Big tech effetti speciali: no al modello cinese low cost, è partita la corsa a chi investe di più sull’IA

Contrariamente a ciò che si pensava con l'avanzata delle tech cinesi, le Big tech hanno aumentato i loro investimenti in chip e i data center destinati all'IA. Per gli analisti è la madre di tutte le rivoluzioni L'articolo Big tech effetti speciali: no al modello cinese low cost, è partita la corsa a chi investe di più sull’IA proviene da FIRSTonline.

Mag 8, 2025 - 13:39
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Big tech effetti speciali: no al modello cinese low cost, è partita la corsa a chi investe di più sull’IA
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A gennaio, quando nel firmamento delle società ad alta tecnologia si è palesata la stella di DeepSeek, la startup cinese low cost, gli osservatori del settore hanno iniziato a chiedersi quanto potevano aver senso tutti quei miliardi spesi dalle Big Tech Usa, se si potevano raggiungere gli stessi risultati con quattro soldi. Le azioni delle Magnifiche Sette hanno iniziato a scendere e molti avevano pensato che nei mesi successivi le società avrebbero cambiato le loro politiche di investimento, riducendole.

Invece le Big Tech non mancano di stupire un’altra volta e stanno ora tentando quella che gli analisti chiamano la madre di tutte le rivoluzioni. Microsoft e altri colossi del software stanno ora investendo risorse anche in beni fisici, principalmente per i chip e i data center utilizzati per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, anche a costo di conseguenze sulla redditività e le elevate valutazioni, riporta Reuters.

Alphabet, Amazon.com, Meta e Microsoft: nel 2025 sarà di 1.000 miliardi di dollari il capitale investito

Per ora, le loro attività principali sono così redditizie che gli stessi Ceo stanno investendo in questo settore: Alphabet, il proprietario di Google, in occasione della pubblicazione dei dati del trimestre a fine aprile, ha annunciato il terzo programma di riacquisto di azioni proprie da 70 miliardi di dollari e ha aumentato il dividendo annuale del 5%, mantenendo al contempo un piano di spesa in conto capitale da 75 miliardi di dollari per il 2025.

Anche altri si sono uniti alla corsa agli acquisti: Alphabet, Amazon.com, Meta Piattaform e Microsoft sono sulla buona strada per raggiungere circa 320 miliardi di dollari di investimenti in conto capitale quest’anno, ovvero 13 volte di più rispetto a dieci anni fa. Il capitale investito aggregato del quartetto ammonterà a 1.000 miliardi di dollari nel 2025, il che rappresenta anche un aumento di 13 volte in 10 anni, secondo i dati di Visible Alpha riportati da Reuters. Questa cifra riassume il costo di tutti i beni che un’azienda utilizza per gestire la propria attività, ovvero il suo finanziamento totale.

Quanto capitale investire per 1 dollaro di fatturato? Le cifre sono esplose

Intanto cresce la quantità di denaro necessaria per generare 1 dollaro di fatturato. Nel 2015, ad esempio, le spese in conto capitale di Meta erano pari al 14% delle sue vendite. Si prevede che quest’anno la percentuale raddoppierà, raggiungendo circa un terzo del fatturato, più o meno la stessa cifra del produttore di chip Taiwan Semiconductor Manufacturing.

In Microsoft, il cambiamento è ancora più radicale. Per gran parte della sua esistenza, l’azienda dietro al sistema operativo Windows, è stata caratterizzata da elevati profitti e bassi investimenti iniziali: gli investimenti in conto capitale ammontavano a circa il 10% delle vendite fino al 2021, poco prima che ChatGPT innescasse un’esplosione di intelligenza artificiale. Il capitale investito da Microsoft quell’anno è di quasi 80 miliardi di dollari, secondo Visible Alpha, con un utile sul capitale investito dell’80%, una misura finanziaria tra l’altro molto apprezzata da investitori, tra cui Warren Buffett. Ora l’amministratore delegato Satya Nadella ha aumentato gli investimenti in conto capitale a quasi un quarto del fatturato, secondo le previsioni di Wall Street per l’anno solare. Si avvicina a un terzo, includendo l’importo investito in leasing finanziari. Tutta questa spesa sta portando il capitale investito di Microsoft a un livello senza precedenti. Secondo le previsioni degli analisti, per il 2025 sono previsti circa 290 miliardi di dollari, a cui si aggiungono 110 miliardi di dollari di utile operativo al netto delle imposte.

Occhio agli utili e ai rendimenti: il tempismo sarà fondamentale

Con Microsoft che ora si sta lanciando verso oltre 500 miliardi di dollari di investimenti in cinque anni, i ricavi futuri dovranno essere davvero giganteschi per giustificare la spesa, dicono gli analsiti. Sarà una lunga scalata, ha detto Nadella a gennaio, quando la sua attività di intelligenza artificiale, che comprende parti di Azure e i servizi di apprendimento automatico di 365 Copilot, generava solo 13 miliardi di dollari di fatturato su base annua. Il tempismo sarà un fattore importante: per raccogliere i frutti degli investimenti di capitale ci vorrà un po’ e c’è anche il rischio che l’entusiasmo si esaurisca, lasciando dietro di sé un mucchio di spese.

È un’opportunità che i Ceo delle Big Tech potrebbero dover cogliere. “Parte dell’intensità di capitale è una realtà esistenziale: queste grandi aziende devono investire o rischiano di non crescere”, afferma Tony Kim, amministratore delegato di BlackRock e a capo del gruppo tecnologico azionario fondamentale del gestore finanziario.

Alphabet, Amazon, Meta e Microsoft, che insieme rappresentano oltre 8.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, vengono scambiate a una media di 21 volte gli utili previsti per il 2026, secondo Visible Alpha, un premio di quasi il 20% rispetto al mercato più ampio. La tecnologia può mantenere una posizione di primo piano in molti portafogli di investimento su base relativa, ma il divario potrebbe anche facilmente ridursi.