Allarme dalla Cina: missili orbitali nucleari puntano agli USA
Scopri come la Cina sta sviluppando missili orbitali (FOBS) capaci di eludere le difese USA, una nuova minaccia nucleare con tempi di attacco rapidissimi. L'articolo Allarme dalla Cina: missili orbitali nucleari puntano agli USA proviene da Scenari Economici.


Se la minaccia rappresentata dalla rapida espansione dell’arsenale cinese di missili convenzionali e nucleari lanciati da aria, terra e mare non fosse già sufficiente, gli Stati Uniti devono ora fare i conti con la potenziale minaccia di un attacco missilistico cinese dall’orbita terrestre bassa.
La Cina potrebbe accumulare decine di missili orbitali con testate nucleari in circa dieci anni, ha avvertito la Defense Intelligence Agency (DIA) il 13 maggio. Questi missili sarebbero in grado di raggiungere gli Stati Uniti in un tempo notevolmente inferiore rispetto ai missili balistici intercontinentali convenzionali (ICBM), ha affermato la DIA, come riportato da Bloomberg.
La rivelazione è stata fatta in un grafico presentato dalla DIA prima di una dichiarazione della Casa Bianca sulle minacce agli Stati Uniti che la nuova iniziativa del presidente Donald Trump, lo scudo antimissile Golden Dome, sarà progettato per contrastare.
Tra le numerose minacce missilistiche avanzate elencate nel grafico, la più significativa è la prevista espansione di missili orbitali con testate nucleari in un “Fractional Orbital Bombardment System” (FOBS) in Cina e, in misura minore, in Russia.
Il grafico descrive il FOBS come: “Un missile balistico intercontinentale che entra in un’orbita a bassa quota prima di rientrare per colpire il suo obiettivo, con tempi di volo molto più brevi se vola nella stessa direzione dei missili balistici intercontinentali tradizionali, oppure può viaggiare sopra il Polo Sud per eludere i sistemi di allerta precoce e le difese missilistiche. Rilascia il suo carico utile prima di completare un’orbita completa“.
Questa capacità ha ampie implicazioni strategiche, sia che venga utilizzata con testate convenzionali o nucleari. Tuttavia, non è stata ancora completamente sviluppata o implementata da nessun paese al mondo, quindi questa minaccia è ancora futuristica. Secondo la DIA, la Cina potrebbe possedere fino a 60 di questi missili entro il 2035, mentre la Russia potrebbe possederne circa 12.
I FOBS rappresentano una minaccia maggiore rispetto agli ICBM. A differenza dei tradizionali missili balistici intercontinentali (ICBM) con traiettorie balistiche prevedibili, i FOBS consentono percorsi di attacco imprevedibili, poiché la testata può uscire dall’orbita in qualsiasi momento durante la sua orbita.
Grazie a questi approcci insoliti, possono facilmente superare i sistemi di difesa missilistica e di allerta precoce.
La minaccia dei FOBS è emersa per la prima volta durante la Guerra Fredda, quando l’ex Unione Sovietica e gli Stati Uniti erano impegnati in una tensione corsa agli armamenti missilistici e spaziali.
L’Unione Sovietica sviluppò i FOBS negli anni ’60, con sistemi come il missile R-36O. Questo missile, progettato per eludere i sistemi radar statunitensi, orientati principalmente alla rilevazione di missili provenienti dal Polo Nord, fu schierato dal 1968 al 1983. Fu gradualmente ritirato dopo che il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 e il Trattato SALT II del 1979 limitarono tali sistemi.
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