I mastodontici Teleoceras: branchi stabili nelle terre del Miocene Milioni di anni fa, nei paesaggi fertili che oggi conosciamo come
Nebraska, enormi rinoceronti dal corpo tozzo, chiamati
Teleoceras, si riunivano presso fiumi e laghi, formando
grandi mandrie compatte, molto simili agli attuali
ippopotami africani. Secondo uno studio pubblicato il 4 aprile su
Scientific Reports, analizzando le
firme chimiche nei denti fossili ritrovati, si è scoperto che questi animali non erano migratori erranti, bensì stanziali, legati ai propri habitat. Questi antichi erbivori avevano proporzioni rotonde e zampe relativamente corte, e i dati isotopici di
carbonio,
ossigeno e
stronzio presenti nei loro molari dimostrano una dieta coerente e una mobilità estremamente limitata. Il loro stile di vita collettivo li differenziava nettamente dai rinoceronti odierni, notoriamente solitari, come hanno evidenziato anche studi precedenti citati dalla
Smithsonian Institution.
L’eruzione del supervulcano di Yellowstone e la fine dei branchi Circa 12 milioni di anni fa, durante il
Miocene, il supervulcano di
Yellowstone entrò in una fase eruttiva di portata catastrofica, coprendo gran parte del
Nord America con una spessa coltre di cenere. Attorno a un punto d’acqua che oggi costituisce l’
Ashfall Fossil Beds State Historical Park, circa 30 centimetri di detriti vulcanici si depositarono, alterando radicalmente il paesaggio. Secondo
Clark Ward, paleontologo dell’
Università del Minnesota, l’ambiente venne trasformato da un’apparente “tempesta di polvere” che, lentamente ma inesorabilmente, soffocò la fauna locale. In quel luogo, il processo di fossilizzazione ha conservato
oltre 200 scheletri, di cui più di 100 appartengono a esemplari di
Teleoceras quasi perfettamente intatti.
Una vita sociale intensa e un ecosistema rigoglioso Le recenti analisi dei fossili hanno rivelato dettagli sorprendenti sulla
vita sociale di questi rinoceronti: la scarsissima variazione chimica nei denti suggerisce che i Teleoceras vivevano stabilmente nella stessa zona e si organizzavano in
mandrie numerose. Questa struttura sociale poteva facilitare la cooperazione nella ricerca di acqua e cibo e nella difesa dai predatori. Inoltre, la stabilità dell’ecosistema del
Nebraska miocenico è testimoniata dal fatto che non era necessario migrare: vi era sufficiente
vegetazione e
risorse idriche durante tutto l’anno. Secondo
Danielle Fraser del
Canadian Museum of Nature, l’abbondanza di cibo potrebbe derivare da un clima più caldo e produttivo oppure, come suggerisce Ward, da un
ciclo di pascolo e fertilizzazione naturale in cui gli stessi animali stimolavano la crescita vegetale.
Gli ultimi misteri dei Teleoceras: accoppiamenti e coesistenza Una delle domande ancora aperte riguarda il comportamento riproduttivo dei
giovani maschi. Ward si aspettava di trovare segni di dispersione, con individui che viaggiavano per cercare compagne in altre mandrie e ridurre il rischio di
consanguineità. Tuttavia, le analisi isotopiche non mostrano evidenze di movimenti su larga scala. È possibile che occasionali scambi tra mandrie vicine avvenissero senza lasciare tracce rilevabili nei dati raccolti. Infine, resta affascinante il quesito di come tantissimi grandi erbivori – rinoceronti, cavalli e cammelli – potessero convivere nello stesso territorio senza esaurire le risorse disponibili. Alcuni studiosi, come quelli della
National Geographic Society, ipotizzano che l’equilibrio fosse mantenuto grazie a una biodiversità vegetale molto più alta rispetto a quella attuale.
Rinoceronti del Nebraska antichi si radunavano come ippopotami