Chi nell’Asi sbuffa sulla potenziale fusione spaziale tra Leonardo, Thales e Airbus

Airbus, Thales e Leonardo hanno presentato alla Commissione europea un progetto preliminare di fusione per le attività spaziali: "Fusione a quale scopo?" si domanda Marco Lisi Turriziani, inviato speciale per lo Spazio del ministero degli Esteri e membro del cda dell’Agenzia spaziale italiana (Asi)

Apr 3, 2025 - 15:34
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Chi nell’Asi sbuffa sulla potenziale fusione spaziale tra Leonardo, Thales e Airbus

Airbus, Thales e Leonardo hanno presentato alla Commissione europea un progetto preliminare di fusione per le attività spaziali: “Fusione a quale scopo?” si domanda Marco Lisi Turriziani, inviato speciale per lo Spazio del ministero degli Esteri e membro del cda dell’Agenzia spaziale italiana (Asi)

L’italiana Leonardo pronta a dar vita a un gigante europeo satellitare con Airbus e Thales.

Secondo quanto rivelato la scorsa settimana da La Tribune, Airbus, Thales e Leonardo hanno presentato alla Commissione europea un piano preliminare di consolidamento per riunire le loro risorse spaziali in un’unica società.

Dopodiché Reuters ha citato una fonte secondo cui le tre aziende hanno avviato discussioni con l’autorità antitrust Ue in quella comunemente nota come “fase di pre-notifica”.

Già da tempo l’ad del colosso dell’aerospazio e difesa italiano, Roberto Cingolani, aveva confermato le discussioni in corso tra il gruppo ex Finmeccanica e i francesi Airbus e Thales sulle alleanze spaziali, “perché è evidente che in uno scenario così competitivo servano giganti europei”.

Inoltre, l’italiana Leonardo e la francese Thales sono già alleate nella space alliance con le joint-venture Thales Alenia Space (67% di Thales e 33% di Leonardo) e Telespazio (67% di Leonardo e 33% di Thales).

Tuttavia il progetto solleva timori, non solo dei concorrenti, come l’azienda aerospaziale tedesca Ohb, già pronta a sollevare preoccupazioni presso le autorità di concorrenza dell’Ue su un potenziale legame tra i due più grandi produttori di satelliti europei. Ma anche nel nostro paese.
“Genera timori e dubbi la fusione di tre grandi aziende europee, due delle quali (Thales ed Airbus) in grave crisi nel settore spazio. Fusione a quale scopo? Per essere più efficienti e competitivi? O piuttosto per pesare maggiormente nei confronti dei governi nazionali e della Ue?”, ha osservato in un post su Linkedin Marco Lisi Turriziani (nella foto), inviato speciale per lo Spazio del ministero degli Esteri e membro del consiglio d’amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).
Tutti i dettagli.

LA SITUAZIONE FINANZIARIA DI AIRBUS E THALES ALENIA SPACE

Airbus e Thales Alenia Space sono i maggiori produttori europei di satelliti per telecomunicazioni, navigazione e sorveglianza. Ma entrambe sono alle prese con perdite e riduzione del personale e la concorrenza di Starlink di Elon Musk. Thales Alenia Space ha subito infatti perdite significative nel 2023. Sia per ragioni cicliche che strutturali, a causa di un declino duraturo del mercato dei satelliti geostazionari. Da qui il ridimensionamento al ribasso dell’organico di Thales Alenia Space, in particolare in Francia. Anche Airbus ha annunciato a ottobre il taglio di fino a 2.500 posti in Defence and Space, la divisione Difesa e Spazio che al momento impiega circa 35.000 persone e sta registrando un calo della domanda per le attività satellitari.

Dunque le pesanti perdite interne e la concorrenza di Starlink di Elon Musk hanno portato i due maggiori attori europei, Airbus e Thales Alenia Space, a considerare di mettere in comune le attività satellitari in una nuova impresa simile al produttore di missili europeo Mbda.

IL MODELLO MBDA PER L’ALLEANZA SPAZIALE TRA AIRBUS, LEONARDO E THALES

Lo scorso dicembre Reuters aveva rivelato il “Project Bromo”, che prende il nome da un vulcano indonesiano: prevede la creazione di un campione europeo dei satelliti sul modello di Mbda, il consorzio missilistico europeo fra Airbus e Bae Systems (37,5% ciascuno) con socio al 25% Leonardo.

In base alle informazioni di La Tribune, Airbus, Leonardo e Thales avranno ciascuna un terzo del capitale di questa società, che potrebbe essere creata entro la fine del 2026, una volta ottenute tutte le autorizzazioni.

IL COMMENTO DEL MEMBRO CDA ASI SUL PROGETTO DI FUSIONE TRA LEONARDO, AIRBUS E THALES

Quindi un win-win per tutti? Non proprio, soprattutto per le Pmi del comparto spaziale.

Secondo Marco Lisi Turriziani, membro del cda dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), “le fusioni funzionano quando si fanno fra aziende in buona salute e complementari. OHB è preoccupata, ma penso si dovrebbero preoccupare anche tutte le Pmi spaziali europee. Aziende “vecchie”, senza una nuova visione non fanno buon brodo. Infine, con tre galletti a cantare non si farà mai giorno…”.

Riguardo la potenziale operazione di fusione a tre tra le attività satellitari di Leonardo, Airbus e Thales, l’esperto si domanda anche “E quale sarà il costo per i contribuenti europei? E perché poi l’Italia dovrebbe limitarsi all’esplorazione spaziale ed ai satelliti radar, lasciando un settore strategico come le telecomunicazioni (Iris2) ai francesi?”.

Tanti interrogativi che necessiteranno di una risposta, anche dalla politica, che al momento sembra appoggiare l’operazione visto che la fusione gode dell’appoggio dei governi di Parigi e Roma.