A Madrid Musetti e Arnaldi per far sognare l’Italia. Sabalenka e Swiatek a caccia della finale

Primo maggio con tanti appuntamenti di spicco per quanto riguarda il Mutua Madrid Open, nelle sue due distinte versioni ATP e WTA. Quarti di finale in scena nel Masters 1000 maschile, semifinali nel WTA 1000 femminile, sei partite tutte da vivere dall’inizio alla fine dalle parti della Caja Magica, perché ognuna nasconde dei motivi importanti […]

Mag 1, 2025 - 06:16
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A Madrid Musetti e Arnaldi per far sognare l’Italia. Sabalenka e Swiatek a caccia della finale

Primo maggio con tanti appuntamenti di spicco per quanto riguarda il Mutua Madrid Open, nelle sue due distinte versioni ATP e WTA. Quarti di finale in scena nel Masters 1000 maschile, semifinali nel WTA 1000 femminile, sei partite tutte da vivere dall’inizio alla fine dalle parti della Caja Magica, perché ognuna nasconde dei motivi importanti all’interno.

Partiamo chiaramente dal settore maschile, soprattutto in virtù della presenza italiana. Matteo Arnaldi cerca la sua seconda semifinale 1000 in carriera. Dall’altra parte della rete troverà Jack Draper, il britannico che è nato nel suo stesso anno, il 2001, ma dieci mesi più tardi. E non lo ha mai nemmeno finora affrontato a livello professionistico: sulla terra di Madrid, estremamente particolare, sarà una prima che vede forse leggermente favorito Draper in virtù dell’altura (650 metri) e delle caratteristiche conseguenti. Il sanremese, però, è nella sua migliore era fino ad ora, e soprattutto, al di là dell’ottimo tennis che sta esprimendo, ha smussato certi angoli del suo carattere tennistico: un fatto che gli sta permettendo di raccogliere frutti importanti proprio quando conta, in quello che vuole rendere il suo elemento.

Sempre dallo stesso lato, c’è la possibilità di sognare un derby tutto tricolore in semifinale, perché Lorenzo Musetti, che può ora fregiarsi del titolo di sesto giocatore azzurro nei primi 10 del mondo da quando esistono i ranking computerizzati (1973), ha un’occasione davvero grande contro il canadese Gabriel Diallo, la più enorme delle sorprese del torneo, entrato da lucky loser. E anche dotato di una certa fortuna: battuto nettamente Bergs, avrebbe dovuto affrontare Alcaraz, ma si è ritrovato Majchrzak (anche lui lucky loser), poi ha spento i sogni di ritorno in auge di Norrie e ha approfittato dell’harakiri di Grigor Dimitrov. Paradosso vuole che i precedenti tra il toscano e Diallo siano due e siano sull’1-1, perché in principio fu la Coppa Davis 2023, con quell’Italia-Canada che fu quasi uno shock prima che le cose (coi brividi) si mettessero a posto, poi, quest’anno a Hong Kong, 6-4 6-3 per Musetti. Rimane il tema numero uno: Lorenzo è rimasto in campo fino a mezzanotte e mezza: come si ripresenterà alle 20:00? Ai posteri l’ardua sentenza.

Nella parte alta del tabellone è difficile fare dei pronostici per il finalista in arrivo. Un nome, però, può tornare a mettere d’accordo tutti se saprà dar seguito a un tennis che appare ritrovato: quello di Casper Ruud. Dopo aver giocato una splendida partita contro Fritz, tocca al norvegese testare le vere ambizioni rosse di Daniil Medvedev, con il russo che di questa superficie mai è stato estimatore, ma che, in un modo o nell’altro, spesso riesce a tirarsi fuori anche dalle situazioni più improbabili. Fino ad ora, nei precedenti, l’ex numero 1 al mondo ha sempre vinto senza cedere set, ma quel 3-0 ha una sottotrama: niente precedenti sul mattone tritato.

Dopo aver battuto Zverev, a Francisco Cerundolo si presenta un’occasione davvero notevole: ritrovare una semifinale 1000 a tre anni abbondanti di distanza da quella che raggiunse (con parecchia fortuna, va detto) a Miami. L’occasione ce l’ha contro Jakub Mensik, il ceco che proprio all’Hard Rock Stadium si è fregiato, a 19 anni, del primo titolo 1000 al cospetto di Djokovic. Saranno due stili forse non completamente comparabili, e Cerundolo qualcosina da dire sul rosso ce l’ha, ma di tutti i quarti è questo forse quello con più incertezza.

In campo femminile, come si diceva, è tempo di semifinali. E Aryna Sabalenka, da numero 1 del mondo, punta a prendersi il terzo trofeo nella capitale spagnola dopo quelli del 2021 e 2023. Prima, però, deve superare due ostacoli, e il primo è rappresentato da Elina Svitolina, alla sua miglior apparizione in questo che è un torneo da sempre sofferto. Prima di quest’anno non era mai andata al di là del secondo turno: per distacco il peggior 1000 tra tutti quelli da lei disputati, ma stavolta tutto sembra girare in maniera decisa dalla sua parte. I precedenti sono favorevoli alla bielorussa numero 1 del mondo (4-1), che però a tratti ha dovuto soffrire parecchio in questo torneo (un set lasciato alla belga Elise Mertens e una battaglia molto dura di due set al tie-break con l’altra ucraina Marta Kostyuk, scaramucce pluviali comprese), mentre il massimo della fatica di Svitolina sono stati due 6-4, uno con Rybakina e l’altro con Sakkari.

C’è poi quello che ormai si può definire un superclassico della WTA, quello tra Iga Swiatek e Coco Gauff. Fino al Roland Garros 2024 la situazione era di precedenti a senso unico (11-1 Swiatek), ma l’americana ha vinto gli ultimi due confronti, alle WTA Finals e in United Cup. Vero è che siamo sulla terra, e vero è che proprio questo da solo dovrebbe dare la misura dei favori del pronostico per la polacca, ma si arriva qui in modo molto diverso dal solito precedente. Swiatek ha già ceduto tre set, faticato con avversarie molto cariche (Eala) o che soffre (Shnaider) o tutte e due le cose (Keys), ma è ancora lì, mentre Gauff ha avuto grattacapi solo all’esordio con Yastremska, per poi piazzare un percorso di gran valore fino a questo momento. In breve, l’incrocio terra-650 metri sul livello del mare ha tutto per rendere questo incontro qualcosa di diverso dal solito.