All’assemblea di ExxonMobil non ci saranno risoluzioni degli azionisti
Dopo la denuncia contro gli azionisti critici dello scorso anno, alla prossima assemblea di ExxonMobil non sarà presentata alcuna risoluzione L'articolo All’assemblea di ExxonMobil non ci saranno risoluzioni degli azionisti proviene da Valori.

Se la scorsa assemblea generale della compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil era iniziata con un’azione legale per mettere a tacere gli azionisti critici, quest’anno non ce ne sarà bisogno. Perché non verrà presentata alcuna proposta da sottoporre al voto dei soci. È la prima volta da almeno venticinque anni, sottolinea Bloomberg nel riferire la notizia.
L’intimidazione di ExxonMobil nei confronti degli azionisti critici
Sembrano passati secoli da quando un semisconosciuto fondo attivista, Engine n.1, riusciva a imporre tre nuovi membri nel consiglio di amministrazione di ExxonMobil. Con l’intenzione dichiarata di spingere il colosso petrolifero ad abbattere le proprie emissioni. Eppure, sono passati appena quattro anni: era il 2021. Da allora, oltre a ribadire imperterrita che petrolio e gas nel 2050 saranno ancora le principali fonti d’energia, sconfessando qualsiasi indicazione scientifica, la società ha manifestato anche una certa insofferenza nei confronti degli azionisti critici. Cioè quelli che acquistano le azioni con l’intento dichiarato di avere voce in assemblea.
Il culmine della tensione è stato raggiunto lo scorso anno, quando ExxonMobil ha fatto causa a due azionisti critici, Follow This e Arjuna Capital, rei di voler presentare un piano di decarbonizzazione. Una mossa piuttosto irrituale, perché è la Security and exchange commission (Sec) a filtrare le risoluzioni ammissibili da quelle che non lo sono, applicando regole precise. Ed è proprio su questo aspetto che si è giocata la contesa, come dimostra il fatto che ExxonMobil l’abbia portata avanti anche dopo che i due gruppi si erano arresi ritirando la proposta. Il giudice della corte distrettuale del Texas settentrionale lo ha capito e ha respinto l’azione legale. Se non l’avesse fatto, sarebbe stato un grosso problema per gli azionisti critici: perché qualsiasi altra azienda si sarebbe sentita autorizzata a cercare di bloccarli bypassando la Sec.
Si moltiplicano gli ostacoli per l’azionariato critico
Quest’anno non succederà nulla di tutto ciò. Perché un solo azionista ha messo a punto una proposta, ma la Sec l’ha bloccata perché ritiene che cerchi di intromettersi troppo nella gestione dell’azienda. Quindi, per la prima volta da almeno un quarto di secolo, non ci sarà alcuna risoluzione da votare. Difficile pensare che sia una casualità, considerato l’ingombrante precedente.
All’inizio di quest’anno, tra l’altro, proprio la Sec ha varato nuove linee guida che escludono le proposte ritenute irrilevanti in termini economici. Se negli scorsi anni si sono moltiplicate le risoluzioni su temi etici e sociali, queste norme le ritengono ammissibili solo se hanno un impatto su almeno il 5% del totale degli asset, degli utili netti o delle vendite lorde di una società.
Un cambiamento che peraltro è sopravvenuto quando gli azionisti critici si stavano già preparando alla prossima stagione delle assemblee. Molti di loro, realisticamente, non sono riusciti ad adeguarsi per tempo e hanno dovuto gettare la spugna. Bloomberg sottolinea come altre grandi società americane si preparino a un’assemblea senza alcuna risoluzione. Per esempio la compagnia petrolifera Occidental Petroleum, la raffineria Valero Energy e la multinazionale della chimica Dow.
L'articolo All’assemblea di ExxonMobil non ci saranno risoluzioni degli azionisti proviene da Valori.