfruttamento di minerali, petrolio e gas. Gli investimenti e i guadagni delle aziende americane saranno esentasse. Trump rinuncia al maxi risarcimento per gli aiuti

Washington, 1 maggio 2025 – E’ stato ribattezzato ‘accordo sulle terre rare’, anche se gli esperti correggono: meglio chiamarlo accordo sui ‘minerali’, perché di terre rare – tranne un po’ di scandio – l’Ucraina di fatto non ne possiede. I minerali poi non sono tutto perché il ‘deal’ include anche lo sfruttamento di altre risorse naturali ucraine, come petrolio, gas naturale, oro e rame.
Ma cosa prevede l’intesa a cui dopo mesi di tira e molla sono arrivati ieri Stati Uniti e Kiev?
Dopo aver respinto bozze decisamente sfavorevoli, stavolta l’Ucraina è riuscita a strappare qualcosa di più. Kiev ha convinto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad abbandonare alcune delle sue richieste principali (come quella del maxi risarcimento); non è riuscita tuttavia ad ottenere le garanzie di sicurezza richieste. La CNN, che ha visionato il testo dell’accordo conferma che "sembra effettivamente essere più favorevole all'Ucraina rispetto ad alcune delle versioni precedenti”. Ecco i punti chiave.

1 – Nessun debito da risarcire per Kiev
"Un aspetto fondamentale dell’accordo è che non prevede che Kiev risarcisca gli Stati Uniti per gli aiuti già ricevuti – scrivono Ivana Kottasová and Victoria Butenko per CNN – una concessione notevole da parte di Trump, che da tempo inquadra l’accordo come un ‘rimborso’ da parte dell’Ucraina agli Stati Uniti”.
Inizialmente l’amministrazione Usa chiedeva all’Ucraina il corrispettivo di 500 miliardi di dollari in minerali, a mo’ di risarcimento per quanto finora speso da Washington, che tuttavia ammonterebbe ‘solo’ a 120 miliardi (secondo il Kiel Institute, un ente di ricerca economica tedesco), poco più di un quinto della richiesta. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva respinto la proposta, avvertendo che non avrebbe firmato un'intesa che "dieci generazioni" di ucraini avrebbero dovuto pagare. Adesso il concetto di debito è sparito dal testo.
2 – Il fondo di investimento per la ricostruzione
“L'accordo siglato mercoledì prevede invece che la futura assistenza militare americana all'Ucraina sarà considerata parte degli investimenti statunitensi in un fondo congiunto per la ricostruzione – spiega ancora CNN – che verrà utilizzato per investire nelle risorse naturali dell'Ucraina”. Al centro dell’intesa c’è infatti e' il ‘Fondo di investimento per la ricostruzione Stati Uniti-Ucraina', a cui i due Paesi contribuiranno e che supervisioneranno in modo congiunto.
3 – Guadagni esentasse: i vantaggi per gli Usa
Il fondo finanzierà progetti minerari, petroliferi e del gas, nonché infrastrutture e processi di lavorazione in Ucraina, i cui profitti dovranno essere reinvestiti in Ucraina. Dopo 10 anni “gli utili potranno essere distribuiti tra i partner”. Gli Stati Uniti godranno di diritti preferenziali sull'estrazione mineraria in Ucraina. Passaggio chiave per pesare il ritorno dell’accordo a favore degli Usa è che i guadagni saranno esentasse e non soggetti ad alcun prelievo o dazio da parte dell'Ucraina.
4 – Le tutele per l’Ucraina
Kiev d’altra parte avrà "il pieno controllo del suo sottosuolo, delle sue infrastrutture e delle sue risorse naturali", ha assicurato il premier Denys Shmygal. "Tutte le risorse sul nostro territorio e nelle nostre acque territoriali appartengono all'Ucraina. È lo Stato ucraino a determinare dove e cosa estrarre", ha dichiarato la Ministra dell'Economia ucraina Yulia Svyrydenko.
Il trasferimento e lo sviluppo di tecnologie sono “una componente importante dell'accordo, perché abbiamo bisogno non solo di investimenti, ma anche di innovazione”, ha affermato Svyrydenko. Inoltre “nessuno Stato o persona che abbia finanziato o rifornito la macchina da guerra russa potrà beneficiare della ricostruzione dell'Ucraina”, ha avvertito il Tesoro Usa.
5 – No garanzie di sicurezza, ok a ingresso Ue
Washington ha rifiutato di offrire garanzie di sicurezza all'Ucraina e ha respinto l'ipotesi di una sua adesione alla Nato, ma ha affermato che la presenza di aziende statunitensi sul campo sarà vantaggiosa per l'Ucraina e potrà inibire future aggressioni russe. L’accordo non preclude comunque a un futuro accesso dell’Ucraina nell’Unione europea, anzi specifica che qualora Kiev dovesse aderire all’Ue, le condizioni sarebbero rinegoziate con Bruxelles.
6 – Un linguaggio diverso
Anche per il linguaggio usato, gli analisti considerano l’accordo favorevole per l’Ucraina. Mosca viene infatti indicata ‘finalmente’ come il Paese “aggressore” nel conflitto, affermazione che non ha finora mai trovato posto nella retorica trumpiana, così come l’Ucraina viene definita paese “sovrano”.
Quali sono le risorse dell’Ucraina?
L'Ucraina è il sesto produttore a livello mondiale di titanio, che rappresenta l'attrattiva maggiore per il suo impiego nell'industria militare ed è ricca giacimenti di carbone e gas e di minerali di ferro. Il Paese, inoltre, detiene circa il 20 percento della grafite mondiale, che non e una terra rara, ma un minerale strategico e ha il litio, fondamentale per l'industria delle batterie e il business dei veicoli elettrici, i cui giacimenti più promettenti si trovano però nella regione di Zaporizhzhia, parzialmente sotto controllo russo.