A Cannes la superstar è militante: "Usa rabbiosi: dobbiamo resistere"
Ari Aster in gara con “Eddington“, western psicologico ambientato nell’America di fake news e violenze. Cast di ultradivi capitanati da Pedro Pascal: "Sono un immigrato, non ho paura e continuo a lottare".

Sette minuti di standing ovation, e Joaquin Phoenix che si commuove, alla fine della proiezione di Eddington, in concorso a Cannes. Diretto da Ari Aster, regista under 40 già di culto – Hereditary, Midsommar, Beau ha paura – ma ancora lontano dal mainstream e finora snobbato dai grandi festival, con il suo Eddington, interpretato da Joaquin Phoenix, Pedro Pascal, Emma Stone e Austin Butler (l’ex Elvis di Baz Luhrmann) racconta l’America dei pregiudizi, della paura dell’altro, delle fake news. Ambientato nel 2020, in pieno Covid, in un villaggio di poche migliaia di anime nel Nuovo Messico, il film vede lo scontro fra lo sceriffo Phoenix, contrario alle mascherine, e il sindaco Pascal. La popolazione si spacca in due, emergono paranoia, sospetti, diffidenze. Un "western mentale", un film sulla paranoia. Eddington uscirà negli Usa il 18 luglio; in Italia, con I Wonder, in data da definire.
Per un film che parla dell’America, delle sue paure, del suo smarrimento, ovvio che in conferenza stampa le domande riguardino l’America, le sue paure, il suo smarrimento. Conclamato nuovo sex symbol hollywoodiano reso celebre dalle serie tv Narcos, The Mandalorian e The Last of Us nonché fervente attivista in difesa dei i diritti Lgbtqia+ (la sorella è trans), il 50enne di origini cilene Pedro Pascal all’inizio sembra non volersi esporre. Ma alla fine è proprio lui a dire le cose più chiare. Un giornalista chiede: "Io dirigo un festival di cinema negli Usa: alcuni nostri ospiti, provenienti da altri paesi, hanno timore a venire. Qualcuno di voi, per via dei film coraggiosi che fate, ha paura che ci sia un dossier su di voi?". Pascal risponde: "Che si f… chi cerca di metterti paura. Con la nostra paura loro vincono. Noi dobbiamo continuare a raccontare storie, resistere, combattere, non dargliela vinta".
È preoccupato, Pascal, per i milioni di migranti latini che vivono nell’ombra, in America? Non ha paura che gli Stati Uniti diventino un paese completamente chiuso al mondo?. "Io sono solo l’attore di un film, mi intimidisce affrontare temi come questo – risponde –. Ma voglio fortemente che le persone siano protette, e voglio stare dalla parte giusta della Storia. Io stesso sono un immigrato. I miei genitori sono rifugiati dal Cile, sono fuggiti dalla dittatura di Pinochet. Io ho avuto la fortuna di ricevere asilo in Danimarca e il privilegio di crescere negli Stati Uniti. Se non fosse stato per questo, non so che cosa sarebbe stato di noi".
Anche il regista Ari Aster, 38 anni, parla degli Usa: "Volevo fare un film su come mi appare oggi l’America. Volevo mostrare un mondo in cui nessuno concorda su ciò che sia vero, un’epoca di iper individualismo che mi preoccupa. Dobbiamo ritrovare il legame con gli altri: è la nostra sola speranza. Oggi sembra di vivere dentro un esperimento finito male".
Emma Stone, 36 anni, due premi Oscar da protagonista (2017, 2024), e qui a Cannes con un inedito taglio corto dei celebri capelli rossi, nel film è la moglie dello sceriffo Phoenix. È generosa di elogi per Ari Aster: "Lo conosco da tempo, credo che sia uno degli sceneggiatori e registi migliori in circolazione. Già leggere che cosa scrive è un’esperienza incredibile. Abbiamo parlato a lungo del mio personaggio, e siamo arrivati a questa parola: è un fantasma. È traumatizzata, il suo matrimonio è precario, si trova nel lockdown, la sua mente vacilla… è stato un personaggio bello e commovente da esplorare".
Per il 50enne Joaquin Phoenix (l’altro premio Oscar del film - con il Joker 2020) è la seconda collaborazione con Aster, dopo Beau ha paura. "Ari è pazzesco, potrebbe fare l’attore, sul set interpreta i suoi personaggi, li recita, gesticola…". A proposito del suo personaggio, dice: "Nell’isolamento del Covid cerca disperatamente una connessione umana, delle certezze. E così facendo finisce per perdere ogni controllo, avvolgendosi in una spirale".