Zanzara tigre, l’invasione: “Con i maschi sterili combattiamo la Dengue”
Viaggio nel Castello di Crevalcore, nei laboratori del Centro agricoltura e ambiente Giorgio Nicoli (Caa), primo in Italia ad aver usato le armi della lotta biologica contro la diffusione dell’Aedes albopictus

Crevalcore (Bologna), 17 maggio 2025 – I vampiri esistono davvero, qui nel Castello dei Ronchi - oggi proprietà comunale - a Crevalcore (Bologna). Ma i pasti di sangue sono a fin di bene. Nel torrione che ospita i laboratori del CAA, il Centro agricoltura ambiente Giorgio Nicoli, si allevano infatti maschi sterili di zanzara tigre per combattere la Dengue con le armi della lotta biologica. Questi esemplari, rilasciati nell’ambiente, rendono sterili per sempre le femmine con cui si accoppiano. Perché solo loro, come è noto, pungono. “Siamo stati i primi in Italia”, precisa il presidente Paolo Ceccardi.
Un centro nato nel nome di Giorgio Celli
Ci troviamo nel cuore di un progetto scientifico che spazia dall’isola di Procida alla Grecia, partendo da questo centro che collabora con l’Aiea - l’Agenzia internazionale per l’energia atomica - e ha una storia speciale, nata dall’incontro tra un entomologo visionario, Giorgio Celli, e Nicoli, che era suo studente.
Guardandosi attorno, nel laboratorio: in quelle vaschette piene d’acqua nuotano decine di zanzare maschio allo stadio di pupe. E da qui parte un lungo viaggio. Dalle pupe alle zanzare allevate con pasti di sangue, “lo prendiamo dai macelli”, chiosa Ceccardi. Il ciclo si chiude nel container che ospita la macchina sterilizzatrice a raggi X, “abbiamo iniziato con le lampade al cobalto - rievoca il presidente -. Poi, con l’andare del tempo, ci siamo dotati di uno strumento, la stessa macchina che sterilizza le sacche di sangue in ospedale. La grande difficoltà è stata trovare la quantità giusta di radiazioni, per sterilizzare le zanzare senza ucciderle. Alla fine, siamo arrivati a una tecnica abbastanza precisa”.Zanzare tigre, cos’è il progetto Procida e perché i maschi sterili possono salvarci dalla Dengue
Zanzara tigre: cosa sono i maschi sterili
Ma come funziona la tecnica dei maschi sterili? Arianna Puggioli, entomologa, responsabile del settore entomologia e zoologia sanitarie e del laboratorio, pesa bene le parole. “È una forma di lotta biologica specifica per le zanzare - chiarisce -. La stiamo studiando e applicando da anni”. Funziona così: “Alleviamo in modo massale la zanzara tigre, separiamo i maschi dalle femmine, sterilizzando i primi con raggi X e rilasciandoli quindi nell’ambiente. Il maschio sterile compete con quello selvatico e si accoppia con la femmina selvatica, rendendola sterile per sempre”. In questo modo, nell’area trattata, la densità di popolazione di Aedes albopictus man mano diminuisce.
Dall’isola di Procida alla Grecia
Puggioli è appena rientrata da una missione di lavoro in Grecia. Racconta lo stato dell’arte: “Stiamo portando avanti tanti progetti pilota, sia in Italia che in Europa. Collaboriamo da diversi anni con il Comune di Bologna per i rilasci in aree che oggi sono arrivate a cento ettari, concentrati a Casteldebole. L’anno scorso abbiamo raggiunto risultati molto incoraggianti, con una diminuzione della densità dell’insetto tra il 70 e l’80%”.
E sempre nel 2024 i maschi sterili del Caa di Crevalcore sono sbarcati nell’isola di Procida, che di fatto dal 2015 è stata trasformata in un laboratorio all’aperto per la lotta alla Dengue. Guardando avanti: qual è lo sviluppo possibile del vostro progetto? La direzione potrebbe essere quella di ingrandirsi. Spiega Puggioli: “Stiamo cercando di implementare il nostro modulo sperimentale di allevamento, che al momento ha una capacità produttiva di circa un milione di maschi sterili a settimana, per produrne invece diversi milioni e poter trattare aree sempre più estese”.
La produzione di maschi sterili
Giulia Celli, tecnico di laboratorio, mette in fila i passaggi: “Dalle vaschette le pupe maschio di zanzara sono inserite, attraverso misuratori, in tubi di sfarfallamento, che vengono chiusi con tappi retati, gli insetti sono nutriti grazie a dischetti di cotone imbevuti di acqua e zucchero. I tubi vengono poi inseriti in celle climatizzate, in vasconi riempiti d’acqua. Qui le zanzare adulte rimangono per qualche giorno a sfarfallare. Infine, dopo essere stati sterilizzati con i razzi X, i maschi vengono rilasciati in ambiente”.Zanzare e progetti scientifici al Caa di Crevalcore (che collabora con l'Aiea)
Com’è nato il progetto
Il progetto ha una storia che parte dal basso. “Il nostro Centro è nato nel 1986 per l’agricoltura - ricorda il presidente Ceccardi, nella sua lunga carriera pubblica è stato anche sindaco -. Proprio quel settore aveva problemi a causa delle zanzare. Da qui è arrivato lo spunto per la ricerca. Nei primi tempi abbiamo lavorato sulla zanzara Culex pipiens, autoctona, che colpisce di notte. Poi siamo approdati alla zanzara tigre, specie aliena invasiva che si è trovata a casa da noi. Abbiamo cominciato a fare la sperimentazione. In generale non è una novità. In Spagna, ad esempio, si fa la stessa cosa per la mosca degli agrumi. Sulla zanzara siamo stati i primi in Italia, l’idea è nata da uno dei nostri tecnici, Romeo Bellini”.
Le attività del Caa
Il Centro di Crevalcore, tra le altre cose, si occupa anche di controllare che siano svolti correttamente i trattamenti di disinfestazione sulle zanzare, ad esempio quando si verificano casi di Dengue. “Ogni colore sui tombini - svela Ceccardi - rimanda a un passaggio”. E i passaggi, perché il trattamento sia efficace, naturalmente ci devono essere tutti. Così come la concentrazione del prodotto dev’essere giusta.
Tra gli altri cantieri c’è anche quello sulla cimice asiatica, un flagello che provoca milioni di danni all’agricoltura, nella sola Emilia Romagna. “Anche in quel caso sono progetti di lotta biologica - fa sapere il presidente -, la nostra arma in quel caso è la mosca Drosophila Suzukii”.