Addio a José “Pepe” Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay che ci ha insegnato la semplicità

Ex guerrigliero e simbolo della sinistra latinoamericana, José “Pepe” Mujica è morto il 13 maggio 2025 all’età di 89 anni.

Mag 14, 2025 - 08:12
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Addio a José “Pepe” Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay che ci ha insegnato la semplicità

José Alberto Mujica Cordano, conosciuto da tutti come “Pepe”, ex presidente dell’Uruguay, ex guerrigliero ma soprattutto punto di riferimento per la sinistra latinoamericana, è morto il 13 maggio 2025 all’età di 89 anni. Lo ha reso noto l’attuale presidente uruguayano, Yamandú Orsi, sui suoi canali social.

Mujica nella sua vita ha incarnato una coerenza rara, una semplicità autentica e una visione umana e rivoluzionaria della politica che lo hanno reso un simbolo unico, difficile da dimenticare.

Chi era José “Pepe” Mujica

Mujica nacque nel 1935 a Montevideo, in Uruguay, e negli anni Sessanta, in un paese attraversato da tensioni e disuguaglianze, si unì ai Tupamaros, il movimento di liberazione nazionale (Mlt-T) di ispirazione marxista che sfidava l’autoritarismo e l’ingiustizia sociale con azioni dirette, anche violente. Fu arrestato quattro volte. Durante la dittatura militare passò 14 anni in carcere, molti dei quali in isolamento. “Non ho odio – disse anni dopo – perché l’odio ti rende prigioniero anche quando sei libero.”

Pepe Mujica
Pepe Mujica è stato il simbolo della sinistra latinoamericana © LUIS ROBAYO/AFP via Getty Images

Uscì dal carcere nel 1985, con l’amnistia dopo il ritorno della democrazia. Non tornò a combattere: scelse invece di portare le sue idee nella politica, all’interno del Frente Amplio. Nel 1994 fu eletto deputato a Montevideo, nel 1999 senatore, nel 2005 ministro dell’Agricoltura, dell’allevamento e della pesca. Nel 2010 fu eletto presidente dell’Uruguay con quasi il 55 per cento dei voti.

Durante il suo mandato, durato fino al 2015, ha raggiunto grandi obiettivi sociali e per i diritti: depenalizzò l’aborto, legalizzò il matrimonio egualitario, regolò il consumo e il commercio della cannabis, facendo diventare il paese pioniere nella regione.

“Un paese civile non è quello dove i ricchi hanno macchine di lusso – diceva – ma dove i poveri possono andare dal dentista.”

Pepe Mujica
Pepe Mujica nella sua fattoria © Ricardo Ceppi/Getty Images

Cosa ci lascia Pepe Mujica

Le scelte nella sua vita privata rispecchiavano i suoi ideali e le sue parole: non si trasferì nel palazzo presidenziale ma restò nella sua casa, una fattoria a Rincón del Cerro, a una mezz’ora fuori da Montevideo, con la moglie e i suoi cani. Donava il 90 per cento del suo stipendio a organizzazioni benefiche. Guidava una vecchia Volkswagen e il trattore. Coltivava fiori e il suo orto.

In questo “rifugio rurale” ha portato avanti un altro tipo di militanza, per la semplicità e la giustizia sociale.

“Il mio mondo è questo, né migliore, né peggiore. Dicono che sono un presidente povero. I poveri sono coloro che puntualizzano. Io ho imparato a vivere leggero”

Pepe Mujica nella sua fattoria © Ricardo Ceppi/Getty Images
Pepe Mujica nella sua fattoria © Ricardo Ceppi/Getty Images

Fuori dalla politica, quindi, Mujica ci ha insegnato tantissimo. Parlando alle Nazioni Unite nel 2013, ad esempio, rivolse al mondo un monito contro il sistema capitalistico: “Abbiamo inventato una montagna di consumi superflui. Ma il tempo è la cosa più importante che abbiamo. Quando compri qualcosa, non lo paghi con i soldi: lo paghi con il tempo della tua vita che hai dovuto spendere per guadagnarli”. Ci ha ricordato, instancabilmente, che la crescita economica non può essere fine a sé stessa, deve essere un mezzo per la felicità.

Più volte si è rivolto ai giovani: “Il problema è che viviamo in un’epoca consumistica, in cui pensiamo che avere successo nella vita significhi comprare cose nuove, e intanto stiamo costruendo società che si autosfruttano. Abbiamo tempo per lavorare, ma non per vivere”.

Ci ha ispirato parlando di tempo, di valori e di giustizia, del senso profondo della vita che spesso ci scappa sommersi dal superfluo. Di amore, di affetti di “compagni”, di libertà e di sogni.

Che senso ha la vita se ci tolgono la speranza di sognare un mondo un pochino migliore?

I suoi numerosi, profondi insegnamenti erano un invito a rallentare, a disobbedire al culto dell’efficienza e del consumismo, a riscoprire la sobrietà come forma di libertà. Fino all’ultimo ha vissuto così: coltivando, leggendo, rifiutando cure invasive quando il tumore si è fatto troppo forte.

“È arrivato il mio turno. Il guerriero ha diritto al suo riposo”, ha detto nell’ultima intervista rilasciata a gennaio 2025. E ora, come da lui richiesto, riposa nella sua fattoria “sotto la grande sequoia”.

Hasta siempre, viejo querido.

Pepe Mujica nella sua fattoria © Ricardo Ceppi/Getty Images
Pepe Mujica nella sua fattoria © Ricardo Ceppi/Getty Images