Anche quest’anno Sanremo si tinge di verde: chi vincerà il Fantagreenwashing 2025?
Il Festival di Sanremo, da sempre sinonimo di musica, spettacolo e tradizione italiana, si trova quest’anno al centro di una polemica che va ben oltre le note e le paillettes. Mentre cantanti e presentatori si preparano a calcare il palco dell’Ariston, Greenpeace Italia lancia l’allarme sul greenwashing dilagante tra gli sponsor della kermesse. Eni, Coca-Cola,...

Il Festival di Sanremo, da sempre sinonimo di musica, spettacolo e tradizione italiana, si trova quest’anno al centro di una polemica che va ben oltre le note e le paillettes. Mentre cantanti e presentatori si preparano a calcare il palco dell’Ariston, Greenpeace Italia lancia l’allarme sul greenwashing dilagante tra gli sponsor della kermesse.
Eni, Coca-Cola, Costa Crociere, Suzuki, Generali: sono solo alcuni dei grandi nomi che, secondo l’associazione ambientalista, sfruttano la visibilità del Festival per promuovere un’immagine “green” che mal si concilia con le loro reali politiche aziendali. “Si tratta di società con gravi responsabilità nella crisi climatica e ambientale, nonostante i loro spot pubblicitari parlino di presunti impegni green”, denuncia Greenpeace.
L’accusa è chiara: queste aziende utilizzano Sanremo come una vetrina per “ripulire” la propria immagine, nascondendo dietro a campagne pubblicitarie accattivanti le loro responsabilità in termini di inquinamento, emissioni di gas serra e sfruttamento delle risorse del Pianeta. Un fenomeno, quello del greenwashing, sempre più diffuso e che rischia di ingannare i consumatori, facendo passare per sostenibili aziende che in realtà non lo sono.
Per smascherare queste strategie di comunicazione, Greenpeace ha lanciato un’iniziativa satirica: il “Fantagreenwashing“. Ispirandosi al popolare gioco del Fantasanremo, l’associazione invita il pubblico a “scommettere” su quale azienda si aggiudicherà il titolo di “campione di greenwashing” del Festival. Un modo ironico ma efficace per accendere i riflettori sul problema e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Ma l’impegno di Greenpeace non si limita alla satira. L’associazione ha infatti presentato una richiesta di accesso civico generalizzato (FOIA) a Rai Pubblicità per ottenere trasparenza sui finanziamenti elargiti dalle aziende sponsor al Festival. L’obiettivo è quello di svelare le cifre investite da questi colossi e gli accordi sottoscritti con la Rai, facendo luce su un sistema che, secondo Greenpeace, favorisce il greenwashing a discapito dell’ambiente.
“Così come oggi non è socialmente e legalmente accettabile che le multinazionali del tabacco possano sponsorizzare un evento come il Festival, allo stesso modo non si dovrebbe dare spazio alle aziende maggiormente responsabili della crisi climatica”, afferma Federico Spadini di Greenpeace Italia.
La polemica sollevata da Greenpeace apre un dibattito importante sul ruolo delle aziende nella lotta al cambiamento climatico e sulla necessità di una maggiore trasparenza nella comunicazione aziendale. Mentre il Festival di Sanremo si appresta a intrattenere milioni di italiani, la questione del greenwashing resta aperta, invitandoci a riflettere sul reale impegno delle aziende per un futuro sostenibile.
Tra musica, spettacolo e polemiche, Sanremo 2025 si preannuncia un’edizione ricca di spunti di riflessione. E mentre il pubblico si prepara a tifare per i propri cantanti preferiti, Greenpeace ci ricorda che la vera sfida si gioca fuori dal palco, nella lotta per un futuro più verde e sostenibile.
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