Conto corrente dormiente, come riattivarlo o recuperare i soldi

Ecco cosa sono nel dettaglio i conti correnti dormienti e come fare per riattivarli in modo tale da recuperare i propri soldi prima e dopo il trasferimento al Fondo Consap

Apr 23, 2025 - 14:20
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Conto corrente dormiente, come riattivarlo o recuperare i soldi

Sapere quando i conti correnti diventano dormienti è importante soprattutto per chi desidera tutelare i propri risparmi o quelli dei propri familiari. Un prodotto viene definito dormiente quando non registra movimenti da oltre 10 anni e presenta somme superiori ai 100 euro. Essere informati su come funzionano i rapporti dormienti significa quindi evitare di perdere soldi e avere la possibilità di agire tempestivamente per rivendicare eventuali somme prima che diventino di difficile accesso.

Cosa sono i rapporti dormienti

Si definiscono dormienti i rapporti contrattuali stipulati con una banca o un altro intermediario finanziario come le società di gestione di risparmio. Essi riguardano sia i depositi di denaro come i conti correnti e i libretti di risparmio sia gli strumenti finanziari come le obbligazioni, le azioni, i titoli di Stato incluse le gestioni patrimoniali e i dossier titoli in custodia.

Tali rapporti diventano dormienti se per almeno 10 anni consecutivi, il titolare o un suo delegato non compie alcuna operazione o movimentazione su di essi. Dopo i 10 anni di attività, se questi rapporti hanno un valore uguale o superiore a 100 euro, la banca o l’intermediario procede all’estinzione del rapporto.

Il denaro presente su di essi viene quindi trasferito a un apposito Fondo gestito dal Mef mediante il Consap. Si può però evitare il trasferimento se:

  • prima dei 10 anni il titolare del rapporto o il delegato effettua un’operazione;
  • prima dei 10 anni viene comunicata all’intermediario la volontà di tenere attivo il rapporto.

Cosa succede se i conti restano inattivi per 10 anni

Nel caso in cui i conti correnti diventano dormienti, la banca invia al titolare una raccomandata all’ultimo indirizzo registrato.

Nella lettera:

  • verrà chiesto all’utente di effettuare un’operazione sul conto entro 180 giorni per far sì che quest’ultimo resti aperto;
  • si avviserà il cliente che se non farà nulla entro i 180 giorni, il suo conto verrà chiuso e il denaro presente su di esso finirà in un Fondo gestito dallo Stato.

Cosa fare se il conto diventa dormiente

Se il conto diventa dormiente è necessario far sapere alla banca o all’intermediario che lo si vuole tenere aperto. L’operazione si può fare:

  • inviando una lettera alla banca nella quale si comunica che si vuole continuare a utilizzare il conto;
  • recandosi di persona allo sportello;
  • facendo un’operazione come un prelievo o un versamento o aggiornando il saldo del conto.

Le operazioni che invece non riattivano il conto corrente dormiente sono:

  • la ricezione di un bonifico da qualcun altro;
  • l’addebito in automatico delle bollette;
  • i pagamenti con addebito diretto, come le rate di prestiti o gli abbonamenti;
  • i depositi che si rinnovano in automatico.

Come riavere il denaro presente sui conti dormienti

Per gestire le richieste di rimborso del denaro finito nel Fondo dei rapporti dormienti, dal 14 giugno 2010 bisogna rivolgersi direttamente al Consap senza bisogno di avvalersi dell’assistenza di agenzie private o di avvocati.

Per sapere se si ha diritto al rimborso è necessario effettuare invece tali operazioni:

  • collegarsi al sito ufficiale del Consap alla sezione Fondo rapporti dormienti;
  • cliccare su cerca rapporto dormiente e inserire i dati richiesti;
  • cercare eventuali conti correnti intestati a se stessi o ai familiari dei quali si è erede.

Si può effettuare invece domanda di rimborso:

  • inviando la domanda online attraverso il portale del Consap;
  • inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnarla a mano alla sede Consap all’indirizzo Consap S.p.A. – Rif. rapporti dormienti – Via Yser, 14 – 00198 Roma;
  • inviando la domanda per e-mail a rapportidormienti@consap.it.

Nel caso di e-mail, è necessario comunque spedire la documentazione originale separatamente.

Il Consap poi, dopo aver ricevuto le domande:

  • controlla queste ultime in base all’ordine di arrivo;
  • chiede di inviare nuovi documenti nel caso manchino;
  • invita a diffidare di persone o agenzie che offrono aiuto a pagamento in quanto non sono autorizzate né dal Mef e nemmeno dal Consap.

Come funziona la restituzione del denaro dal Fondo

È possibile richiedere la restituzione dei soldi confluiti nel Fondo se si è:

  • titolari dei rapporti dormienti o eredi entro il termine di prescrizione di 10 anni dalla data di devoluzione delle somme al Fondo;
  • ordinandi degli assegni circolari prescritti e i loro aventi causa sempre entro il termine di prescrizione.

Che succede quando scatta la prescrizione?

I buoni fruttiferi postali vanno in prescrizione dopo 10 anni dalla scadenza. Come funziona invece la prescrizione dei conti correnti dormienti?

Quando un rapporto bancario in saldo uguale o superiore ai 100 euro resta inattivo per 10 anni, le somme vengono trasferite per legge al Fondo Consap. Quest’ultimo le conserva poi per altri 10 anni durante i quali gli interessati possono richiederne la restituzione dimostrando però di avere diritto a quel denaro.

Dovranno essere ad esempio, come detto, gli intestatari del conto corrente o i loro eredi. Qualora trascorrano ulteriori 10 anni e non verrà presentata alcuna richiesta, i soldi non si potranno più ritirare. Ciò significa che si perderà il diritto a reclamarli e si perderanno definitamente in quanto verranno presi dallo Stato.

Ecco un esempio:

immaginiamo di aver aperto un conto corrente nel 2000 e che l’ultima operazione registrata ci sia stata nel 2005. Se il conto è rimasto inattivo da quella data, l’importo è stato trasferito al Consap nel 2015. Da tale data e fino al 2025, il titolare o i suoi eredi hanno la possibilità di presentare la domanda di rimborso. Se entro il 2025 tale operazione non si fa, il denaro diviene definitamente proprietà dello Stato.

Mancata comunicazione del nuovo indirizzo

Può succedere che una persona cambi casa e non comunichi il nuovo indirizzo alla banca per cui le lettere inviate da quest’ultima non arriveranno mai.

Nel caso di cambio residenza, quindi, il suggerimento è quello di contattare l’istituto di credito e comunicare la variazione perché in questo modo:

  • è possibile sapere se ci sono rapporti dormienti;
  • aggiornare l’indirizzo di residenza.

Anche la sola comunicazione di cambio residenza può impedire che il conto venga chiuso e trasferito al Fondo.

Morte del titolare del conto corrente dormiente

Qualora si verificasse il decesso del titolare di conti correnti dormienti per la riattivazione basterà la presenza di:

  • un delegato ovvero di chi aveva la firma sul conto per operare;
  • degli eredi in mancanza di delegati.

Gli eredi in ogni caso dovranno informare la banca della morte del titolare del conto e dimostrare di aver diritto a subentrare. Solitamente per effettuare tale operazione servono:

  • il certificato di morte;
  • i documenti per la successione come l’atto notarile o il certificato degli eredi.

Consigli per gestire i conti correnti dormienti

Per gestire in modo sicuro i propri conti correnti ed evitare situazioni di inattività o difficoltà, ecco alcuni consigli da seguire:

  • comunicare subito alla banca qualsiasi cambiamento come la variazione anagrafica o l’aggiunta o la rimozione di un cointestatario;
  • condividere le informazioni come le coordinate del conto ai propri familiari;
  • mantenere un archivio fisico e digitale organizzato con ad esempio estratti conto e comunicazioni bancarie;
  • delegare persone di fiducia a gestire il conto in caso di malattia o incapacità temporanea.