"Botte dal vicino di casa". Il giudice lo scagiona. Lei era andata alla Rai
È stato riconosciuto estraneo ai fatti: era finito nel mirino di una sessantenne. Nel 2021 lo aveva denunciato raccontando di essere stata picchiata sulle scale. Ma per il giudice si era inventata la storia, lui l’aveva soccorsa dopo una caduta.

Lo aveva denunciato per aggressione quando, invece, lui la stava soccorrendo. Ma ci sono anche altre accuse rivelatesi totalmente infondate.
Lei, Maddalena Zaffiro, oggi 65 anni e originaria di Acerra, si era trasferita a Sansepolcro. Non vive più nella città pierfrancescana da un paio di anni. Lui, un egiziano di 45 anni ed ex vicino di casa, contro il quale la donna aveva ingiustamente puntato il dito, vive ancora lì con la famiglia.
È stato scagionato per la terza volta con una sentenza del giudice, poiché in ogni circostanza è mancata la sussistenza del fatto, come ha ribadito anche il suo legale, l’avvocato Maria Rita Argilia. Sentenze che riabilitano sia l’uomo, sia l’immagine stessa di Sansepolcro, che lo speciale trasmesso il 3 novembre 2021 su Rai Tre, nel corso della trasmissione "Chi l’ha visto?" di Federica Sciarelli, non aveva dipinto proprio al meglio in base alle dichiarazioni sulle presunte paure della donna per la sicurezza nella città pierfrancesca.
E proprio il 2021 è l’anno dei fatti, avvenuti nell’edificio delle case popolari ubicato all’incrocio fra via del Prucino e via dei Lorena. Si comincia in marzo, a seguito di un problema alla caldaia nell’appartamento di un algerino dello stesso condominio, con riversamento di acqua nelle scale del palazzo e conseguente chiamata ai vigili del fuoco.
L’egiziano, che alle 3 aveva sentito urlare senza motivo la donna, l’aveva pregata di fare silenzio e lei, per tutta risposta, si era inventata un’aggressione fisica che non c’era assolutamente stata, chiamando l’ambulanza e dicendo anche di essere stata minacciata con un martello. L’uomo aveva smentito tutto ciò e per l’egiziano è arrivata la prima assoluzione.
Il 15 ottobre l’episodio più controverso che abbiamo anticipato. Maddalena Zaffiro filmava spesso i vicini di casa con il cellulare; in quel frangente, l’egiziano era tornato a casa con la moglie e stavano scaricando dall’auto i sacchetti della spesa. La donna di origine campana aveva il volto tumefatto per una brutta caduta: aveva infatti sbattuto la testa sul portone ed era riversa a terra.
Il 45enne è andato per soccorrerla, chiedendo alla vicina che abita di fronte di chiamare i soccorsi; nel frattempo, un pakistano che sopraggiungeva in moto ha assistito alla scena.
Nel momento in cui è arrivata l’ambulanza, la donna ha cominciato a inveire contro l’uomo, presentando denuncia ai carabinieri sostenendo di essere stata malmenata e "allegando" riprese con il telefonino girate in un altro momento, ma presentate come pertinenti, nelle quali si intima alla donna solo di interrompere le riprese.
Proprio martedì scorso, il giudice Antonio Dami ha scagionato l’egiziano, non dimenticando che la vicina di casa e il pakistano avevano confermato che la stava aiutando a rialzarsi. Il terzo e ultimo episodio è datato 23 novembre, sempre del 2021: altra denuncia per l’egiziano, che l’avrebbe minacciata con una pistola. Un’altra storia che sarebbe costruita: non solo il 45enne non possedeva alcuna pistola, ma il caso ha voluto che quel giorno e a quell’ora l’uomo preso di mira si trovasse in uno studio dentistico.
La relativa sentenza del maggio 2024 (assolto, sempre perché il fatto non sussiste) è passata in giudicato. Da capire ora se l’egiziano deciderà di fare azione legale nei confronti della donna; di sicuro, il castello di menzogne nei suoi confronti è stato smontato e questo è il risultato più importante, assieme alla ritrovata tranquillità.