Cartelle esattoriali, se ne ricevi una a casa stai tranquillo | Non va assolutamente pagata: l’Agenzia delle Entrate non può farti nulla

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Mag 12, 2025 - 23:02
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Cartelle esattoriali, se ne ricevi una a casa stai tranquillo | Non va assolutamente pagata: l’Agenzia delle Entrate non può farti nulla

In arrivo cartelle esattoriali, ma non tutte necessitano di essere saldate. In alcuni casi, il contribuente non rischia alcuna conseguenza.  

Dalle dichiarazioni dei redditi ai controlli automatizzati, dai versamenti periodici ai solleciti di pagamento, il rapporto con il Fisco è spesso accompagnato da una certa apprensione.

Tuttavia, non sempre ciò che si riceve nella cassetta della posta rappresenta una minaccia reale. In effetti, in alcuni casi, alimenta solo dubbi e timori.

La gestione delle imposte, delle sanzioni e delle cosiddette cartelle esattoriali non è esclusivamente una questione tecnica, ma presenta effettivamente anche una dimensione psicologica.

È in questo contesto che si sviluppa il caos relativo alle cartelle esattoriali, un fenomeno che coinvolge milioni di famiglie italiane e che si alimenta di un flusso continuo e spesso contraddittorio di notizie.

Le cartelle esattoriali

Nei recenti giorni, si sono registrate nuove cartelle esattoriali in tutta Italia, tuttavia, molte di esse non devono essere pagate. A chiarirlo è Investire Oggi, secondo il quale tali comunicazioni – sebbene ufficiali – spesso riguardano debiti già inclusi in precedenti piani di rateizzazione o rottamazione, oppure si riferiscono a soggetti che non possono essere perseguiti legalmente, come nullatenenti, soggetti falliti o addirittura deceduti. In simili circostanze, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non può concretamente intervenire: senza beni da pignorare, stipendi da aggredire o conti correnti da bloccare, le cartelle rimangono semplici atti formali destinati a non generare alcun incasso.

La situazione è ulteriormente complicata dalla recente riforma del processo di riscossione, introdotta con il Decreto Legislativo n. 110 del 29 luglio 2024. Tale provvedimento consente agli enti creditori di riaffidare per altri due anni le cartelle non riscosse, anche se già incluse in piani di pagamento attivi. Il risultato? Alcuni contribuenti, disorientati, si trovano a tentare di pagare due volte lo stesso debito, ricevendo come risposta che la cartella “non è pagabile” poiché già sanata o rateizzata.

calcolo finanziario con calcolatrice
Spesso riguardano debiti già inclusi (canva.com) – www.financecue.it

I limiti locali

A livello locale, il quadro si presenta ancor più confuso. Alcuni Comuni, secondo Investire, hanno scelto di aderire alla rottamazione dei tributi locali, mentre altri optano per non farlo, creando evidenti disparità fra i cittadini di diverse città. Inoltre, le notifiche giunte a ridosso della scadenza dei termini di prescrizione sono sempre più frequenti: un escamotage legittimo per “congelare” la decadenza del credito e mantenere in vita il debito stesso.

Da questo punto di vista, il consiglio lanciato da Investire Oggi in tali circostanze è unico: prima di procedere al pagamento, è essenziale verificare con la massima attenzione la natura della cartella ricevuta. Essa potrebbe infatti rappresentare un documento che, nonostante l’apparenza minacciosa, non impone alcun obbligo immediato e, soprattutto, non espone il destinatario a rischi concreti.

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