Bankitalia, perdite record nel 2024. Panetta cauto su nuovi tagli tassi

Il Bilancio 2024 chiude con un risultato lordo negativo per 7,3 miliardi di euro ma si attende ritorno utile quest'anno

Mar 31, 2025 - 16:00
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Bankitalia, perdite record nel 2024. Panetta cauto su nuovi tagli tassi

La Banca d’Italia ha chiuso l’esercizio 2024 con un risultato negativo, che risente della politica monetaria della Bce, che ha ridotto il margine d’interesse, ma si prevede un ritorno in utile quest’anno. La dimensione del bilancio (attivo) è diminuita per il terzo anno consecutivo, risentendo delle minori operazioni di rifinanziamento e della diminuzione dei titoli detenuti in portafoglio a fini di politica monetaria (quantitative tightening).

Bilancio in perdita nel 2024

Nel 2024, il risultato lordo della Banca d’Italia è stato negativo per 7,3 miliardi di euro, rispetto ai -7,1 miliardi dell’anno precedente. Un risultato che sconta un valore negativo del margine di interesse, pari a -4,2 miliardi, ed il risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario, pari a -1,9 miliardi.

La dimensione del bilancio si è ridotta di 149 miliardi di euro. Dal 2021 la contrazione complessiva è stata del 28%, da 1.538 a 1.104 miliardi. Il calo dell’attivo è riconducibile principalmente alla riduzione delle operazioni di rifinanziamento, scese da 150 a -23 miliardi, e alla diminuzione dei titoli detenuti a fini di politica monetaria, passati da 657 a 591 miliardi, in gran parte (544 miliardi) costituiti da titoli di Stato italiani. Quanto al passivo, si è registrata una riduzione sia nei depositi delle istituzioni creditizie (-66 miliardi) sia nel saldo debitorio della Banca d’Italia nel sistema TARGET.

L’attuale politica di distribuzione dei dividendi della Banca d’Italia prevede che le somme destinate ai Partecipanti siano comprese tra 340 e 380 milioni, subordinatamente alla capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione. Pertanto, a valere sull’utile netto dell’esercizio 2024, pari a 844 milioni, è stato proposto di riconoscere un dividendo di 200 milioni e di destinare 644 milioni allo Stato.

Alla luce delle attuali previsioni di mercato sull’evoluzione dei tassi di interesse, Palazzo Koch si conferma l’aspettativa di un ritorno a un utile lordo dal 2025.

Cautela su nuovi tagli dei tassi d’interesse

A proposito di nuovi tagli dei tassi d’interesse, il Governatore Fabio Panetta si è mostrato cauto.

“La lotta all’inflazione non può ancora dirsi conclusa. Sarà essenziale monitorare con attenzione tutti i fattori che potrebbero ostacolare il ritorno all’obiettivo del 2 per cento”

ha affermato Panetta, aggiungendo

“l’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva“.

Ha poi spiegato:

“Le decisioni di politica monetaria dovranno bilanciare due fattori. Da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza – dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti – impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali.

Riserve auree in crescita con record metallo

Crescono le riserve auree di Via Nazionale, perlopiù per l’aumento di valore dell’oro in portafoglio, piuttosto che per nuovi acquisti. Al 31 dicembre 2024 il controvalore in euro dell’oro era pari a 197,9 miliardi (147,2 alla fine del 2023): aumento da imputare interamente all’apprezzamento del metallo, che nell’anno è stato del 34,4%, mentre la quantità detenuta è rimasta invariata e non ci sono piani per aumentarla.

Le riserve auree sono depositate per il 44,9% in Italia, per il 43,3% negli Stati Uniti, per il 6,1% in Svizzera e per il 5,7% nel Regno Unito.

Le riserve auree italiane ammontano a 2.452 tonnellate – delle quali 4,1 tonnellate sotto forma di moneta (si tratta di 871.713 pezzi di moneta il cosiddetto “oro monetato”) e le rimanenti sotto forma di lingotti – dopo che nel 1999 sono state conferite alla BCE – 141 tonnellate.