Yemen. Raid Usa su un centro di detenzione per migranti uccidono almeno 68 persone
Un raid ha causato 68 morti in un centro di detenzione per migranti dello Yemen. Gli Houthi accusano gli Usa, che nell’ultimo mese hanno condotto oltre 800 attacchi sul paese.

- Sono almeno 68 i morti e 47 i feriti per un’esplosione in un centro di detenzione per migranti africani in Yemen.
- Nella struttura erano recluse oltre cento persone migranti provenienti dall’Africa.
- Gli Stati Uniti finora non hanno rilasciato dichiarazioni sull’attacco.
Gli Stati Uniti hanno bombardato un centro di detenzione per migranti africani in Yemen, causando una strage. La denuncia arriva dai ribelli Houthi, che parlano di almeno 68 morti e altre decine di feriti. Al Masirah TV ha pubblicato le prime immagini, verificate da Al Jazeera, che mostrano numerosi corpi tra le macerie. Nel 2022 la struttura era stata colpita da un altro raid, lanciato dalla coalizione anti-Houthi guidata dall’Arabia Saudita. In quel caso erano morte 66 delle persone migranti lì recluse.
Strage di migranti
Sono almeno 68 i morti e 47 i feriti causati da un’esplosione avvenuta in un centro di detenzione per migranti africani nel governatorato di Sanaa, in Yemen. Gli Houthi, la milizia sciita sostenuta dall’Iran che controlla la regione, hanno denunciato che si è trattato di un attacco aereo condotto dagli Stati Uniti. Washington da mesi sta conducendo una campagna militare nel paese contro gli Houthi, dopo che questi hanno compiuto attacchi contro navi cargo nel Mar Rosso e contro Israele in risposta al genocidio nella Striscia di Gaza.
Al Masirah TV, una televisione locale, ha mostrato le immagini delle macerie del centro di detenzione, tra cui si vedono anche numerosi corpi. Il media internazionale Al Jazeera ha verificato le immagini. Nella struttura detentiva colpita sono recluse oltre cento persone migranti provenienti soprattutto dall’Etiopia e dall’Eritrea, che attraversano lo Yemen per cercare di arrivare in Arabia Saudita. Queste persone sono oggetto di una disputa tra i due paesi. Negli anni il regime saudita si è reso responsabile di violenti respingimenti e stragi di migranti al confine, mentre gli Houthi in Yemen guadagnano migliaia di dollari dal traffico di queste persone verso Riad. Uno schema simile a quello della Libia.
Il precedente del 2022
Il centro di detenzione colpito dagli Stati Uniti nella mattinata del 28 aprile era già stato oggetto di un episodio simile nel 2022. In quel caso l’attacco era arrivato dalla coalizione anti-Houthi guidata dall’Arabia Saudita e aveva causato il crollo di una parte della struttura. Erano morte 66 persone, mentre altre 16 in fuga dalla struttura distrutta erano state uccise dagli Houthi, per far sì che non scappassero.
Gli Stati Uniti finora non hanno rilasciato dichiarazioni sull’attacco delle scorse ore, ma hanno riconosciuto di aver condotto oltre 800 attacchi nel paese nell’ultimo mese. Alcuni raid nella notte tra il 27 e il 28 aprile sulla capitale Sanaa hanno ucciso almeno otto persone. Il 18 aprile un attacco statunitense al porto di rifornimento di carburante di Ras Isa aveva ucciso almeno 74 persone, diventando l’attacco più mortale mai registrato nella campagna americana.