A Pisa i campioni olimpici insieme agli studenti “Costruiamo il futuro” parla anche di sic
Evento / il Provveditorato agli Studi, col Comune e il Consiglio Regionale Toscana, ha riunito Forze dell’Ordine, alunni e anche grandissimi sportivi

Sicurezza e sport vanno a braccetto. Non solo per una questione di tutela, ma proprio per un’evoluzione del benessere che va di pari passo con una maggiore consapevolezza di se stessi. Se ne è parlato all’interno del progetto “Costruiamo il futuro”. Un dialogo tra gli studenti pisani e la Questura di Pisa con il patrocinio e supporto del Provveditorato degli Studi. A colloquio, con 400 studenti delle classi terze e quarte degli istituti superiori di Pisa, Filippo Macchi – schermidore delle Fiamme Oro – Emanuele Lambertini – schermidore paralimpico delle Fiamme Oro – e Simone Vanni, CT della Nazionale di Fioretto. Anche una rappresentanza del Pisa Sporting Club, con il Presidente Giuseppe Corrado, il Direttore Sportivo Davide Vaira e l’allenatore Filippo Inzaghi. Un incontro, tante emozioni ed esperienze per dimostrare che istituzioni e Forze dell’Ordine sono sempre al fianco di atleti meritevoli e ragazzi desiderosi di migliorarsi in ambito sportivo e, magari, trovare un settore specifico in cui evolversi. Ultimi, ma non per importanza: il canoista paralimpico Cristian Volpi e la studentessa atleta Matilde Orsetti che hanno illustrato il progetto “Studente – atleta di alto livello” curato dall’Ufficio Regionale Scolastico per la Toscana. Le nuove leve dello sport olimpico e paralimpico sono tra i banchi di scuola. Quel che conta è saperli prendere: dimostrare che lo sport rappresenta una parte importante nella vita di ciascuno, applicato a un percorso evolutivo che passa – volendo – anche attraverso i principali organi di sicurezza. Polizia e Carabinieri sono sempre in prima linea, pronti a supportare atleti e atlete meritevoli. Numerosi sono gli esempi di professioniste e professionisti cresciuti in Polizia o nell’Arma. Aspetto importante è anche l’evoluzione del panorama paralimpico. Chi ha una disabilità può emanciparsi anche grazie allo sport: dalla scuola primaria ai livelli più alti dell’istruzione. L’autonomia passa anche attraverso il grado di inclusione lavorativa (e sportiva) che il territorio fornisce immediatamente dopo gli anni della formazione. Le Forze dell’Ordine, in questo senso, possono rappresentare una buona possibilità di impiego (in particolare per il sostegno fornito agli atleti e atlete paralimpiche che scelgono di entrare in polizia o nei carabinieri). La strada da fare è ancora lunga, quel che conta è riuscire a percorrerla insieme.